Gli studi rivelano che la Sardegna è destinata nel giro di
qualche decina di anni ad avere paesi fantasma. La nostra isola si sta
trasformando ogni giorno di più in una “ciambella” in mezzo al Mediterraneo a
causa del continuo spostamento dei sardi verso la costa abbandonando i comuni
interni dell’isola, ma anche un “salvagente” per tanti immigrati in cerca di
una vita migliore.
I piccoli comuni sono una grande ricchezza culturale e
storica per la Sardegna, un enorme patrimonio da tutelare. Senza di questi,
oltre ad un consistente crollo economico, verrebbe a mancare la tutela del
paesaggio e dell’ambiente.
Le cause dello spopolamento sono molteplici: emigrazione,
bassa natalità, aumento dell’età media, disoccupazione, abbandono scolastico e
assenza di servizi. Mentre l’età media in Sardegna continua ad aumentare (44
anni) in Egitto, per esempio, l’età media si ferma a 22 anni. Di questo passo
non saremo in grado di pagare le pensioni, il welfare e l’assistenza medica,
solo per fare qualche esempio. Per questo è necessario che gli immigrati
vengano accolti e integrati in queste piccole comunità.(*)
Rifugiati e richiedenti asilo, appunto, in cerca di un
futuro in Sardegna e abbandonati al loro destino e alle prese con un’infinita
burocrazia. Abbiamo due problemi e l’uno è la soluzione dell’altro: per
combattere lo spopolamento delle zone interne occorre far partire un processo
di accoglienza e integrazione degli immigrati rifugiati e richiedenti asilo.
La Regione Sardegna deve incentivare il sistema di
protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) nei piccoli comuni sotto i tre
mila abitanti che hanno avuto negli ultimi anni una bassa natalità e un forte
calo demografico.
I progetti territoriali dello SPRAR sono caratterizzati da
un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree
metropolitane e da cittadine di provincia. A differenza del panorama europeo,
in Italia la realizzazione di progetti SPRAR di dimensioni medio-piccole - ideati
e attuati a livello locale, con la diretta partecipazione degli attori presenti
sul territorio - contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura
dell'accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei
percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.
Tutto questo andrebbe accompagnato da altre azioni come è
accaduto in Finlandia, precisamente in Lapponia: agevolazioni fiscali e
incentivi per aumentare la natalità, servizi territoriali per la primissima
infanzia, incentivi per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa,
concessione di terreni a titolo gratuito, incentivi al telelavoro,
decentramento delle funzioni amministrative e delle funzioni pubbliche,
e-learning per tutte le classi della scuola dell’obbligo. (*)
Mirko Solinas – coordinatore forum regionale Immigrazione e Integrazione del PD.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro hanno partecipato attivamente al forum che ho avuto l'onore di coordinare.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro hanno partecipato attivamente al forum che ho avuto l'onore di coordinare.
(*) grazie a Emiliano Deiana