Ho chiesto scusa perché anche io mi sono trovato spiazzato da queste decisioni scellerate in pieno contrasto con la volontà dell'Italia. L'Italia si è unita in un coro unanime contro l'accordo PD-PDL.
Mi sono vergognato del mio partito. Ho ricevuto sms, email e tanto altro dove mi hanno chiesto spiegazioni che non sono stato in grado di dare. Dicevo solo di leggere il blog di Pippo Civati perché parole non ne avevo più, se non di incazzo.
Non votare Stefano Rodotà perché è il nome che propone il Movimento Cinque Stelle ha dell'incredibile. Eppure Rodotà il PD l'ha sempre invitato alle iniziative politiche d'élite. Rodotà viene dal PDS. Uomo di sinistra, talmente di sinistra che non accettò la fusione tra comunisti e democristiani, per dire.
Se piove e un grillino mi dice che piove posso dire il contrario? No, al massimo apro l'ombrello. Eravamo giunti a una svolta, l'apertura del Movimento al PD e a SEL.
Se la falce l'hanno lasciata a casa, il martello l'hanno tenuto per sbatterlo negli zebedei.
Andando con ordine, la proposta di Franco Marini non è stata votata da una grossa parte del PD (che l'ha detto la notte prima che non lo avrebbero votato in assemblea) perché faceva parte di un accordo con il PDL. Era il metodo sbagliato, non il nome. Infatti il PD ha avviato trattative con tutti, eccetto con il M5S.
Così alcuni giovani tentano di unire il partito su una candidatura che potesse andare bene anche a Monti e ai grillini, Romano Prodi. Ma a Prodi mancano cento voti del PD. Dico io, votare contro dopo che partecipi alla standing ovation in assemblea? Questo è tradimento al partito che ti ha eletto, al padre fondatore del partito che ti ha eletto e agli elettori di conseguenza. E l'hanno studiata bene i capi bastone perché non si è ancora capito chi è stato a votare altro. Sicuramente i dalemiani non l'hanno votato e poi c'è l'area popolare che ha votato Rodotà per rafforzare Grillo, impedire un accordo su Prodi con il PD, costringere il PD a tornare a dialogare con Berlusconi. Tattica geniale se non venissero usati i nomi di Romano Prodi e Stefano Rodotà.
Su Twitter e Facebook quasi tutti continuavano a chiedere di votare Rodotà e di evitare accordi con il centro destra.
Niente da fare, in pochi hanno ascoltato. Tanto chi vuoi che ci stia su Facebook? Il Blogger che scrive cazzate ogni giorno, il sindaco di campagna, l'assessore di Torino, quel tipo che organizza un laboratorio dove partecipano sessanta ragazzi, quelli là che appendono i manifesti in campagna elettorale. Insomma, snobbati. Snobbano chi si fa il mazzo in campagna elettorale e chi fa parte degli organismi dirigenti. Ma se ne fregano. Ingoieranno anche questo rospo, pensano.
Così si torna al primo schema, Berlusconi sceglie uno di sinistra e lo votano tutti. A presentare il nome nuovo è Sandro Bondi, Giorgio Napolitano.
Cioè, il PD ha accettato di votare il nome indicato da Bondi. Un nome che ha trovato l'approvazione anche di Matteo Renzi, perché a lui interessa il nome e non il metodo. Napolitano, a 88 anni, è il nuovo presidente della Repubblica e almeno sulle foto per gli enti pubblici risparmiamo denaro perché possiamo usare quelle di sette anni fa.
Nel mentre il PD è al collasso, SEL esce da Italia Bene Comune, l'intera segreteria del PD si dimette. L'apocalisse perché Rodotà era proposto dal Movimento Cinque Stelle? Voi siete pazzi. Questa è follia, è un suicidio in piena regola.
Nel mentre Renzi diventa il capo espiatorio, è colpa di Renzi se il PD muore, Renzi fa gli inciuci con Berlusconi, Renzi non ha votato Prodi. Io non lo adoro, Renzi, ma ho un limite di obiettività e riconosco a Renzi che con tutta questa vicenda c'entra ben poco. E' stato chiarissimo dal primo giorno.
E' anche vero che il M5S poteva votare Prodi visto che si tratta di un nome uscito delle quirinarie, ma come loro, anche io trovo incomprensibile il fatto che il PD non voleva Rodotà.
Nel mentre arrivano i primi sondaggi dove solo un italiano su cinque è favorevole alla rielezione di Napolitano. Hai capito il cambiamento?
Ed eccoci qua con una coalizione distrutta, con il più grande partito in via di estinzione, con un uomo di 88 anni Presidente della Repubblica e con una manifestazione a Roma.
Ah già, a manifestare a Roma c'erano più elettori del PD che del M5S.
Che poi c'è da dire che Crozza continuerà a imitare Napolitano, e non farà ridere. C'è da ricordare che dopo i sondaggisti non fa più a fidarsi dei compagni e delle standing ovation. C'è da dire che a parte Civati nessun altro dichiarava il proprio voto chiama per chiama.
Soprattutto c'è da chiedere scusa, all'Italia, agli elettori di centro sinistra, a Prodi e a Rodotà. Ma questo forse avverrà solo tra qualche anno, quando a qualche giornalista verrà in mente di intervistare uno di questi dirigenti esperti in tattiche quanto Mister Maifredi.