28/09/12

La Rocca siciliana.

Mi scrive la mia amica carissima Sabrina Rocca, candidata sindaco del centro sinistra a Trapani. (Qui il discorso di chiusura della sua campagna elettorale).
Sabrina è una persona onesta e impegnata da sempre in politica. Qualche tempo fa mi chiese anche un consiglio, se accettare la candidatura nella lista PD per le regionali con Crocetta.
Non conosco la situazione siciliana e le avevo suggerito solo di usare la testa e non il cuore.
Oggi Sabrina, come anticipato all'inizio, mi ha scritto delle righe piene di rabbia e tristezza che riporto qui.

La composizione del cosiddetto listino Crocetta mi lascia attonita. La rivoluzione annunciata si arena su un assemblaggio di nomi utili solo a garantire equilibri tra pezzi di un potere che non riesce a rinnovarsi. Avevo creduto nella possibilità che il progetto Crocetta potesse rappresentare un cambiamento e una speranza di governo della regione. Grandi ci sembrano le responsabilità anche del Partito Democratico, la cui dirigenza ancora una volta appare lontana dai suoi stessi iscritti e male interpreta il ruolo di guida che dovrebbe assumere in ogni coalizione. Quindi con la stessa sincerità con il quale avevo aderito, oggi mi ritrovo a dovere dire chiaro che questa non può essere la mia battaglia. Non si legga questo come un addio al partito al quale continuo, al contrario, a credere. Noi, che conosciamo e rispettiamo quei militanti ai quali ci onoriamo di appartenere, restiamo per costruire un partito democratico davvero.

E penso non ci sia altro da aggiungere.


Le code I-mbarazzanti.

Tutti ne parlano, in molti lo vogliono e in moltissimi lo invidieranno. E' l'I-phone 5.
L'Italia è preoccupata per le lunghe file davanti ai negozi per l'acquisto del nuovo prodotto telefonico di casa Apple, l'I-phone 5.
Sembrerebbe una novità, la coda per un nuovo prodotto.
In molti si dimenticano le interminabili code per il 33 giri dei Beatles, per l'ultimo cd di Madonna o di Michael Jackson, per la Play Station o per il Nokia 3310. 

Le code che mi imbarazzano sono quelle alla caritas, o quelle dei bambini congolesi per un piatto di chissà cosa. Quelle sono le code di cui dovremo parlare. 
Senza fare i drammatici, quanto sono imbarazzanti le code all'ufficio di collocamento?
E ha ragione la mia amica Francesca Zoccheddu che si preoccupa se le stesse persone sono in doppia fila, all'ufficio di collocamento o alla caritas e per l'I-Phone.

Insopportabili anche i paragoni con le piazze spagnole. Mica tutta l'Italia è in fila, gli altri qualche milione di italiani che fanno nel mentre? Eh, perché non sono né a comprare il telefono né in piazza.

Mi auguro che tra qualche mese o anno di trovare più gente in fila per l'I-Phone 6 che alla caritas o all'ufficio di collocamento, cari I-Taliani.