02/09/13

26 anni dopo "Aboliamo le correnti".

GENOVA Renzi è disposto a smantellare la sua corrente, ma a patto che in casa pd le nomine non vengano riservate al gruppo che sostiene il segretario. In un messaggio ai giovani democratici della sua corrente il sindaco di Firenze ha fatto alcune raccomandazioni, la prima delle quali è la seguente: Non si dimentichi mai che gli avversari sono all'esterno del partito e non all'interno del pd; a questo fine deve essere smantellato il vecchio sistema correntizio, ma da parte di tutti e scegliendo i dirigenti con il solo criterio delle qualità personali. Non è difficile leggere in questa raccomandazione un chiaro messaggio alla maggioranza che sostiene Epifani. Con il segretario pd, lo stesso Renzi ha avuto sabato mattina un lungo incontro chiarificatore: due ore e mezzo di colloquio, nello studio di Epifani. Nel pd qualcosa si muove, dunque. Il 20 e 21 si riunirà l'assemblea nazionale che dovrà convocare il congresso. Il problema più spinoso resta quello del regolamento del congresso nazionale, in quanto renziani, cuperliani e civatiani chiedono che i delegati vengano eletti dalle sezioni non su candidature personali ma su liste provinciali, per non disperdere i voti delle minoranze. Oggi e domani, il segretario Guglielmo Epifani tenterà di trovare una soluzione che accontenti tutti. Ai lettiani, intanto, non sono piaciute le parole di Civati alla festa democratica di Cortona. Qui, riferendosi all'alleanza Pd-Pdl che da mesi governa l'Italia, il candidato segretario del pd ha detto che rispetto ai tempi di Monti le condizioni sono diverse e la collaborazione che voi avete avviato non ha ancora avuto uno svolgimento costruttivo.

L'articolo originale di 26 anni fa.


ROMA Andreotti è disposto a smantellare la sua corrente, ma a patto che in casa dc le nomine non vengano riservate al gruppo che sostiene il segretario. In un messaggio ai giovani democristiani della sua corrente (il Movimento giovanile terrà il suo congresso nazionale a Fiuggi dal 5 all' 8 dicembre prossimi) il ministro degli Esteri ha fatto alcune raccomandazioni, la prima delle quali è la seguente: Non si dimentichi mai che gli avversari sono all' esterno del partito e non all' interno della Dc; a questo fine deve essere smantellato il vecchio sistema correntizio, ma da parte di tutti e scegliendo i dirigenti con il solo criterio delle qualità personali. Non è difficile leggere in questa raccomandazione un chiaro messaggio alla maggioranza che sostiene De Mita. Con il segretario dc, lo stesso Andreotti ha avuto sabato mattina un lungo incontro chiarificatore: due ore e mezzo di colloquio, nello studio di De Mita a piazza del Gesù. Nella Dc qualcosa si muove, dunque. Giovedì e venerdì si riunirà il Consiglio nazionale che dovrà convocare il XVIII congresso (si svolgerà molto probabilmente a Bari, alla Fiera del Levante, dal 26 al 30 aprile in coincidenza col decimo anniversario dell' assassinio di Aldo Moro). Il problema più spinoso resta quello del regolamento del congresso nazionale, in quanto gli andreottiani e i forzanovisti chiedono che i delegati vengano eletti dalle sezioni non su candidature personali ma su liste provinciali, per non disperdere i voti delle minoranze. Oggi e domani, il vicesegretario Guido Bodrato tenterà di trovare una soluzione che accontenti tutti. Ai liberali, intanto, non sono piaciute le parole di Forlani al congresso della Dc sanmarinese. Qui, riferendosi all' alleanza Dc-Pci che da anni governa il piccolo Stato, il presidente della Dc ha detto che rispetto ai tempi di Stalin le condizioni sono diverse e non è detto che la collaborazione che voi avete avviato non possa avere uno svolgimento costruttivo.