Al latte, fondente e con noccioline. Gli italiani si
dividono nella scelta dell’uovo di pasqua. A pochi piace bianco.
Così si litiga su quale è più buono, si litiga per giorni e
Pasqua arriva. Non si può più aspettare, lo famo bianco con pezzi di cioccolato
al latte, di cioccolato fondente e un po’ di noccioline. Lo famo strano.
Questa è la mossa di Napolitano, tutti dentro con Monti
premier. Come se Monti non si fosse mai candidato e non avesse preso una
percentuale bassa, come se gli italiani non avessero mai detto che Monti e il
suo governo non sono piaciuti. Bocciati dal voto.
Dentro la sorpresa. Come quando scrivono nell’etichetta dell’uovo
ciondolo in oro e invece trovi un
ciondolo di alluminio bagnato nell’oro. Come i saggi che pensano lo siano e
invece non lo sono.
La saggezza è donna, lo dice letteralmente la parola. Eppure
Napolitano pensa che le donne non siano sagge, non ce n’è nemmeno una. Spulciando
i nomi di saggio c’è ben poco. Se pensa che Violante e Quagliarello sono saggi
allora abbiamo perso anche il valore della saggezza, così come è successo nel
passato recente per altre parole come rivoluzione
e moderati.
La politica brucia le parole per almeno trent’anni, mai più
potremmo complimentarci con qualcuno e dirgli che è saggio, ti manda a quel paese
qualsiasi persona paragonata a Violante e Quagliarello.
Mai più si potrà dire che faremmo la rivoluzione, perché la
rivoluzione civile è fallita sul nascere.
All’uomo di sinistra non si potrà più dire di moderare i
toni perché non dirà mai che Eluana Englaro è stata uccisa.
La saggezza, figlia della riflessione e dell’esperienza. Valori
anche questi abusati e non pervenuti in quei dieci personaggi, o almeno nella
maggior parte di loro.
Il Treccani spiega bene chi è saggio, riferito a persona, che è dotato
di saggezza, che ha e rivela, nel comportamento, nel giudicare e nell’operare,
oculato discernimento, moderazione, equilibrio intellettuale e spirituale, e
una conoscenza delle cose acquisita soprattutto con la riflessione e
l’esperienza, ma io più li guardo e più penso che uno tra Napolitano e
il Treccani sbaglia e, sinceramente, mi fido di più del Treccani.
Buona Pasqua, disse il saggio.