Queste primarie stanno per giungere al termine. Ci siamo confrontati, ascoltati, letti, stretti la mano. Abbiamo fatto quasi tutti uno sforzo per non insultarci e picchiarci. Abbiamo provato ad essere rispettosi dell'avversario, ad applaudire la buona idea e limitarci a una critica quando quell'idea era sbagliata. Ma ci sono atteggiamenti e atteggiamenti. E non tutti siamo gandhiani, e non tutti siamo solo sostenitori.
In queste primarie c'è anche tanta rabbia. La rabbia di chi pensava che le illusioni nella politica fossero finite. Che quella stagione berlusconiana, fatta di bugie e favole che finivano in tragedia, fosse giunta al termine.
Per tre anni tanti democratici hanno riempito le piazze, i teatri, le assemblee e i circoli per confrontarsi e mandare su a Roma idee per governare bene la prossima volta. Perché si sa, che ora tocca a noi.
E vanno ringraziati i democratici perché loro al bar, al lavoro, in famiglia e anche in chiesa, spiegavano perché era importante un governo Monti. Questi democratici hanno allentato la tensione. Hanno evitato manifestazioni violente come in Spagna e in Grecia. E non possono essere trattati a pesci in faccia. Quell'apparato, di cui parlano tutti, è un partito organizzato radicato sul territorio che ha deciso di premiare il lavoro svolto.
E' inaccettabile per tanti democratici vedere il loro lavoro, fatto di chilometri, di studio e ascolto spazzato via da promesse di una persona che il governo l'ha visto solo in televisione (come tanti di noi d'altronde).
Un partito che ha messo davanti a tutto e tutti le regole. Quelle stesse regole che vanno rispettate e che i militanti fanno di tutto per rispettarle e farle rispettare. Posso definirmi anche io contrario a impedire a chi non ha votato al primo turno di votare al secondo turno, ma le regole si definiscono prima, non tra il primo e il secondo tempo.
E come pensate che possa reagire il democratico più gandhiano dell'intero partito? Male. Purtroppo male. Reagisce, attacca per difendersi e difendere a un progetto a cui ha aderito cinque anni fa. Perché a un democratico gli puoi dire anche stronzo che lo intasca e sta zitto, ma non prenderlo in giro perché allora reagisce e fa danni.
Sono i più calmi a fare danni e io, che calmo lo sono sempre stato, reagisco di istinto e mi trovo in seria difficoltà a sostenere un incantatore di serpenti che le regole le interpreta a modo suo.
E oggi proverò a calmarmi, a mettere in evidenza quanto di buono ha fatto Pierluigi Bersani. A fare campagna elettorale solo per lui.
Perché in questo governo ci vuole gente che dice la verità. In questo governo non vogliamo illusioni e favole, che come ho detto prima si sa come vanno a finire.
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01/12/12
28/11/12
Caro Prof. Pigliaru
Sono un giovane (prima o poi passerà) militante del Partito Democratico sardo.
Ho letto il suo post e le dico cosa penso.
Innanzi tutto il suo post è incompleto in quanto non tiene conto della differenza dei voti tra Bersani e Vendola, tiene conto solo della differenza tra Bersani e Renzi. E per un uomo che ama giocare con i numeri e fare un'analisi socio-politica si tratta di un errore grave. Non riuscirebbe a spiegarmi, sennò, il risultato in Sardegna e a Roma, per esempio.
Fatto questo appunto riprendo la sua analisi, lei parla di capitale sociale, ossia di quanto è manovrabile un popolo, per farla breve.
Lei dice che al Sud ci sono state le truppe cammellate per Bersani, che i capo bastone hanno portato la gente a votare, un voto clientelare.
Sono leciti i dubbi (lei dice di non avere certezze) ma voglio ricordarle i numerosi scandali al Nord, soprattutto in Lombardia, dei voti clientelari acquistati alla mafia al prezzo modico di 50 €/cad.
Si rende conto della gravità delle sue affermazioni? Si rende conto che lei mette in dubbio il voto al Sud e prende per buono quello del centro nord dimenticandosi che in Lombardia ci sono politici che sono scortati?
Quando lei parla di Napoli glielo faccio io un nome a caso, Andrea Orlando, fedelissimo di Bersani e commissario del PD napoletano. Orlando ha messo a posto il partito, e ci sono renziani (Francesco Nicodemo) che ancora dopo mesi lo ringraziano. E non le viene in mente che i napoletani possano aver ascoltato un Andrea Orlando? No. Lì ci stanno solo corrotti o gente cattiva, secondo lei.
Nessuno le ha mai raccontato la leggenda che le elezioni si vincono al sud?
Si è reso conto dei due modi diversi di fare campagna elettorale tra Bersani e Renzi? C'è chi andava nelle sale e chi nelle piazze. Insomma, diamo merito al merito.
E se davvero fosse vero quello che dice, non mi spiego perché Bersani ha vinto ovunque. Ma le ribadisco una cosa, lo studio che ha fatto lei lo può fare solo dopo questo ballottaggio dove a sfidarsi ci saranno i due oggetti del suo studio: Bersani e Renzi.
Un altro grave errore, come suggerisce Alessandra Sau, è che quell'indice si riferisce alle regioni e non al campione delle primarie che non necessariamente è rappresentativo delle regioni.
E per concludere, le segnalo un altro gravissimo errore: come pensa di utilizzare un calcolo del capitale sociale fatto nel 2001? Un calcolo di undici anni fa. E in undici anni le cose sono cambiate, al sud vincono governatori antimafia e al Nord i voti dalla mafia li comprano.
Ho letto il suo post e le dico cosa penso.
Innanzi tutto il suo post è incompleto in quanto non tiene conto della differenza dei voti tra Bersani e Vendola, tiene conto solo della differenza tra Bersani e Renzi. E per un uomo che ama giocare con i numeri e fare un'analisi socio-politica si tratta di un errore grave. Non riuscirebbe a spiegarmi, sennò, il risultato in Sardegna e a Roma, per esempio.
Fatto questo appunto riprendo la sua analisi, lei parla di capitale sociale, ossia di quanto è manovrabile un popolo, per farla breve.
Lei dice che al Sud ci sono state le truppe cammellate per Bersani, che i capo bastone hanno portato la gente a votare, un voto clientelare.
Sono leciti i dubbi (lei dice di non avere certezze) ma voglio ricordarle i numerosi scandali al Nord, soprattutto in Lombardia, dei voti clientelari acquistati alla mafia al prezzo modico di 50 €/cad.
Si rende conto della gravità delle sue affermazioni? Si rende conto che lei mette in dubbio il voto al Sud e prende per buono quello del centro nord dimenticandosi che in Lombardia ci sono politici che sono scortati?
Quando lei parla di Napoli glielo faccio io un nome a caso, Andrea Orlando, fedelissimo di Bersani e commissario del PD napoletano. Orlando ha messo a posto il partito, e ci sono renziani (Francesco Nicodemo) che ancora dopo mesi lo ringraziano. E non le viene in mente che i napoletani possano aver ascoltato un Andrea Orlando? No. Lì ci stanno solo corrotti o gente cattiva, secondo lei.
Nessuno le ha mai raccontato la leggenda che le elezioni si vincono al sud?
Si è reso conto dei due modi diversi di fare campagna elettorale tra Bersani e Renzi? C'è chi andava nelle sale e chi nelle piazze. Insomma, diamo merito al merito.
E se davvero fosse vero quello che dice, non mi spiego perché Bersani ha vinto ovunque. Ma le ribadisco una cosa, lo studio che ha fatto lei lo può fare solo dopo questo ballottaggio dove a sfidarsi ci saranno i due oggetti del suo studio: Bersani e Renzi.
Un altro grave errore, come suggerisce Alessandra Sau, è che quell'indice si riferisce alle regioni e non al campione delle primarie che non necessariamente è rappresentativo delle regioni.
E per concludere, le segnalo un altro gravissimo errore: come pensa di utilizzare un calcolo del capitale sociale fatto nel 2001? Un calcolo di undici anni fa. E in undici anni le cose sono cambiate, al sud vincono governatori antimafia e al Nord i voti dalla mafia li comprano.
Il legittimo impedimento.
Fu così che anche il centrosinistra si ritrovò gente legittimamente impedita. Uno scambio equo con il centrodestra, le primarie per il legittimo impedimento. Perché non ci voglio credere che c'è gente che dal 4 al 25 Novembre non ce l'abbia fatta a registrarsi.
Se Mario ha trascorso tutto questo tempo in Francia poteva registrarsi Online. E anche Francesca dal letto dell'ospedale poteva farlo, registrarsi Online.
Potevate disertare la prima chiama, c'è chi era in trasferta perché fa sport, c'è chi va a caccia e ogni cinghiale ucciso sono almeno cinque bicchieri di vino (e fai bene preferire non votare piuttosto che votare quello sbagliato) e chi - in qualsiasi modo - voglia compresa, non ha votato.
Potevate anche stampare un biglietto aereo e dire al mio segretario provinciale (che non lo freghi) che vi trovavate al congresso cinese dei comunisti o al safari africano con Veltroni ma vi dirà che la registrazione online c'era e voi non l'avete fatta.
Fosse per me aprirei nuovamente le registrazioni (dove c'era grande partecipazione Bersani ha stravinto) ma con tutta la buona fede, anche se è una giusta causa, non si possono cambiare le regole in corsa.
E' sì vero che le abbiamo cambiate qualche mese per permettere a Matteo e Laura di candidarsi alle primarie, ma si parlava di regole scritte tre anni fa. Le regole delle primarie le abbiamo scritte un mese e mezzo fa e a scriverle non c'era Nico Stumpo (collegato su skype con il tipo che stava al congresso cinese e dice che non si è potuto registrare) da solo ma c'era il comitato elettorale composto anche dai rappresentanti di Renzi.
Come ha detto qualcuno "uno che compra il biglietto della lotteria, lo compra quando c'è la lotteria, non quando sono rimasti solo due numeri". E questa affermazione rende perfettamente l'idea.
Se Mario ha trascorso tutto questo tempo in Francia poteva registrarsi Online. E anche Francesca dal letto dell'ospedale poteva farlo, registrarsi Online.
Potevate disertare la prima chiama, c'è chi era in trasferta perché fa sport, c'è chi va a caccia e ogni cinghiale ucciso sono almeno cinque bicchieri di vino (e fai bene preferire non votare piuttosto che votare quello sbagliato) e chi - in qualsiasi modo - voglia compresa, non ha votato.
Potevate anche stampare un biglietto aereo e dire al mio segretario provinciale (che non lo freghi) che vi trovavate al congresso cinese dei comunisti o al safari africano con Veltroni ma vi dirà che la registrazione online c'era e voi non l'avete fatta.
Fosse per me aprirei nuovamente le registrazioni (dove c'era grande partecipazione Bersani ha stravinto) ma con tutta la buona fede, anche se è una giusta causa, non si possono cambiare le regole in corsa.
E' sì vero che le abbiamo cambiate qualche mese per permettere a Matteo e Laura di candidarsi alle primarie, ma si parlava di regole scritte tre anni fa. Le regole delle primarie le abbiamo scritte un mese e mezzo fa e a scriverle non c'era Nico Stumpo (collegato su skype con il tipo che stava al congresso cinese e dice che non si è potuto registrare) da solo ma c'era il comitato elettorale composto anche dai rappresentanti di Renzi.
Come ha detto qualcuno "uno che compra il biglietto della lotteria, lo compra quando c'è la lotteria, non quando sono rimasti solo due numeri". E questa affermazione rende perfettamente l'idea.
26/11/12
10 considerazioni sulle primarie.
1. E' nato il Partito Democratico. E' nato perché gli ex non si sono contati, perché ex margherita hanno sostenuto Bersani ed ex diesse hanno sostenuto Renzi. Perché Renzi ha vinto in città e regioni storicamente rosse.
2. E' nato e ha anche vinto il Partito Democratico, ma anche il centrosinistra. Ha vinto la democrazia e il centro sinistra tutto. Quello che spende due euro, nonostante la crisi, per scegliere il candidato premier. Quello che rende una classica Domenica d'autunno una giornata bellissima di bella politica, quella che manca chissà da quanti autunni. Ha vinto quel centro sinistra che si è confrontato su Sky e ha parlato di contenuti.
3. I 2 euro. Dovremo fare le primarie per i parlamentari, per il congresso e per alcune regioni nei prossimi mesi. Non possiamo ancora chiedere due euro ogni volta. Si riveda il sistema del finanziamento delle primarie. Magari un'offerta, 50 centesimi da ogni tessera, l'1-2% dallo stipendio degli eletti e X euro dai candidati che possono cercare finanziamenti privati.
4. Il Monti-Cheese. Ecco, fai cheese, foto ricordo e torna alla Bocconi. Se questa gente, veramente tanta, ha scelto di votare è per superare Monti. L'abbiamo dimostrato.
5. Chi ha tentato Bersani vada in pellegrinaggio. Ci sono i soliti noti che l'hanno tentato Bersani e gli hanno chiesto di non fare le Primarie. Lui non li ha ascoltati e ha avuto ragione. Ora questa gente ha perso la lungimiranza, soprattutto la credibilità (già da qualche anno, vabbè) e dovrebbe andare in pellegrinaggio per capire il loro IO.
6. Registrazioni Online, anzi Offline. Non hanno avuto proprio senso, i registrati online hanno dovuto attendere la compilazione dei moduli più burocratici. Che senso hanno avuto?
7. I volontari. Erano, siamo, volontari e non hanno preso un euro. Una Domenica rinchiusi in un seggio nonostante il sole, la serie A, famiglie e amici. Spettacolo!
8. Il ballottaggio. Lo ha voluto Bersani, ma anche Stumpo (ne ha azzeccata una) mentre Renzi si lamentava. Oggi, se Renzi è ancora in corsa lo deve al segretario, così come lo deve ringraziare (e l'ha fatto) se si è potuto candidare.
9. La zavorra. Sia chiaro, Bersani vuole un ampio consenso per sciogliere molti patti con alcuni capo bastone. Ha il consenso degli elettori, ed è più grande di quello del partito.
10. Se(l) scelgono Renzi mi servirebbe un mese, almeno, per capirli. Sel dovrà dare indicazione di voto e forse saranno determinanti nella scelta del candidato Premier. Ricordino che Renzi non li voleva nella coalizione e che Bersani ha detto che sono gli alleati naturali (aspettando che Sel confluisca nel PD). Inoltre Vendola ha sempre lamentato la linea liberista di Renzi, perché ci devono riflettere? Bersani ha già detto che verrà superato il governo Monti e si ritiene totalmente contrario a un Monti bis.
2. E' nato e ha anche vinto il Partito Democratico, ma anche il centrosinistra. Ha vinto la democrazia e il centro sinistra tutto. Quello che spende due euro, nonostante la crisi, per scegliere il candidato premier. Quello che rende una classica Domenica d'autunno una giornata bellissima di bella politica, quella che manca chissà da quanti autunni. Ha vinto quel centro sinistra che si è confrontato su Sky e ha parlato di contenuti.
3. I 2 euro. Dovremo fare le primarie per i parlamentari, per il congresso e per alcune regioni nei prossimi mesi. Non possiamo ancora chiedere due euro ogni volta. Si riveda il sistema del finanziamento delle primarie. Magari un'offerta, 50 centesimi da ogni tessera, l'1-2% dallo stipendio degli eletti e X euro dai candidati che possono cercare finanziamenti privati.
4. Il Monti-Cheese. Ecco, fai cheese, foto ricordo e torna alla Bocconi. Se questa gente, veramente tanta, ha scelto di votare è per superare Monti. L'abbiamo dimostrato.
5. Chi ha tentato Bersani vada in pellegrinaggio. Ci sono i soliti noti che l'hanno tentato Bersani e gli hanno chiesto di non fare le Primarie. Lui non li ha ascoltati e ha avuto ragione. Ora questa gente ha perso la lungimiranza, soprattutto la credibilità (già da qualche anno, vabbè) e dovrebbe andare in pellegrinaggio per capire il loro IO.
6. Registrazioni Online, anzi Offline. Non hanno avuto proprio senso, i registrati online hanno dovuto attendere la compilazione dei moduli più burocratici. Che senso hanno avuto?
7. I volontari. Erano, siamo, volontari e non hanno preso un euro. Una Domenica rinchiusi in un seggio nonostante il sole, la serie A, famiglie e amici. Spettacolo!
8. Il ballottaggio. Lo ha voluto Bersani, ma anche Stumpo (ne ha azzeccata una) mentre Renzi si lamentava. Oggi, se Renzi è ancora in corsa lo deve al segretario, così come lo deve ringraziare (e l'ha fatto) se si è potuto candidare.
9. La zavorra. Sia chiaro, Bersani vuole un ampio consenso per sciogliere molti patti con alcuni capo bastone. Ha il consenso degli elettori, ed è più grande di quello del partito.
10. Se(l) scelgono Renzi mi servirebbe un mese, almeno, per capirli. Sel dovrà dare indicazione di voto e forse saranno determinanti nella scelta del candidato Premier. Ricordino che Renzi non li voleva nella coalizione e che Bersani ha detto che sono gli alleati naturali (aspettando che Sel confluisca nel PD). Inoltre Vendola ha sempre lamentato la linea liberista di Renzi, perché ci devono riflettere? Bersani ha già detto che verrà superato il governo Monti e si ritiene totalmente contrario a un Monti bis.
21/11/12
Parlamentarie.
Sì, chiamiamole così: parlamentarie. Che il nome non è male e almeno rottamiamo per un bel po' la parola "primarie" che la leggiamo e sentiamo ovunque.
Parlamentarie per i parlamentari. Ecco ci sta bene. E che si facciano subito, come vorrebbero sia Renzi che Bersani e la maggior parte degli elettori democratici.
In Sardegna e in Emilia l'hanno già approvato in assemblea e si faranno, non si sa ancora come visto il nodo della legge elettorale.
Il problema serio è scegliere se rappresentare i territori o ottenere la parità di genere. Secondo molti l'una esclude l'altra. Io la penso come Emiliano Deiana, si può ottenere tutte e due abbinandoli.
L'ideale sarebbe fare le parlamentarie a coppie, dove la coppia è composta da un uomo di un territorio e la donna da un altro territorio della stessa regione.
Ad esempio, Zia Furicca della Gallura parteciperebbe alle primarie con Vincenzo di Cagliari, il famoso barista di Bar Sport Democratico.
A sfidarli ci sarebbero Ziu Antoni di Sassari e Giovanna la dottoressa dell'Ogliastra.
Ma non si possono smentire i professori, nemmeno se non stanno al Governo.
Parlamentarie per i parlamentari. Ecco ci sta bene. E che si facciano subito, come vorrebbero sia Renzi che Bersani e la maggior parte degli elettori democratici.
In Sardegna e in Emilia l'hanno già approvato in assemblea e si faranno, non si sa ancora come visto il nodo della legge elettorale.
Il problema serio è scegliere se rappresentare i territori o ottenere la parità di genere. Secondo molti l'una esclude l'altra. Io la penso come Emiliano Deiana, si può ottenere tutte e due abbinandoli.
L'ideale sarebbe fare le parlamentarie a coppie, dove la coppia è composta da un uomo di un territorio e la donna da un altro territorio della stessa regione.
Ad esempio, Zia Furicca della Gallura parteciperebbe alle primarie con Vincenzo di Cagliari, il famoso barista di Bar Sport Democratico.
A sfidarli ci sarebbero Ziu Antoni di Sassari e Giovanna la dottoressa dell'Ogliastra.
Ma non si possono smentire i professori, nemmeno se non stanno al Governo.
10/11/12
#PB2013.
Ho ereditato quel voto. Sono di sinistra non perché lo disse il mio bis nonno ma perché stanno sempre tra gli ultimi si capiscono le difficoltà dei cittadini. Sono di sinistra perché gli ultimi li ho sempre aiutati. Ne ho conosciuto di situazioni tristi.
E come me, penso che anche il mio segretario che tra la gente, prima e ultima, ci è sempre stato. E come me, anche Pierluigi Bersani i problemi della gente li conosce.
E penso che Bersani ci possa far vivere un sogno. Un sogno chiamato Italia. No, nulla camice bianche, niente scritte rosse e blu, niente effetti da palcoscenico e nessuna lampada. Bersani è fatto così, sta nelle piazze tra la gente a prendersi anche qualche insulto.
Io voglio Bersani perché è convinto che chi paga di più deve dare di più. E' semplice.
E voglio Bersani non perché lo vogliono anche Rosi e Massimo, ma perché l'ho attaccato e sostenuto, criticato e consigliato.
E voglio dirgliene ancora tante a Bersani. Glielo voglio dire che i matrimoni gay si devono fare e a fanculo il Vaticano. Glielo voglio dire che gli F35 non li vogliamo e che anche il computer si è fermato all'F11. Glielo voglio dire che è tempo di legalizzare la marijuana, che male non fa e che se vogliamo dircela tutta l'aspirina e la caffeina fanno più male.
E gli voglio dire che è il momento di basare il welfare sul singolo e non sulla famiglia. Che il singolo va tutelato. Che i disoccupati si contano singolarmente e non a gruppi almeno di due. Che gli studenti che tali non possono essere si contano uno a uno e non due a due o tre a tre.
Glielo voglio raccontare delle ore in attesa al pronto soccorso e dell'amianto che pavimenta il mio ospedale.
E gli voglio anche raccontare di come è difficile essere giovani e di come sia complicato diventare adulti.
E le voglio raccontare a Bersani queste cose perché lui ascolta. E voglio che gliele racconti tutta l'Italia e non solo io.
E voglio bene a Bersani, perché come mio nonno a cui ero molto affezionato, mi parla alla testa e non alla pancia. Ecco perché abbiamo bisogno di Bersani, un uomo che non è solo al comando, che non riempie la pancia della gente di cazzate, che non illude, che non sfrutta il malessere dell'Italia per avere voti in più.
Bersani non verrà nel Sulcis a dire che chiamerà a Putin o a Obama. Sarà finito questo modo di fare politica.
Io sostengo Bersani perché è 2.0 ma è ancora anche 1.0, e le piazze ringrazieranno.
18/10/12
La necessità del confronto televisivo.
Ieri ho iniziato un esperimento che coinvolge la rete e che andrà avanti sino alla chiusura della campagna elettorale delle primarie. Si tratta di capire e raccogliere i commenti su una dichiarazione o un tweet dei protagonisti delle primarie.
Non poteva mancare ieri il "CommentMassimo" dopo le dichiarazioni di Massimo D'Alema a Otto e Mezzo.
Ho osservato con attenzione i commenti su Facebook e Twitter. I commentatori si sono divisi in tre gruppi:
I fedeli. "D'Alema è un dio. Lo stile, le sue enormi capacità e la sua dialettica. Ha messo in crisi Renzi. Ora i rottamatori, per non avere D'Alema ancora in Parlamento, devono votare Bersani".
I rottamatori. "Ancora D'Alema? Dovrebbe tornare a casa, non ci frega così.. io voto comunque Renzi e se i dalemiani vogliono ancora D'Alema in Parlamento devono votare Renzi".
Gli #occupyprimarie. "Le primarie sono un grande strumento e non possiamo usarlo per parlare di D'Alema sì o D'Alema no"
E' incredibile come i Media gestiscono le primarie. Non si parla mai di temi. Nel caso se ne parlasse poi subito dopo salta fuori la domanda "ma Lei (Renzi, Bersani, Vendola, Puppato) candiderà D'Alema, Veltroni o la Bindi?"
E tutta l'intervista sui temi va a farsi benedire. I Media riportano in prima pagina la risposta alla domanda sulla rottamazione.
Ecco perché penso sia necessario un confronto televisivo tra i candidati. Parlare di Welfare, Lavoro, Europa, Diritti, Istruzione, Enti Locali e Legalità. E' necessario raccontare agli italiani cosa si pensa su questi grandi sette temi e non sulla rottamazione. Anche alcuni dirigenti di partito si sono schierati in base al criterio Veltroni in Africa e D'Alema a casa riconoscendo di essere, poi, lontani per esempio su questi grandi temi.
Inoltre a scegliere i parlamentari non sarà il vincitore delle primarie. L'assemblea nazionale è già costituita in base al congresso 2009 e spero che a scegliere i parlamentari siano gli elettori stessi.
Qui stiamo andando a scegliere il candidato premier della settima potenza economica mondiale, non il CT del Partito Democratico.
Non poteva mancare ieri il "CommentMassimo" dopo le dichiarazioni di Massimo D'Alema a Otto e Mezzo.
Ho osservato con attenzione i commenti su Facebook e Twitter. I commentatori si sono divisi in tre gruppi:
I fedeli. "D'Alema è un dio. Lo stile, le sue enormi capacità e la sua dialettica. Ha messo in crisi Renzi. Ora i rottamatori, per non avere D'Alema ancora in Parlamento, devono votare Bersani".
I rottamatori. "Ancora D'Alema? Dovrebbe tornare a casa, non ci frega così.. io voto comunque Renzi e se i dalemiani vogliono ancora D'Alema in Parlamento devono votare Renzi".
Gli #occupyprimarie. "Le primarie sono un grande strumento e non possiamo usarlo per parlare di D'Alema sì o D'Alema no"
E' incredibile come i Media gestiscono le primarie. Non si parla mai di temi. Nel caso se ne parlasse poi subito dopo salta fuori la domanda "ma Lei (Renzi, Bersani, Vendola, Puppato) candiderà D'Alema, Veltroni o la Bindi?"
E tutta l'intervista sui temi va a farsi benedire. I Media riportano in prima pagina la risposta alla domanda sulla rottamazione.
Ecco perché penso sia necessario un confronto televisivo tra i candidati. Parlare di Welfare, Lavoro, Europa, Diritti, Istruzione, Enti Locali e Legalità. E' necessario raccontare agli italiani cosa si pensa su questi grandi sette temi e non sulla rottamazione. Anche alcuni dirigenti di partito si sono schierati in base al criterio Veltroni in Africa e D'Alema a casa riconoscendo di essere, poi, lontani per esempio su questi grandi temi.
Inoltre a scegliere i parlamentari non sarà il vincitore delle primarie. L'assemblea nazionale è già costituita in base al congresso 2009 e spero che a scegliere i parlamentari siano gli elettori stessi.
Qui stiamo andando a scegliere il candidato premier della settima potenza economica mondiale, non il CT del Partito Democratico.
16/10/12
Anche io firmo per D'Alema.

Per D'Alema, per Bersani, per Renzi, per mia mamma, per mia sorella, per il pastore che lavora vicino a casa mia, sì, poi firmo anche per mio cuginetto di tre anni, firmo anche per il panettiere.
14/10/12
Ha vinto Veltroni.
Veltroni ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime politiche. Un gesto nobile e responsabile, che non è sicuramente frutto di un convincimento di Renzi che ne chiede la rottamazione, ma tutto di Walter che conosce il tempo giusto per ogni cosa.
Walter non ha scelto una data a caso, no. Ha scelto il quinto compleanno del partito da lui fondato, quello Democratico. Il 14 Ottobre.
Una vera rivoluzione politica, le primarie e la democrazia interna le principali azioni rivoluzionarie.
Ricordiamoci che con Veltroni Segretario il PD ha toccato il suo apice storico, il 33%. Sì, perse, ma sino a qualche mese prima c'era quel malgoverno di Prodi. Non dimentichiamolo.
Aaah, quella maledetta e bella Vocazione maggioritaria. Chissà se con quella oggi staremo dalla parte dei corteggiatori o dei corteggiati.
Non sarò uno di quelli come Enrico Letta che chiederà a Veltroni di ripensarci. Non gli chiederò neanche di andare in Africa. Gli chiederò di stare nel partito, convincere gli altri plurimandatari di seguirlo e aiutare i giovani nella formazione.
Ancora una volta tocca a lui dare l'esempio.
E' così che l'eterno scontro tra titani, D'Alema e Veltroni, finisce oggi. Finisce il 14 Ottobre con la vittoria di Veltroni per abbandono.
Walter non ha scelto una data a caso, no. Ha scelto il quinto compleanno del partito da lui fondato, quello Democratico. Il 14 Ottobre.
Una vera rivoluzione politica, le primarie e la democrazia interna le principali azioni rivoluzionarie.
Ricordiamoci che con Veltroni Segretario il PD ha toccato il suo apice storico, il 33%. Sì, perse, ma sino a qualche mese prima c'era quel malgoverno di Prodi. Non dimentichiamolo.
Aaah, quella maledetta e bella Vocazione maggioritaria. Chissà se con quella oggi staremo dalla parte dei corteggiatori o dei corteggiati.
Non sarò uno di quelli come Enrico Letta che chiederà a Veltroni di ripensarci. Non gli chiederò neanche di andare in Africa. Gli chiederò di stare nel partito, convincere gli altri plurimandatari di seguirlo e aiutare i giovani nella formazione.
Ancora una volta tocca a lui dare l'esempio.
E' così che l'eterno scontro tra titani, D'Alema e Veltroni, finisce oggi. Finisce il 14 Ottobre con la vittoria di Veltroni per abbandono.
13/10/12
Cinque motivi per non votare Renzi.
Lo so, sto andando incontro a una discussione su questo post che durerà giorni. Ma pazienza, non sono abituato a dire le cose che piacciono, altrimenti non avrebbe senso dirle. Ecco forse ho detto già un motivo, ma procedo per ordine.
1. Gli atteggiamenti. Io ad Arcore da Berlusconi (premier o pensionato) non ci andrei nemmeno sotto ricatto. Se dovessi tenere un incontro istituzionale ci sono i luoghi adatti, magari mi porterei dietro anche qualche testimone, di Berlusconi non mi sono fidato per venti anni e non capisco perché mi dovrei fidare oggi.
E la love story con Marchionne la conoscete già.
2. Chi mi ama mi segua. Non sopporto il modus operandi renziano. "Prendo un camper, ci carico Giorgio Gori che di comunicazione da' merda a tutti e vado in giro per l'Italia a dire le stesse cose con gli stessi video e con le stesse battute (Luca Mereu ora mi chiederà se quella di Jack lo squartatore l'ha già detta)". Questo è il personalismo della politica, e il PD è nato per combatterlo, il personalismo della politica. L'antidemocrazia, a parer mio, si chiama Matteo Renzi. Mette sé stesso al primo posto e poi tutto il resto.
3. La rottamazione. A che servirebbe rottamare D'Alema, Bindi, Veltroni, Marini e Finocchiaro se poi tra i parlamentari troviamo dalemiani, bindiani, veltroniani, mariniani e finocchiari? Siamo di punto e a capo. Se questi esponenti ci sono ancora è perché alle spalle hanno comunque una squadra che li sostiene.
La rottamazione, parola che non mi piace, deve essere culturale.
Io preferisco definirla rivoluzione intelligente. E' giusto che questi esponenti che hanno già dato tutto loro stessi per l'Italia si mettano a disposizione dei giovani del partito. E non mettere i giovani a loro disposizione, o servizio. Partendo dalla formazione. E poi? E poi serve rivoluzionare i temi, e serve rivoluzionare il modus operandi della politica.
4. I colori della campagna elettorale. Se Obama usa il rosso, bianco e blu è perché sono i colori della bandiera degli Stati Uniti. Siccome siamo in Italia si dovrebbero usare il verde, il bianco e il rosso. Questo penserete sia un motivo stupido. No, questo dimostra come Renzi prova a fare una campagna elettorale Made in Usa.
5. Il Programma elettorale. A me piace poco del suo programma elettorale. Non sono d'accordo nel dire alla gente ciò che vogliono sentirsi dire. Prendo per esempio il finanziamento pubblico ai partiti, è stato notevolmente ridotto, ma come può un partito contrastare uno come Matteo Renzi che spende 2 milioni di euro solo per la campagna elettorale per il primo turno delle primarie? Oppure come si può parlare di merito se non si riesce a garantire il diritto allo studio? E perché ridurre del 20% i trasferimenti alle imprese?
Ho preso solo tre esempi. Gli altri li lascio spulciare a voi.
Cinque motivi validissimi per non votare Renzi. Non ho voluto parlare di Firenze, ma vi consiglio di entrare su http://www.renzileaks.it/ dove si possono trovare storie davvero interessanti.
Ah, ecco un altro motivo: quelli che hanno deciso di sostenere Renzi attivamente e prima sostenevano e progettavano con altre persone del partito. Ecco, queste persone sono scandalose. Quelle che cambiano idea da un giorno all'altro.
1. Gli atteggiamenti. Io ad Arcore da Berlusconi (premier o pensionato) non ci andrei nemmeno sotto ricatto. Se dovessi tenere un incontro istituzionale ci sono i luoghi adatti, magari mi porterei dietro anche qualche testimone, di Berlusconi non mi sono fidato per venti anni e non capisco perché mi dovrei fidare oggi.
E la love story con Marchionne la conoscete già.
2. Chi mi ama mi segua. Non sopporto il modus operandi renziano. "Prendo un camper, ci carico Giorgio Gori che di comunicazione da' merda a tutti e vado in giro per l'Italia a dire le stesse cose con gli stessi video e con le stesse battute (Luca Mereu ora mi chiederà se quella di Jack lo squartatore l'ha già detta)". Questo è il personalismo della politica, e il PD è nato per combatterlo, il personalismo della politica. L'antidemocrazia, a parer mio, si chiama Matteo Renzi. Mette sé stesso al primo posto e poi tutto il resto.
3. La rottamazione. A che servirebbe rottamare D'Alema, Bindi, Veltroni, Marini e Finocchiaro se poi tra i parlamentari troviamo dalemiani, bindiani, veltroniani, mariniani e finocchiari? Siamo di punto e a capo. Se questi esponenti ci sono ancora è perché alle spalle hanno comunque una squadra che li sostiene.
La rottamazione, parola che non mi piace, deve essere culturale.
Io preferisco definirla rivoluzione intelligente. E' giusto che questi esponenti che hanno già dato tutto loro stessi per l'Italia si mettano a disposizione dei giovani del partito. E non mettere i giovani a loro disposizione, o servizio. Partendo dalla formazione. E poi? E poi serve rivoluzionare i temi, e serve rivoluzionare il modus operandi della politica.
4. I colori della campagna elettorale. Se Obama usa il rosso, bianco e blu è perché sono i colori della bandiera degli Stati Uniti. Siccome siamo in Italia si dovrebbero usare il verde, il bianco e il rosso. Questo penserete sia un motivo stupido. No, questo dimostra come Renzi prova a fare una campagna elettorale Made in Usa.
5. Il Programma elettorale. A me piace poco del suo programma elettorale. Non sono d'accordo nel dire alla gente ciò che vogliono sentirsi dire. Prendo per esempio il finanziamento pubblico ai partiti, è stato notevolmente ridotto, ma come può un partito contrastare uno come Matteo Renzi che spende 2 milioni di euro solo per la campagna elettorale per il primo turno delle primarie? Oppure come si può parlare di merito se non si riesce a garantire il diritto allo studio? E perché ridurre del 20% i trasferimenti alle imprese?
Ho preso solo tre esempi. Gli altri li lascio spulciare a voi.
Cinque motivi validissimi per non votare Renzi. Non ho voluto parlare di Firenze, ma vi consiglio di entrare su http://www.renzileaks.it/ dove si possono trovare storie davvero interessanti.
Ah, ecco un altro motivo: quelli che hanno deciso di sostenere Renzi attivamente e prima sostenevano e progettavano con altre persone del partito. Ecco, queste persone sono scandalose. Quelle che cambiano idea da un giorno all'altro.
09/10/12
Cari Democratici.

abbiamo iniziato un percorso tortuoso e difficile per prendere in mano la guida del Paese. Una scelta altamente democratica che ci premierà, né sono certo.
Il Segretario Bersani si è dimostrato coraggioso, responsabile e democratico. Un leader.
Ciò che vi chiedo è non sprecare tempo per gli attacchi personali che non ci porteranno da nessuna parte. E' una regola che dobbiamo imparare subito e che non abbiamo ancora imparato nonostante questi ultimi venti anni di attacchi personali a Berlusconi.
Ricordatevi che domani uno dei candidati alle Primarie sarà il leader da sostenere, senza sé e senza ma. E che sarà difficile rimangiarsi tutte le frasi ingiuriose in campagna elettorale delle Primarie.
Un analogo caso in questa primavera ad Alghero dove dissero i compagni che Stefano Lubrano è di destra. Li avvisai, io. Alcuni mi ascoltarono, altri no. E poi erano tutti a festeggiare il sindaco Lubrano con Massimo D'Alema nella piazza di Alghero.
State attenti, cari democratici. L'avversario sta fuori, non dentro. Renzi, così come Bersani e Vendola, sono risorse per il centro sinistra.
Bersani non è da rottamare, ricordiamo che Bersani ha unito il Partito Democratico. E non è facile, anzi. Sono pochi i segretari, anche a livello locale, che ci sono riusciti. Così come sono pochi i sindaci che sono riusciti ad abbassare (e non a tenere stabile) l'Irpef. Così come sono pochi i Presidenti di Regione che hanno lavorato bene, con pochi scandali (vedi Lombardia, Sicilia, Lazio e Sardegna).
Stiamo parlando di una corsa a ostacoli, dove gli ostacoli sono i problemi dell'Italia, e i concorrenti non possono permettersi di perdere tempo ad aggiungere ostacoli agli avversari (momentanei avversari).
L'esempio lo dobbiamo dare noi militanti, elettori, iscritti. Noi dobbiamo aprire i circoli e andare in piazza ad affrontare l'Italia e mettere da parte gli attacchi personali che alla fine non sono dei candidati, ma dei loro sostenitori big.
Questo vi volevo dire cari Democratici.
Buone Primarie a tutti.
Mirko.
05/10/12
Mo' le regole delle primarie le faccio io.
1. Per arrivare al seggio occorre superare cinque prove: tiro alla fune, un sudoku difficoltà sempre, una partita di scacchi, nascondino in una stanza vuota e un cruciverba con le lettere arabe (noi all'Arabia ci teniamo).
2. Per votare alle primarie bisogna avere almeno 40 anni, avere una tessera PCI, PDS, DS, PD, Margherita, PPI dal 1900 ad oggi.
3. Il voto sarà palese. Il presidente di seggio chiederà il nome del candidato all'elettore.
4. E' obbligatorio appendere un foglio che avverte gli elettori che se nel caso si useranno le parole "cazzo, minchia, figa, Renzi, Vendola" ci sarà una multa di 98 euro.
5. Chi vota D'Alema, Fioroni, Bindi o Letta vota per Bersani.
6. Per votare oltre alla tessera serve un pelo di mammut.
7. Dopo che vi verrà chiesto il documento, vi verrà chiesto se volete votare, chi risponde "adesso" non potrà votare.
8. E' vietato l'uso contemporaneo del blu e del rosso nel vestire. Si accetta solo il rosso.
9. Nel caso viene rifiutato il voto palese, e quindi il voto segreto, si paga 10 euro in più per pagare carta e matite. Il seggio è sorvegliato ed è severamente vietato scrivere altri nomi oltre a quello di Bersani.
10. Ci saranno illimitati turni fin quando Bersani non avrà vinto.
P.s: le casalinghe ringraziano per le mollette delle primarie del 2009 auspicando che quest'anno si regali il sapone liquido.
#sischerza
2. Per votare alle primarie bisogna avere almeno 40 anni, avere una tessera PCI, PDS, DS, PD, Margherita, PPI dal 1900 ad oggi.
3. Il voto sarà palese. Il presidente di seggio chiederà il nome del candidato all'elettore.
4. E' obbligatorio appendere un foglio che avverte gli elettori che se nel caso si useranno le parole "cazzo, minchia, figa, Renzi, Vendola" ci sarà una multa di 98 euro.
5. Chi vota D'Alema, Fioroni, Bindi o Letta vota per Bersani.
6. Per votare oltre alla tessera serve un pelo di mammut.
7. Dopo che vi verrà chiesto il documento, vi verrà chiesto se volete votare, chi risponde "adesso" non potrà votare.
8. E' vietato l'uso contemporaneo del blu e del rosso nel vestire. Si accetta solo il rosso.
9. Nel caso viene rifiutato il voto palese, e quindi il voto segreto, si paga 10 euro in più per pagare carta e matite. Il seggio è sorvegliato ed è severamente vietato scrivere altri nomi oltre a quello di Bersani.
10. Ci saranno illimitati turni fin quando Bersani non avrà vinto.
P.s: le casalinghe ringraziano per le mollette delle primarie del 2009 auspicando che quest'anno si regali il sapone liquido.
#sischerza
30/09/12
Il mio voto a chi ascolta.
Renzi o Bersani? Renzi o Bersani? Renzi o Bersani?
Ad oggi tutti si schierano, ognuno con i suoi motivi, condivisibili o meno, ma sempre da rispettare. E il rispetto comprende anche l'avversario, per favore.
Io, prima di tutto, ci metto il criterio. Io sostengo chi mi sostiene. Cioè chi coinvolge me e tanti altri democratici, iscritti ed elettori, nelle scelte per il futuro.
Badate bene che non è una banalità. Anzi, si tratta di un processo lungo e pieno di ostacoli.
Ed ecco perché avrei sostenuto volentieri un Giuseppe Civati che ci ha sempre coinvolto e nel suo ultimo libro ci sono sue proposte ma anche proposte di altri, eppure il libro l'ha scritto lui. O si pensi al referendum.
E vi posso fare l'esempio anche di Silvio Lai e del PD Sardo che hanno fatto la conferenza programmatica e hanno girato l'intera Sardegna ad ascoltare tecnici, elettori e iscritti.
Come ho già detto ieri, la democrazia prima di tutto. Io non riesco a sostenere un candidato autoreferenziale che ha scritto il programma da solo e che si gira l'Italia a cercare sostegno e candidati raccontando le solite cose con i soliti video. Non ci riesco proprio.
Ecco, carissima Cristiana Alicata, mi rivolgo a te perché proprio da te non mi aspettavo quella presa di posizione, ti sei dimenticata di questo. Io se non vedrò la candidatura di Civati andrò a votare segretamente senza cercare voti né all'uno né all'altro.
Perché a me Civati mi ha ascoltato, e anche a te e a tanti altri. E Renzi?
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