Ho letto la nota di Mila Spicola dove accusa Antonio Ingroia di essere un maschilista per aver detto alla Carfagna "stia calmina".
Diciamo che, cara Mila, c'eri quasi. Perché è pur vero che Ingroia è maschilista e arrogante, ma non per quella esplicita frase. Vengo al dunque.
Antonio Ingroia e i suoi alleati hanno candidato solo il 10% di donne in posizione eleggibile. Questo dato mette in evidenza che pensiero possa avere la sinistra estrema e giustizialista della donna nella politica. Il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà hanno messo almeno il 40% di donne in posizioni eleggibili, uscenti vincitrici delle primarie.
Una differenza sostanziale.
I sostenitori di Ingroia affermano che le quote non sono sufficienti, ma che si deve premiare il merito.
Un'altra differenza sostanziale è che a riconoscere il merito c'era un milione di persone da una parte, dall'altra quattro o cinque, Ingroia più i segretari di partito che lo sostengono.
E come ci si può fidare del criterio della meritocrazia usato da Antonio Di Pietro che candidò gente come Scilipoti e Razzi?
L'arroganza di Ingroia è una conseguenza delle provocazioni, giuste e ben studiate, di Mara Carfagna. Ma questa sua arroganza è nota anche fuori dagli studi televisivi dove lo stesso Ingroia viene messo spesso e volentieri sotto scacco da avversari e giornalisti.
Sì Mila, le definizioni attribuite sono giuste, il contenuto è sbagliato.