29/01/13

Monte dei Paschi di Siena. Proviamo a capirci qualcosa in più.

Le vicende del Monte dei Paschi di Siena stanno nettamente caratterizzando la campagna elettorale per le politiche. La banca da diversi anni ha seri problemi finanziari ma come una bomba ad orologeria la questione salta fuori ad un mese e qualche giorno prima delle elezioni.
Non sono un'economista e non faccio nessuna analisi economica. Però è giusto dire la verità.

Quello che emerge chiaramente dalla stampa e dagli avversari politici del Partito Democratico è che il PD gestisce la banca e che un'eventuale fallimento della banca stessa ha un solo colpevole, il PD appunto.

La verità è un'altra. Il maggior azionista della banca dei Monte dei Paschi di Siena è la Fondazione Monte dei Paschi. La fondazione è formata da persone scelte dal Comune di Siena, dalla Provincia di Siena, dall'Università di Siena e altri poteri locali. Essendo il Partito Democratico grande forza politica di Siena spetta al PD locale scegliere le personalità da inserire nella fondazione, ma non tutte. Infatti parte delle colpe vanno attribuite anche all'università e agli altri componenti della fondazione.

Il PD commise l'errore di mettere persone sbagliate anni fa, il nuovo sindaco Ceccuzzi (sempre PD) ha deciso di cambiare sostituendo Mussari (tale Mussari è stato votato dai banchieri presidente dell'ABI e il Presidente Monti l'ha candidato nella sua lista) e questa scelta ha portato la sfiducia in consiglio comunale. Infatti si andrà a elezioni quest'anno e il sindaco rivoluzionario si è ricandidato.
Quindi se il PD ha responsabilità per una scelta fatta anni fa, oggi ha il merito di aver cambiato gestione.

A volerci vedere chiaro non è stata la magistratura, bensì la nuova gestione voluta dal sindaco Ceccuzzi. Sono stati loro a portare le carte alla magistratura.

La banca ha investito i soldi dei risparmiatori (lo fanno tutte le banche) in fondi poco sicuri e questo ha portato grosse perdite.
Un paragone. Come se il tesoriere di un partito sputtanasse i risparmi del partito al gratta e vinci. Se va bene il partito si arricchisce. Ma si può giocare d'azzardo con i soldi di altri? Normale sarebbe se li mettesse in banca.

Il Partito Democratico ha rispettato la legge e non ha dettato nessuna linea economica alla banca, anzi solitamente è la banca attraverso la sua fondazione a dettare la linea economica e politica al partito locale.

Inoltre il PD si è impegnato in parlamento affinché le banche rinunciassero a investire in fondi poco sicuri. E quando D'Alema, Presidente del Consiglio, mise fine a questa roba delle fondazioni venne contestato a Siena dal suo stesso partito. A riportare le cose come stavano prima del Governo D'Alema è stato Tremonti nel governo Berlusconi.

Paradossale è il fatto che Monti e Berlusconi attaccano il Partito Democratico sugli intrecci tra politica e banche. Monti perché viene dalla Goldman Sachs e perché ha candidato Monaci, presidente del MPS immobiliare e componente del cda presieduto da Mussari, responsabile della catastrofe della banca senese. Berlusconi perché possiede le banche e tiene rapporti privilegiati visti i numerosi investimenti come Milano 2 e Mediaset.

Chi ha sbagliato deve pagare, ma attenzione alla demagogia. Se chiude la Monte dei Paschi si perdono trenta mila posti di lavoro, oltre a tutte le conseguenze per i risparmiatori. Il Governo non darà un solo euro alla banca. Saranno prestati con un tasso del 9%.

Sarà compito del prossimo governo rivedere la questione delle fondazioni bancarie e impedire alle banche di investire in fondi a forte rischio.

25/01/13

Cara Mila, c'eri quasi.

Ho letto la nota di Mila Spicola dove accusa Antonio Ingroia di essere un maschilista per aver detto alla Carfagna "stia calmina".

Diciamo che, cara Mila, c'eri quasi. Perché è pur vero che Ingroia è maschilista e arrogante, ma non per quella esplicita frase. Vengo al dunque.

Antonio Ingroia e i suoi alleati hanno candidato solo il 10% di donne in posizione eleggibile. Questo dato mette in evidenza che pensiero possa avere la sinistra estrema e giustizialista della donna nella politica. Il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà hanno messo almeno il 40% di donne in posizioni eleggibili, uscenti vincitrici delle primarie.
Una differenza sostanziale.

I sostenitori di Ingroia affermano che le quote non sono sufficienti, ma che si deve premiare il merito.
Un'altra differenza sostanziale è che a riconoscere il merito c'era un milione di persone da una parte, dall'altra quattro o cinque, Ingroia più i segretari di partito che lo sostengono.
E come ci si può fidare del criterio della meritocrazia usato da Antonio Di Pietro che candidò gente come Scilipoti e Razzi?

L'arroganza di Ingroia è una conseguenza delle provocazioni, giuste e ben studiate, di Mara Carfagna. Ma questa sua arroganza è nota anche fuori dagli studi televisivi dove lo stesso Ingroia viene messo spesso e volentieri sotto scacco da avversari e giornalisti.

Sì Mila, le definizioni attribuite sono giuste, il contenuto è sbagliato.

24/01/13

miglior spot elettorale.

Consegno il premio miglior spot elettorale 2013 a Sinistra Ecologia e Libertà per questo spot, semplice, efficace e geniale.




Davvero complimenti.

P.s: il Partito Democratico prenda appunti.

23/01/13

Lettera di un papà di una figlia lesbica


Sono il papà di una ragazza di diciannove anni che quando ne aveva appena 12, seduti davanti ad un fuocherello in campeggio, mi chiese come mai provava il desiderio di abbracciare una sua amica e parlandone, dopo qualche minuto, capii che si trattava del suo primo innamoramento, erano gli stessi sintomi che tutti abbiamo provato a quell'età. Da allora non ha mai smesso di comunicare a sua madre e a me i suoi stati d'animo.

L'abbiamo sempre sostenuta e aiutata anche con il benefico supporto di esperti, sebbene, può immaginare, con tanti dubbi e difficoltà ma senza darle mai il peso di sentirsi sola.Ricordo che la mia principale preoccupazione, quando era ancora così piccola, era di immaginare che con molta difficoltà i suoi innamoramenti sarebbero stati corrisposti, l'immagine che avevo in mente era di una adolescente che si sarebbe innamorata magari della sua compagna di banco senza esserne corrisposta e che per questo avrebbe sofferto più degli altri. La mia era una preoccupazione direi statistica che mi faceva pensare che avrebbe avuto molte più probabilità di altri di trovarsi sola. Mi sono ricreduto e ne sono felice.

Pochi anni dopo, aveva ancora 14 o 15 anni, dopo un periodo accompagnato certo anche da sue acute sofferenze dovute ad un percorso liberatorio che è e non può che essere comunque in larga parte personale, durante un meeting sulla omosessualità organizzato dalla sua scuola, prese liberamente la parola e dichiarò pubblicamente la sua omosessualità diventando quasi una piccola bandiera dell'associazione di lesbiche e gay della nostra città. Adesso è una ragazza felice, per quanto si possa essere felici a quell'età, ha avuto e ha le sue relazioni. Ha, molto semplicemente, vissuto esattamente alla pari di altri suoi coetanei.

Oggi che studia in un'altra città l'unica mia preoccupazione è legata alle notizie che sempre più spesso si sentono di azioni discriminatorie o, peggio, violente. La società pare stia regredendo da molti punti di vista. Non ho mai scritto a giornali o associazioni o raccontato ad altri, se non agli amici, questi brevi e, mi auguro, non così eccezionali fatti, lo faccio oggi con lei perché mi è piaciuto molto, oltre alla posizione che condivido pienamente sull'importanza personale e sociale del coming-out, vedere finalmente puntualizzare un fatto di cui non si parla spesso, il contrasto cioè all'idea comune che lega troppo fortemente l'omosessualità al sesso.

Chi non sa, nel senso che non ha vissuto in prima persona, ha spesso in mente una tale raffigurazione che è incrostata da anni nella nostra cultura: quando sente parlare di omosessualità pensa in modo immediato a due corpi su un letto, come se sempre ci fosse il sottinteso di un altro termine antico nella nostra cultura: perversione.

Io che nel mio piccolo invece ho visto, so che si tratta di amore. Dai primi innamoramenti a quelli più maturi sono semplicemente legami d'amore che certamente, come dice anche lei contengono anche e per fortuna la sessualità ma che corrispondono in tutto allo stesso senso che il pensare comune attribuisce ai rapporti affettivi eterosessuali.
Mi piacerebbe che anche gli altri lo sapessero e che coloro che lo sanno lo dicessero più spesso e mi piacerebbe anche che in un mondo ideale persino il termine omosessualità venisse sostituito quando se ne parla con altri termini che contengano al posto della radice della parola sesso quella della parola amore.

Mi scusi se mi sono dilungato e se traspare dalle mie parole quel tantino di orgoglio per mia moglie e me e l'enorme orgoglio che proviamo per nostra figlia.

Grazie per avermi letto, un cordiale saluto.
Carlo Barucco


fonte: Huffingtonpost.it

Gonnosfanadiga. Il mio punto di vista sul Regno dei Cieli.

Ho letto alcune polemiche sui social network riguardo l'acquisto di un terreno da parte dei testimoni di Geova per la costruzione di un luogo di preghiera, chiamato Regno dei Cieli.

Le polemiche nascono dalla minoranza nei confronti, ovviamente, del sindaco. Come è noto, la minoranza si presta a fare demagogia pura.

Secondo loro, ma anche secondo alcuni cittadini, quel terreno sarebbe potuto essere destinato ad un uso più "sociale" come un asilo, un cinema o un teatro. Il terreno è stato acquistato dai testimoni di Geova dopo aver vinto un bando per la vendita.

Il Comune di Gonnosfanadiga non ha regalato nulla e non capisco il paragone che si fa con la chiesa di Santa Barbara. I costi per la riparazione della chiesa sono di seicento mila euro. Il ricavo dalla cessione dei terreni sarà destinato, probabilmente, alla messa in sicurezza della stessa chiesa. Il colmo è che i testimoni di Geova stanno pagando i lavori della Chiesa. Sarebbe opportuno che i cittadini, invece, chiedessero al comune di usare questo ricavo economico per creare occupazione.

In uno Stato laico, come quello italiano, a doversi occupare dei costi di riparazione deve essere il Vaticano. Gli stessi che non hanno mai versato un euro nelle casse dello Stato ma che hanno libertà di scegliere gli insegnanti di religione, pagati dallo Stato italiano. Lo stesso Stato che ha dovuto tagliare gli insegnanti di sostegno e non quelli di religione. E mi limito qui con i poteri del Vaticano sullo Stato italiano.

Dare diritti ad altri non vuol dire toglierli a chi li ha già. Questo discorso deve essere chiaro, e non solo per la religione. Difatti anche i testimoni di Geova hanno diritto di pregare come i cattolici. Hanno diritto ad avere un loro luogo di preghiera.

E se lo Stato spende per la Chiesa cattolica non capisco perché non deve spendere anche per i testimoni di Geova, per i musulmani e i buddisti.

Un invito lo faccio alla minoranza in consiglio comunale, evitate di usare la delusione dei cittadini verso la politica per fomentare polemiche che non stanno né in cielo né in terra.

22/01/13

Liste pulite, sporche, asciugate e strane.

Liste Pulite. Tutti, evidenzio il tutti, hanno accusato il Partito Democratico di aver fatto delle primarie per i parlamentari farlocche.
Poi andiamo a scoprire che il PD ha presentato le liste con il 40% di donne, senza un indagato, con un forte rinnovamento e con ben otto under 30, appartenenti anche ai Giovani Democratici, vincitori delle primarie. Sono talmente farlocche che il PD ha scelto solo il 25% dei parlamentari nel caso di vittoria.

Liste Strane. I primi accusatori sono stati i Rivoluzionari. Prendo in prestito le parole di Alessandro Gilioli del suo post odierno Ingroiellum:
Funziona così: Ingroia è capolista in tutti i collegi, ma ovviamente dopo il voto dovrà “optare” per uno solo, quindi in tutte le altre circoscrizioni entreranno i secondi in lista. Questi secondi in lista sono appunto la cosiddetta ’società civile’. Tuttavia anche questi candidati sono stati piazzati in più di un collegio, sempre al secondo posto dopo Ingroia, quindi dovranno optare per uno dei due. Ecco che ai terzi posti, che quindi entrano di diritto, sono stati infilati i vertici di partito (ad esempio Di Pietro in Lombardia, ma come lui anche gli altri, secondo un ‘Cencelli’ concordato fra i quattro partiti).
Non so, vedete voi. A me sembra un uso estremo e un po’ spregiudicato del Porcellum. E credo che questo sistema non sia migliore – in termini di onestà e di trasparenza verso gli elettori – che mettere semplicemente in lista, dal primo all’ultimo, dirigenti e funzionari.
Poi c’è la ciliegina di Sandro Ruotolo, ottimo giornalista, che sarà il candidato governatore di Rivoluzione Civile nel Lazio. Ma Ruotolo è anche candidato alla Camera in Rivoluzione Civile, in posizione blindata. E questo perché il candidato governatore di una regione se non vince non diventa automaticamente consigliere regionale. Quindi resterebbe a spasso. Di qui la doppia candidatura. Che pertanto, nel caso della Regione, è una candidatura civetta.
Sono queste le pratiche che alla fine hanno prevalso in Rivoluzione civile. Aritmetiche e forse un po’ ingannevoli.
Nulla da aggiungere a quanto detto dal caro Alessandro.

Liste Asciugate. Poi è stato il turno di Grillo. Trentun mila votanti alle parlamentarie del movimento, quanto la Sardegna alle parlamentarie del PD. Tutti i candidati sono stati sconfitti alle amministrative e alle regionali degli ultimi anni. Quindi bocciati dai cittadini e promossi dagli attivisti. Attenzione, però. In molte città e regioni non si sono svolte elezioni negli anni scorsi, di conseguenza un'attivista di Firenze o Roma non ha potuto partecipare alla competizione. Errore, grosso.

Liste Sporche. Quelle del PDL. Cito Alfano e Berlusconi:
"Abbiamo in mente un grande rinnovamento" ... "il 90% delle liste sarà formato da chi non è mai stato parlamentare" ... "Presenteremo persone affidabili che non debbano far soldi con la politica" ... "Un bel mix tra innovazione ed esperienza, imprenditori, amministratori, professionisti, società civile ... una bella squadra". Certo, il Pdl ha lasciato fuori alcuni candidati scomodi, come Dell'Utri e Cosentino, ma sfogliando le "liste pulite" del "partito degli onesti" che dovevano essere "rivoluzionarie"
Nonleggerlo fa un elenco di indagati, condannati e nomi conosciutissimi e poco rivoluzionari:
Silvio Berlusconi (capolista in tutte le regioni)
Roberto Formigoni (sanità lombarda, indagato per corruzione)
Sandro Bondi
Manuela Repetti (moglie di Bondi)
Paolo Bonaiuti
Paolo Romani (tra le altre, creatore di "Colpo grosso")
Niccolò Ghedini (avvocato di Berlusconi)
Maurizio Sacconi
Augusto Minzolini (ex direttore Tg1)
Giulio Camber (condannato definitivamente per millantato credito)
Carlo Giovanardi
Franco Carraro (73 anni, record di cariche)
Altero Matteoli
Denis Verdini (indagini: P4, cricca, truffa ai danni dello Stato)
Maurizio Gasparri
Mariarosaria Rossi (assistente personale di Berlusconi)
Gaetano Quagliariello
Domenico Scilipoti
Antonio Razzi
Renato Schifani
Antonio D'Alì (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa)
Mariastella Gelmini
Antonio Angelucci (indagato per associazione a delinquere, truffa e falso)
Renato "Betulla" Farina (ha patteggiato 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro Abu Omar; da giornalista collaborò con i servizi segreti, pubblicando notizie false in cambio di denaro)
Daniela Santanché (indagata per interruzione di funzione religiosa)
Angelino Alfano
Daniele Capezzone
Osvaldo Napoli
Margherita Boniver
Demetrio Arena (da sindaco, Comune sciolto per mafia)
Elio Vito
Giancarlo Galan
Piero Longo (avvocato di Berlusconi)
Katia Polidori (per un breve periodo ultrà finiana)
Renato Brunetta
Maurizio Paniz (in Parlamento: "Ruby era la nipote di Mubarak!")
Michela Vittoria Brambilla
Fabrizio Cicchitto (ex P2)
Renata Polverini (a pochi mesi dagli scandali di Regione Lazio)
Michaela Biancofiore ("amazzone", fondamentalista berlusconiana)
Eugenia Maria Roccella
Dorina Bianchi (ex Pd, Udc, Margherita, Ccd)
Mario Baccini
Raffaele Fitto (tangenti: chiesti 6 anni di carcere)
Claudio Fazzone (indagato, lettere di raccomandazione Asl)
Nunzia De Girolamo
Elvira Savino ("Miss tacco 12")
Francesco Paolo Sisto
Saverio Romano
Nicola D'Ascola (già avvocato di Berlusconi e Tarantini)
Stefania Prestigiacomo (si definì "disgustata dal Pdl")
Simoneta Losi (moglie del pianista delle serate di Arcore)
Gianfranco Rotondi
Mara Carfagna 
Luigi Cesaro detto "Giggino 'a Purpetta" (indagato per i rapporti con il clan dei "Casalesi") 
Amedeo Laboccetta (caso Bpm e portatile "sparito") 
Francesco Nitto Palma (ex difensore di Cesare Previti, cultore dell'immunità parlamentare) 
Alessandra Mussolini.


A questo punto chiedo a voi chi sono i veri rivoluzionari, perché qui a parlare sono tutti bravi ma a mantenere le promesse sono davvero in pochi, o forse solo uno, Pierluigi Bersani.

La questione del voto utile.

Senza nessun giro di parole, tutti i voti sono utili. L'astensione è inutile.
La democrazia permette all'elettore di scegliere la coalizione e il partito che meglio lo rappresenta, dove si riconosce.

Esiste invece la coalizione inutile. Detta così sembra un'affermazione completamente sbagliata e antidemocratica. Mi spiego meglio. Sono un sostenitore convinto del bipolarismo e non penso ci sia la necessità di avere tanti schieramenti come quelli che si presentano alle prossime politiche. L'errore è dei grandi partiti (Pdl e Pd) che non riescono a includere i pensieri dei partiti che stanno "a fianco".

L'errore è anche dei "piccoli" partiti e delle "piccole" coalizioni che pur di avere due posti alla Camera e nessuno al Senato potrebbero permettere la vittoria dell'avversario anziché favorire la coalizione che un minimo li rappresenterebbe.

Nessun appello al voto utile deve essere fatto. I grandi partiti devono sudarseli uno per uno i voti. Devono convincere l'elettore a votarli perché sono in grado di rappresentarli. Trovo inopportuno basare una campagna elettorale sull'esito del voto al Senato. Trovo ingiusto incentrare questa campagna elettorale sulle alleanze post voto.

Manca poco più di un mese al voto. La speranza è che i cittadini siano informati sulle proposte, che siano coscienti di quali proposte sono quelle fattibili e quali non hanno possibilità di essere attuate. Che le televisioni, le radio e i giornali siano onesti a tal punto di incalzare i candidati sui temi, sulle proposte, e non sulle alleanze post voto e sull'esito del voto per il Senato.

Il vero cambiamento passa anche attraverso loro, i media, non è ancora tardi per capirlo.

21/01/13

Istruzioni per l'uso degli F35

Il Pentagono ha avvisato l'aviazione italiana di volare con gli F35 lontani dai fulmini. Ho intercettato la comunicazione tra il Pentagono e il ministero della difesa italiano.

Tra gli altri avvisi il documento dice:

Attenzione, volate lontano dalla pioggia perché il motore potrebbe spegnersi.

Non camminate scalzi perché potreste rimanere fulminati.

Tenere lontano dalla portata dei bambini.

Sopra i mille piedi l'aria climatizzata non funziona.

Nel cassetto sotto il sedile trovate il CID.

Chi è più basso di 1.70 cm deve mettere un cuscino.

Per farlo decollare servono cinquanta persone a spingere.

Se non caricate i missili l'aereo non ha bisogno della spinta al decollo.

Ci siamo dimenticati di togliere le bandiere americane, se volete mettere quelle italiane occupatevene voi.

A causa di questi piccoli problemi, due cacciabombardieri ve li regaliamo noi.

20/01/13

La vergogna di un funerale.

L'hanno chiamato Compagno. L'hanno applaudito e hanno alzato il pugno sinistro. Hanno cantato l'Internazionale. Piangevano. E c'era tutto il clan, quello delle Brigate Rosse. Quel clan degli attentati, delle morti e dei feriti. La banda del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro.

Prospero è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai. Me la ricordo questa frase, la urlavano al funerale di un Compagno, uno che ha lottato contro la mafia e che la mafia l'ha eliminato. Sì, ho detto eliminato perché del suo corpo non rimase nulla, era Peppino Impastato.

Ma Gallinari e Impastato non hanno nulla da condividere. Due idee diverse, due idee di rivoluzione totalmente opposte. Gallinari la rivoluzione la faceva con armi e bombe, Impastato con una radio, con le parole, con la politica.

E il pugno alzato, segno di libertà, usato per salutare per l'ultima volta un brigatista che l'Italia l'ha rovinata. E la canzone di un popolo, l'Internazionale.
I miei occhi e le mie orecchie non possono assistere a tutto questo. Non esiste nessun tributo da fare per un terrorista.

Io ho un'altra idea di Compagno/a, ho un'altra idea di rivoluzione, ho un'altra idea di comunismo. Quella è solo merda. E la merda non ha colori politici, è solo merda.

Un appello a tutti gli amministratori. Il rinnovamento passa dalle piccole cose.

Ci siamo fatti carico di cambiare l'Italia e di portare il rinnovamento. Un rinnovamento che deve colpire tutti, dal Parlamento al piccolissimo comune di Baradili.

La questione riguarda la scelta degli scrutatori. Come è ben noto, a sceglierli sono i gruppi politici presenti nei consigli comunali. Sarebbe giusto sorteggiare e non usare la rete clientelare e poco trasparente. Sino al 1992 si usava la chiamata diretta (la cosa non da fare), dal 1992 il metodo è cambiato e si è proceduto con il sorteggio elettronico.
Poi il governo Berlusconi ha reintegrato la chiamata diretta.

E voglio citare il comune di Guspini dove i gruppi politici, PD SEL e PRC, hanno deciso di tornare a questo metodo, scegliendo tra gli inoccupati, tra quelli che alle ultime elezioni non sono stati chiamati e inserendo solo una persona per nucleo familiare. Ovviamente devono essere iscritti all'albo. Invece i Presidenti di seggio sono scelti dalla Corte d'Appello che a sua volta sceglie il suo segretario. Una scelta coraggiosa e che deve fare da apripista per tutti gli altri.

Io ci conto su di voi perché il rinnovamento passa anche dalle piccole cose.

18/01/13

Ora posso fare campagna elettorale.

Ora posso iniziare con la campagna elettorale. Diciamo che non ho mai smesso di farla perché per chi milita e per chi gestisce un blog politico è ogni giorno campagna elettorale. Però ho voluto aspettare che la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico decidesse sull'espulsione di alcuni soggetti loschi.

E così il caro Luigi Berlinguer ricorda le parole del cugino Enrico sulla questione morale e i cari personaggi loschi tornano da dove sono venuti con un bel cartellino rosso.

Ora abbiamo una lista pulita, l'80% dei candidati scelti dalle primarie, un premier scelto con le primarie e il 40% di donne. Si sarebbe potuto fare meglio, ma si è fatto tanto, sicuramente più di tutti gli altri.

Ora si riprende il viaggio, con l'Italia Giusta.

17/01/13

Letta conta di più dell'intero PD sardo.

Allora, vediamo se ho capito.

Silvio Lai è andato a Roma per chiedere le modifiche chieste dalla direzione regionale, ossia che le liste siano composte da coloro che hanno vinto le primarie.
Quindi Romina Mura capogruppo alla Camera, Francesco Sanna, Manconi e il socialista fuori. Tutti d'accordo.

Silvio Lai incontra, forse, Bersani. O qualcuno vicino a lui.
Gli dicono che le liste non si toccano. In compenso abbiamo la libertà di federarci al PD Nazionale e si occuperanno di separare il collegio sardo da quello siciliano per le prossime europee.

Quindi ricapitolando, Enrico Letta che ha imposto Francesco Sanna in quanto lettiano, ha più voce in capitolo dell'intero Partito Democratico sardo.
A questo punto vorrei chiedere a Bersani che concetto ha lui di autonomia sarda visto che ascolta più Letta che un intero partito.

Siamo andati a chiedere lo zucchero filato e ci danno un pezzo di torroncino. Un bell'inizio per l'autonomia sarda.

16/01/13

l'ennesimo attentato.

Non bastavano gli attentati ai sindaci, questa notte c'è stato un attentato ai danni del consigliere regionale del Partito Democratico Marco Espa.
Un atto vile, vigliacco, triste.

Hanno (o ha) incendiato la sua macchina. Che si tratta di un attentato è deducibile dal fatto che è stata trovata una bottiglietta con liquido infiammabile. Non si conoscono invece le cause. Stiamo parlando di un consigliere che è sempre stato dalla parte dei più deboli e degli indifesi. Marco ha mandato avanti tante battaglie per difendere i diritti di queste persone. Sempre corretto e sobrio.

Spero che si tratti solo di una bravata. Ma non so sino a che punto ci posso credere.

Il mio pensiero va subito alle frasi di odio che si sentono ogni giorno verso una classe politica, che ha commesso degli errori sicuramente, ma di cui non tutti fanno parte. Penso sia arrivata l'ora di differenziare i politici, di far capire alla gente che ci sono ladri e guardie. Che c'è chi lavora per i cittadini e chi lavora per sé stesso e qualche amico.

C'è un impegno da prendere come partito e come democratici, dire che non sono tutti uguali.

Nonostante questo, un atto di questa portata non deve essere commesso nemmeno contro il politico più schifoso. I nostri consiglieri non si sono mai nascosti, sono sempre attivi sui territori, mai scappati da una discussione. Abbiamo sempre dato spazi per una discussione politica e un confronto civile.

La solidarietà non basta più.

Nella speranza che le forze dell'ordine individuino il vigliacco, caro Marco ti abbraccio insieme alla tua famiglia, sicuramente spaventata.

15/01/13

L'inculata della Regione Sardegna.

"Salve giovani volete fare un tirocinio finanziato dalla Regione Sardegna? Solo 32 ore settimanali per tantissimi soldi, esattamente 400 euro al mese!! Cosa aspetti? Entra nel sito dell'Agenzia regionale del lavoro il 15 Gennaio e dalle 10 alle 12 potrai prendere il voucher".

Sembrava uno sbocco professionale per tantissimi giovani, e meno giovani, sardi. E invece l'ennesima fregatura. Casualmente il 15 Gennaio 2013 alle ore 10 il sito è stato hackerato. Ciò che hanno scordato è che se un sito viene hackerato il proprietario del sito (l'agenzia regionale del lavoro) non può scrivere nulla sul sito, nemmeno "siamo sotto attacco hacker".

La presa per i fondelli non finisce qui. A mezzogiorno il sito viene sbloccato. Solo due minuti dopo arriva la comunicazione che i voucher sono finiti, come se fossero biscotti o panini.

E poi il discorso meritocratico, i progetti contano quanto un due rosso a pinella, cioè nulla visto che i due rossi a pinella non si usano. Secondo la Regione Sardegna ad avere diritto al tirocinio sono i primi che ne fanno richiesta, un po' come al banco frigo o alla posta. Insomma, è possibile che la regione Sardegna abbia formato un attore porno piuttosto che un agricoltore, per esempio.

Questa è la Regione Sardegna governata dal centro destra. La speranza è che i consiglieri regionali dell'opposizione scrivano un'interrogazione sul caso, che i tanti giovani facciano ricorso e che gli stessi si ricordino tra un mese chi votare, se questi scemi che sicuramente hanno approvato i progetti di qualche accozzato o chi darà battaglia per rendere anche semplici tirocini una cosa migliore.

cinque cose per una bella campagna elettorale









1. Fare tantissime iniziative in tutti i territori.

2. Dire la verità, sempre.

3. Parlare con un linguaggio semplice e poco politichese. Deve essere anche un dialogo e non un monologo. Deve essere, soprattutto, divertente.

4. Mettere in campo tre proposte realizzabili e indimenticabili, magari sul lavoro, sul sociale e sulle tasse.

5. Evitare di parlare degli altri. Chiunque essi siano.

dove sei Bersani?

Fermi tutti, respiriamo e riflettiamo.
Stiamo parlando ogni giorno di Berlusconi, nel bene o nel male. C'è qualcosa che non va in questa campagna elettorale. Che fine hanno fatto gli outsiders?
Monti è abbastanza presente, Ingroia completamente assente, mentre Bersani sta via via sparendo.

Perché dopo venti anni non abbiamo imparato la lezione? Berlusconi continua a invadere Tv, Radio e Web. Non tutti sono in grado di capire quando mente e soprattutto quando nasconde i propri errori dietro il governo Monti dove la responsabilità di quelle scelte viene ridistribuita in un 25% per cento a tutti, Berlusconi, Monti, Casini e Bersani.

Bersani viene ripreso dai media solo per fatti "desistenti". I media sono interessati di più a cosa farà Italia Bene Comune nel caso non avrà la maggioranza al senato. Con Monti o con Ingroia? Mentre i democristiani del Partito Democratico sembrano aver convinto Bersani ad un apparentamento con Monti, Vendola spinge per un'alleanza post voto con Ingroia, Di Pietro e i comunisti.

E nel mentre che PD e SEL continuano a fasciarsi la testa prima di averla rotta, Berlusconi continua a salire nei sondaggi. Ad oggi, Italia Bene Comune è data al 31-32%, mentre PDL e Lega sono già al 25%. E forse stiamo sbagliando, ancora.
Servono tre idee forti e fattibili che non illudano gli italiani ma che rimangano ben impresse, agli italiani. Stiamo andando a pareggiare se continuiamo così.
Ma ce ne renderemo conto solo tra un mese.

14/01/13

Senza peli sulla lingua. Tra liste e produttività.

Della produttività dei parlamentari ne ho sempre tenuto conto e a Sassari quando abbiamo parlato di Meritocrazia con Pippo Civati e Ivan Scalfarotto nel percorso della conferenza programmatica ho fatto delle proposte chiare. Ho detto che prendendo come riferimento la produttività calcolata da Openpolis si devono mettere tre livelli.
Il livello 1 riguarda i trenta parlamentari PD che hanno prodotto di più e che quindi non dovevano concorrere alle primarie ma essere inseriti nel listino.
Il livello 2 riguarda i parlamentari PD che hanno lavorato e che non sforano una soglia minima X, avrebbero potuto concorrere alle primarie ma non sarebbero potuti rientrare nel listino.
Infine il livello 3, quelli che hanno oltrepassato la soglia minima, a questi si deve rifiutare la candidatura anche alle primarie.

Alcuni applaudirono, altri rimasero ammutoliti e indirizzati verso un fischio o un "pirla, ma che c***o dici??"

Oggi ci ritroviamo con alcuni militanti e dirigenti che di quel calcolo ne tengono conto. Purtroppo tardi, a giochi fatti.

E vorrei chiarire un paio di cose. Francesco Sanna lo reputo uno dei migliori senatori che si siano mai visti (sicuramente in passato ce ne sono stati migliori, ma io sono nato e cresciuto nell'era berlusconiana) e se fossi stato elettore del Sulcis l'avrei votato. Se il Partito Democratico reputa Sanna uno dei migliori di cui non si sarebbe potuto fare a meno non l'avrebbe candidato, bensì lo avrebbe messo nel listino, prima delle primarie. Invece gli hanno permesso di misurarsi contro il segretario provinciale sostenuto dall'altro senatore uscente, Antonello Cabras, e Sanna perde di qualche centinaio di voti. A questo punto Sanna non può essere candidato.

Invece la potenza dei lettiani è incontrastabile e bisogna dire le cose senza avere peli sulla lingua: Francesco Sanna entra in quota Letta e non per le sue competenze. Perché se così fosse, come ho detto prima, gli avrebbero impedito di candidarsi.

Invece mai avrei votato Paolo Fadda, di lui non condivido tante idee, non mi piace come si muove sul territorio e nemmeno i metodi che usa dentro il partito. Ma Paolo Fadda è il terzo più votato nel suo collegio e vince perché per il suo collegio sono destinati tre posti, e mi sembra doveroso difendere la sua elezione al Senato. Ora, se si vuole impedire a Fadda l'elezione, l'argomento da utilizzare è ben altro e non la produttività in questa legislatura.
Se è vera l'alternanza di genere e se è vero che ci teniamo ad avere il 33%, allora Fadda verrebbe scavalcato dalla quarta più votata del suo collegio ma donna, Maria Grazia Dessì visto che la più votata è Romina Mura e il secondo è Ignazio Angioni.

Anche perché, tra le donne, Maria Grazia Dessì è la prima da ripescare e a discapito, appunto, di Fadda.

Quindi, amici, amiche, compagni e compagne, è inutile cercare scheletri nell'armadio del compagno Fadda, pronto anche a finire ventesimo nel listino della Camera pur di salvaguardare il PD Sardo e il risultato delle primarie.
Gli argomenti che tirate fuori ora non sono attendibili in questa fase, lo sarebbero stati nella fase della raccolta firme.

Il discorso che deve essere fatto non è sui nomi, bensì sul rispetto del voto. Perché vorrei immaginare se al posto di Paolo Fadda ci foste voi, vorrei immaginare se ci fosse il vostro compagno o un vostro amico. Ecco, impariamo a ragionare in prospettiva, impariamo a ragionare per il bene della democrazia e anche del partito e non facciamo le battaglie solo se coinvolti, vittime o eroi, gli amici e i compagni più cari.


13/01/13

Il Segretario del PD di Esterzili sbaglia.

Oggi ho ricevuto questa lettera dove il segretario del circolo di Esterzili chiede al segretario regionale del PD Silvio Lai di non dare ascolto alla protesta chiesta da Paolo Fadda e in parte iniziata nei giorni scorsi da parte di militanti e dirigenti del partito.

La richiesta può essere ritenuta anche legittima, è sempre un'opinione nei confronti della lista (accettabile o meno) e dei tempi strettissimi per la campagna elettorale.

Ciò che non è accettabile è che Pietro Occhipinti mette in risalto la produttività dell'onorevole Paolo Fadda, arrivato terzo alle primarie del collegio cagliaritano e con ogni probabilità primo dei non eletti dei senatori. Occhipinti fa notare che il "compagno" Fadda risulta tra i parlamentari meno produttivi, addirittura superato da Scilipoti. Questo ragionamento sarebbe valido al momento in cui si presentavano le candidature, non dopo il voto delle primarie che legittima Paolo Fadda.

Nonostante non abbia vinto le primarie, Paolo Fadda risulta il terzo eletto nel collegio di Cagliari e se non ci fossero i paracadutati da Roma, secondo criteri di aree e non di competenze, Paolo Fadda sarebbe in posizione favorevole per l'elezione al Senato.

Invito Occhipinti a rivedere la propria posizione e vorrei chiedergli, ma se al posto di Paolo Fadda ci fosse lui come reagirebbe a questa bocciatura da Roma dopo una legittimazione degli elettori?

La lettera di un segretario di circolo a Lai.

Ricevo e pubblico:

Lettera al Segretario Regionale del PD della Sardegna

Paolo Fadda attraverso il megafono de L’Unione Sarda di oggi 13.01.13 sollecita il Segretario Regionale
Silvio Lai a mobilitare “le truppe cammellate” del PD sardo contro l’approvazione (deliberata peraltro all'unanimità !) della Direzione Nazionale del PD delle liste elettorali , in sostanza a far fuoco contro Bersani Il deputato sardo uscente qualcosa avrebbe e dovrebbe dire sul bilancio della propria attività parlamentare che egli ha svolto in difesa del popolo italiano ed in particolare di quello sardo… spiegarci il suo 419° posto / 630 (molto dietro allo stesso Scilipoti 126° ), il suo indice di produttività parlamentare (127,2! a fronte del 360 di Amalia Schirru o del 307 di F.Sanna o del 299,4 dello stesso Scilipoti!) , spiegarci come mai non appare come primo firmatario di nessun disegno di legge , di nessuna mozione , interpellanza , interrogazione orale. Molto reticente sul bilancio della propria attività parlamentare con la base elettorale e con il popolo delle primarie, molto loquace con quella stampa che va a nozze con tutto ciò che può impedire, o comunque azzoppare la vittoria del PD di Bersani.
Una considerazione su chi non ha rispettato il mandato delle primarie : Paolo Fadda risulta 8° a Cagliari città ed il terzo in classifica generale. Se per un deputato uscente è da considerarsi un gran successo ! o un segnale a farsi da parte? Per non parlare poi di Sanna, nel qual caso l’invito è stato più esplicito. In conclusione: se questi avessero davvero seguito il mandato delle primarie saremmo oggi a questa rottura? E noi ce la dobbiamo prendere con il partito nazionale ? e non con noi stessi? Il Nazionale non può fare nulla , secondo me , ormai che il mosaico è quello che è , la soluzione è nel passo indietro di qualcuno che abbia la forza di staccarsi dalla poltrona parlamentare, dal momento che ne ha avuto l’invito esplicito dal popolo delle primarie, e gloria gliene verrà per aver tolto il partito dalla confusione e dallo smarrimento attuale che tanto danno ci sta facendo, ritardando rovinosamente l’inizio della campagna elettorale. Torniamo alla “P” di “Politica” e cestiniamo quella di “poltrona”. Saluti militanti
Esterzili 13.01.2013  

Il Segretario del Circolo PD di Esterzili Pietro Occhipinti

12/01/13

Io oggi ho votato alle Primarie.

Essì, cari amici e care amiche, ho votato alle primarie oggi. Sì, oggi dodici Gennaio duemilaetredici.
Sono le primarie del FAI, le primarie della cultura. Ci sono quindici temi importantissimi per la cultura e l'ambiente e i cittadini sono chiamati al voto sino al 28 Gennaio per scegliere quali sono i tre temi che devono avere altissima priorità e devono essere presentati al prossimo governo.

Così mi sono precipitato a votare qui, mi sono registrato e ho votato gratis.

Ho dato priorità a tre temi:
1. Quota minima 1% soldi pubblici alla cultura
2. Stop al consumo di paesaggio e suolo
3. Diritto allo studio, dovere di finanziarlo 

Una bellissima idea quella del FAI, perché finalmente con le primarie si possono votare le idee, oltre alle persone. E di questo voto sono veramente felice.


Volete giocare a chi ce l'ha più lungo? Giochiamo.

Comunque sia il PD presenterà il listino con l'80% dei parlamentari scelti dagli elettori.

Il Movimento 5 Stelle li sceglie con una consultazione di trenta mila persone e solo dopo aver superato l'esame Grillo, ossia la qualità del curriculum dei candidati.

Il PDL e la Lega li scelgono a tavolino, in due, Maroni e Berlusconi.

La Rivoluzione Civile di Ingroia idem come sopra, a tavolino.

Monti e alleati idem come sopra e sopra ancora, a tavolino. 

Ora ci potrebbe stare che gli elettori del Partito Democratico si incazzino, anzi giustissimo, sono in prima linea in questa battaglia. Ma gli altri per favore stiano zitti, perché abbiamo dato ancora una volta l'esempio di buona democrazia. 

Io sto con i Rossomori.

All'ultima Direzione regionale del PD hanno votato contro l'apparentamento con i Rossomori e l'Upc. Trovo difficoltà a risolvere l'acronimo Upc, mentre i Rossomori li conosco. Sono un'ala del Psd'az che alle ultime elezioni regionali ha deciso di fondare un nuovo partito autonomista e di sinistra dopo che lo stesso Psd'az ha deciso di allearsi con Cappellacci. Un partito che è rimasto fedele al PD in tutte le elezioni amministrative svoltesi nell'isola, anche se c'è un mancato rispetto di un patto nel Medio Campidano alle ultime provinciali.

Soru non mi è piaciuto tanto nei suoi due interventi quando ha parlato delle trattative con il nazionale per quanto riguarda il listino, ma sui Rossomori ha ragione, non possiamo usare con loro bilancino e calcolatrice. Sono i nostri alleati naturali.

Chiamerei una mozione congressuale che parli di autonomia e di Sardegna e che preveda il PD Sardo federato con il nazionale "Rossomori". Diciamo che per alcuni aspetti questo partito reincarna ciò che molti democratici sardi vorrebbero. Appunto, autonomisti e di sinistra.

Ritengo che questo partito deve diventare parte integrante del Partito Democratico. E ritengo che al prossimo congresso devono confluire nel nostro partito in una mozione che prevede il partito federato e che metta al centro di tutto l'autonomia della Sardegna.

Siamo riusciti ad avere nello stesso partito, il PD, culture portate avanti da Moro e Berlinguer e non capisco perché una cultura lussiana non possa essere parte integrante di un partito sempre più aperto e inclusivo.

E vorrei capire anche cosa ha in più il PSI in comune con il PD rispetto i Rossomori con il PD.

Non ho diritto di voto in Direzione, nemmeno di parola, ma lo voglio scrivere qui: i Rossomori, di sinistra e autonomisti, sono i nostri alleati naturali e al prossimo congresso regionale vorrei che loro scrivessero una mozione insieme a tanti democratici, di centrosinistra e molto autonomisti.

11/01/13

Hammamet non est Sardinia.

Vabbè il Partito Democratico vuole perdere le elezioni, o almeno equilibrare la partita. Si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono Bobbo Craxi candidato nel collegio sardo nella lista del Partito Democratico in quota Partito Socialista.

Abbiamo già detto no a qualsiasi candidatura non scaturita dalle primarie, esclusa quella del segretario regionale. E su questo non ci smuoviamo.

E non riesco a trovare un collegamento logico tra Bobbo Craxi e la Sardegna se non la vicinanza ad Hammamet.

Però, caro Partito Democratico nazionale. Roma no est Sardinia, ma nimancu Hammamet est Sardinia. Perciò rimandatelo da dove è venuto che qui di spazzatura ne avete mandata già troppa.

un dubbio.

Se Bianca Berlinguer rinuncia candidiamo il marito, Luigi Manconi.
Se Achille Passoni perde le primarie candidiamo la moglie.
Ma se perde Luca Zingaretti, che facciamo? Candidiamo Montalbano?

09/01/13

MI AUTOSOSPENDO

In base alle decisioni prese dalla direzione nazionale del Partito Democratico sulle liste dei candidati alla Camera e al Senato che non rispetta il voto dei sardi delle primarie dei parlamentari, comunico a voi tutti il mio piccolo gesto e significativo di sospendermi dall'incarico dei Giovani Democratici nella segreteria provinciale.

Con questo atto voglio dar forza alla presa di posizione del capogruppo del consiglio regionale Giampaolo Diana e del Segretario regionale dei Giovani Democratici Mauro Usai.

Sono perfettamente conscio del fatto che una piccolo incarico come il mio non cambia le sorti della politica sarda, ma ritengo che questa battaglia è da fare con tutte le nostre forze per vincere le politiche e le regionali tra qualche mese.

La Sardegna si ritrova ogni giorno a dover affrontare problematiche non indifferenti e che, appunto, riguardano solo questa terra. Trovo inaccettabile che non venga rispettato l'elettorato sardo che ha scelto chi deve rappresentarli alla Camera e al Senato. Nessuno contesta i candidati, le persone, scelti da Roma, si contesta il metodo: l'imposizione.

Invito tutti coloro che hanno anche il più piccolo incarico come il mio di seguire questa onda di indignazione e di protesta.

Mirko Solinas.

Dulcis in fundo, Sulcis in primis.

Di Latino non ci capisco nulla, sarà perché il liceo l'ho visto solo durante le vele. Di politica qualcosa in più, della galassia del partito democratico conosco anche i piccoli satelliti.

Abbiamo fatto le primarie per i parlamentari, un po' alla cazzo di cane ma le abbiamo fatte. Qualcosa è cambiato, tipo otto giovani democratici eletti in tutta Italia, tipo tante donne vincenti. Avevamo fatto anche quelle per il candidato premier e Bersani è stato legittimato dagli elettori e non da una conta interna. Di conseguenza Bersani si sarebbe dovuto slegare dagli accordi interni con i capi bastone. E invece ci è ricascato, come un tossicodipendente dopo il recupero in una comunità che esce e trova al bar amici di tante strisce.

Lo sfidante era quel giovine di Matteo Renzi, che prende il 40% alle primarie e elegge pochissimi dei suoi con le primarie dei parlamentari. Ma anche Renzi di politica è esperto e non si tira indietro quando ci sono da mettere diciassette fedelissimi nel listino bloccato. Ma lui voleva le primarie, il rinnovamento, trasparenza e tante altre belle parole che tali sono rimaste.

E ci sono anche i Giovani Turchi e Prossima Italia che le primarie per i parlamentari le hanno vinte e che, nonostante tante vedute politiche diverse, si ribellano a quel listino.

Tornando al discorso iniziale, i capi bastone piazzano i loro uomini e le loro donne in giro per l'Italia, dal Friuli alla Sicilia facendo scalare chi le primarie le ha vinte negli ultimi posti o in posti di non eletti. Accade che quel listino che doveva portare competenze ha portato competenze politiche dei capi bastone. E quindi gli -ani vengono piazzati in posti eleggibili ovunque.

In Sardegna i lettiani (sono sempre in quattro o cinque ma ottengono sempre ciò che vogliono, tipo Casini, la scuola è la stessa) ripescano Francesco Sanna, sconfitto alle primarie nel Sulcis. Non penso che le competenze di Francesco Sanna siano da mettere in dubbio, la delusione è il metodo. Il ripescaggio di uno sconfitto in una competizione interna come quella delle primarie è un atto politico, e soprattutto civile, sbagliato. Sanna entra in quota Letta, ma se Sanna non avesse avuto Letta capo bastone sarebbe mai entrato in parlamento? Ecco perché è importante che chi vuole fare politica si deve cercare un padrino, anche se la cresima non si fa'.

C'è anche tale Luigi Manconi, marito di Bianca Berlinguer e nato a Sassari. Le competenze sono fuori discussione, il problema è che il legame con l'isola esiste solo per le vacanze estive. Comunque rispetta i criteri chiesti dalla direzione regionale e del regolamento nazionale.

Il quarto posto alla Camera andrà a una socialista, e così il renziano Gavino Manca si ritrova ottavo e per discorso di aree che hanno fatto, a rischiare di rimanere fuori è l'unico renziano eletto in Sardegna. Insomma, i socialisti contano quanto i milanisti nello stadio della Juventus nel derby con il Torino mentre i renziani contano un buon ventisette percento in Sardegna. E non fatemi il discorso della rappresentanza territoriale perché se il discorso non vale per il renziano, a maggior ragione non vale per la socialista.

Altra questione, che metto per ultima ma di prima importanza, è che in Sardegna non si rispetta la parità di genere. Su dodici che ne eleggiamo, solo tre sono donne, il 25%. A meno che non arrivi una socialista, come scritto sopra, e si arriva al 33%, ci voleva una socialista per raggiungere la parità di genere.

Errore gravissimo del PD sardo, che in parte è riuscita a porre rimedio sbattendo i pugni sul tavolo, è stato la dimenticanza di federare il Partito Democratico Sardo. Le regionali sono alle porte, così come il congresso, aspettiamo ancora qualche mese o lo facciamo subito?

Altro dato che ha dell'incredibile, il Sulcis mette lo stesso tanto di onorevoli di Cagliari e se Manca non ce la dovesse fare a entrare ne metterebbe anche uno in più di Sassari, Dulcis in fundo e Sulcis in Primis.

07/01/13

L'area RomDem

Il vero problema del Partito Democratico sono gli ani, non intesi come deretani, e non ho nemmeno sbagliato la doppia enne, anche se la questione anagrafica un po' di problemi ce li pone. Parlo dei dirigenti e dei militanti che devono rispondere sissignore a qualcuno. Riprendendo il discorso di questi giorni, nel listino preconfezionato del Segretario ci saranno poche competenze e molti ani, bersaniani, renziani, lettiani, bindiani, franceschiniani..

Ci sono tanti parlamentari uscenti che hanno lavorato benissimo su temi specifici, che hanno girato l'Italia e non hanno curato il proprio territorio anche perché sono diventati un po' Rom. Quei parlamentari, se non hanno un capo bastone e non si sono candidati alle primarie per il motivo citato due righe fa, possono scordarsi di tornare in parlamento. Ecco, io formerei una nuova area del partito, i Parlamentari Rom, i RomDem, ci butterei dentro tutti quei parlamentari uscenti senza capo bastone e che hanno dedicato la loro attività parlamentare a delle tematiche specifiche di caratura nazionale e non regionali o provinciale. Perché va bene rappresentare i territori, ma la questione dei diritti non riguarda solo la Puglia come la questione del Ius Soli non riguarda solo Roma.

Perché se prendete il caso Sarubbi e la sua storia, un po' come la storia di Pirlo con il Milan, viene la pelle d'oca.
Questa volta il Partito Democratico non può sbagliare, siete avvertiti.

05/01/13

A coddai a casinu! *

Certo che uno più furbo e geniale di Nico Stumpo (**) è difficile da trovare. Ha scritto una regola che garantisce al segretario e candidato premier della coalizione la scelta del 10% dei candidati.
Ora tutti ci siamo cascati, abbiamo pensato al 10% dei parlamentari PD, invece è calcolato sui posti disponibili in parlamento, cioè di 945 quindi 94,5 parlamentari. Inoltre la Direzione nazionale, concorde con i segretari regionali, decide anche i capilista sia alla Camera che al Senato.
Un numero eccessivo, senza dubbio.

Prendo in esame il caso Sardegna che eleggerà sicuramente 12 parlamentari in caso di vittoria, due sono capilista, tre vengono imposti dal nazionale perché la Sardegna eleggerà 25 parlamentari e il 10% è 2,5 cioè 3.

Siamo andati a elezioni primarie consci che i capilista non avrebbero fatto parte della competizione e ci siamo battuti, fatto campagna elettorale, aperto i seggi e chiesto un'offerta agli elettori. E non dimentichiamo il gran lavoro dei soliti volontari.

Sapevamo tutti che i primi dieci - undici avrebbero vinto con tanto di parità di genere. Quindi Romina Mura, Giovanna Sanna, Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni, Giampiero Scanu, Caterina Pes, Emanuele Cani, Siro Marroccu, Gavino Manca e Paolo Fadda sono i vincitori delle primarie. Territori e parità di genere rappresentata.
A questo punto il nazionale dice che oltre i capilista ci saranno altri scelti dalla direzione nazionale. Ed ecco che Siro Marroccu, Gavino Manca e Paolo Fadda che saltano.
Per quanto possa non sopportare questi tre politici, non sopporto assolutamente le candidature calate dall'alto. Non c'è cosa più grave in una repubblica che non rispettare l'esito di una consultazione popolare, non rispettare il voto.

E mi dispiace vedere e leggere giovani e democratici esultare per questa "rottamazione" dimenticandosi della legittimazione popolare avuta e soprattutto che si tratta di decisioni romane per la e sulla Sardegna. Gli stessi, e le stesse, non tengono conto che domani al posto di Marroccu, Manca e Fadda ci potranno essere loro e non so quanto possa essere piacevole vedersi trasformare una vittoria difficile e conquistata sul territorio in una sconfitta decisa a tavolino a Roma.

* Scusate il francesismo, spero che nessuno si sia scandalizzato.
** Ha rottamato di più Nico Stumpo che Matteo Renzi

04/01/13

JuveDem

Non se lo sapete ma all'interno del Partito Democratico esiste una corrente Juventina. Non è una cosa seria, nel senso che non  ci contiamo ai congressi. Però abbiamo un gruppo Facebook dall'Agosto 2011 con quasi 262 iscritti e di cui fanno parte parlamentari e dirigenti del partito.

Siamo toghi perché ci divertiamo a commentare le partite e poi perché essere juventini è una filosofia, come essere democratici.

E badate bene le cose coincidono e arrivo al dunque.
Come è noto la Juventus è la squadra più amata di Italia, ma anche la più odiata. Odiata è un parolone ma passatemela.
Idem il Partito Democratico, è il partito che al momento sta in altissimo nei sondaggi ma è anche quello che attaccano chi non è del Partito Democratico.

Perché l'attacco al Partito Democratico può diventare benissimo sport olimpionico visto il numero elevato di militanti di altri partiti che lo praticano. E se è normale che ad attaccare la Juventus siano le squadre che lottano per lo scudetto, non è normale che il Partito Democratico sia bersaglio anche di chi qualche idea in comune con esso ce l'ha. Perché se lo fa il Popolo delle Libertà o la Lega Nord penso non ci sia nulla da scandalizzarsi e si limitano abbastanza. Poi invece ci sono Ingroia e Monti, con partiti annessi e concessi, che lo fanno per strappare uno zerovirgola. Già, quel Monti che il Partito Democratico ha sostenuto per necessità e che gli avrebbe potuto staccare la spina quando e come voleva e poi c'è l'ennesimo magistrato sceso in politica per fare una rivoluzione civile con chi in parlamento ci sta da sempre.
Che poi entrambi i parlamentari li sceglieranno a tavolino e senza consultazione popolare, sostenuti da partiti che hanno accusato il Partito Democratico di non essere riusciti a cambiare legge elettorale e che comunque ha dimostrato di volerla cambiare facendo le primarie.

Lo so, il Partito Democratico da molto fastidio, come e quanto la Juventus. E fidatevi che vivere da Juventini e Democratici è veramente difficile.

Le primarie dell'Idv come quelle del Pdl.

Non me ne vogliano i pochi amici dell'Idv ma nemmeno loro sceglieranno i parlamentari con una consultazione popolare. Come fece il PDL quando annunciò le primarie per la scelta del leader.

Ricordo bene il loro grande impegno nella raccolta firme contro la legge elettorale del Porcellum e a maggior ragione, e con alcuni difetti, noi l'80% dei parlamentari li abbiamo selezionati tramite consultazione popolare, o meglio, primarie.

Per noi intendo PD e SEL.

Anche loro le hanno annunciate ufficiosamente, qualche dirigente nei commenti su Facebook, ma poi più nulla.
Insomma, nonostante i Razzi e i Scilipoti i militanti di Italia dei Valori si fideranno ancora una volta delle decisioni di Antonio Di Pietro e dei suoi strettissimi collaboratori.

P.s.: le risposte polemiche le conosco già, Calearo, governo Monti, Articolo 18 e aggregazione ai referendum sul nucleare, sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento. Vorrei che per una volta si limitassero a raccontarci come verranno scelti i loro candidati.

P.s./2: La rivoluzione civile con Ingroia racchiude partiti con connotazione diversa in europarlamento, se volessero provare a spiegarci anche questa cosa non sarebbe male.