02/08/13

Qualcuno era fighetto.

Qualcuno era fighetto perché ha difeso Prodi, e Bersani.

Qualcuno era fighetto perché meglio con il M5S che con il PDL.

Qualcuno era fighetto perché chi sono i 101?.

Qualcuno era fighetto perché questo governo deve fare poche cose e si  deve tornare al voto.

Qualcuno era fighetto perché non ha votato la fiducia a questo incesto politico.

Qualcuno era fighetto perché no agli F-35.

Qualcuno era fighetto perché vuole tornare nel centrosinistra.

Qualcuno era fighetto perché io l'Imu lo posso pagare, e anche i miei colleghi.

Qualcuno era fighetto perché abbassiamo le tasse sul lavoro.

Qualcuno era fighetto perché Alfano andava sfiduciato.

Qualcuno era fighetto perché se due persone si vogliono bene si possono sposare.

Qualcuno era fighetto perché chiede la data del congresso.

Qualcuno era fighetto perché non ci sono alternative è roba di destra.

Qualcuno era fighetto perché stanno solo rinviando.

Qualcuno era fighetto perché serve una nuova legge elettorale.

Qualcuno era fighetto perché la mozione Giachetti va votata. 

Qualcuno era fighetto perché non si sospende il parlamento per il processo di Berlusconi.

Qualcuno era fighetto perché non si può governare con Berlusconi.

Qualcuno era fighetto, e io lo sostengo al congresso.



Larghe intese e stretta memoria.

Sono sempre stato garantista, anche perché un po' ce lo impone la giustizia italiana nella sua forma. Berlusconi sino a ieri poteva andare a dire in giro che era innocente. Appunto, fino a ieri. Oggi Silvio Berlusconi è un pregiudicato, e non per sottigliezze. Se ne facciano una ragione tutti, compreso Giorgio Napolitano che proprio ieri nella sua nota dal Quirinale con viva e vibrante soddisfazione chiedeva la riforma della giustizia, che per me significa "non sono d'accordo con la sentenza", o qualcosa del genere. Insomma Re Giorgio non l'ha presa bene, per nulla. E qui colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta i famosi centouno.

Il caso è chiuso? Macché.
C'è dell'altro. Eccome se c'è dell'altro. I due fondatori di Forza Italia sono stati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, anche lui condannato nel 1999 per frode fiscale e nel 2013 è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
L'Italia è stata governata per tantissimi anni, troppi direi, da un partito fondato da due delinquenti di cui uno ne è ancora il leader.

E non raccontate in giro che la politica deve rimanere fuori dai guai giudiziari di Berlusconi perché, sempre per larga memoria, non dimentichiamo i voti in aula come per Ruby, non dimentichiamo le leggi ad personam di Alfano e le firme senza sé e senza ma di Napolitano, non dimentichiamo la richiesta di sospensione dei lavori per tre giorni del parlamento, non dimentichiamo le manifestazioni dei gruppi parlamentari del PDL sotto il tribunale di Milano, non dimentichiamo che i ministri ieri hanno rimesso il mandato non nelle mani del premier Letta ma di Silvio Berlusconi.

Ecco perché la memoria dovrebbe essere molto più larga, come le intese appunto, e si dovrebbe fare subito la legge elettorale e tornare al voto prima del semestre europeo. Perché c'è un'Italia che ha lottato contro il berlusconismo e di cui si sono perse le tracce sentito il silenzio assordante, perché Berlusconi è già stato sconfitto elettoralmente tre volte (Prodi, Prodi, Bersani) e il Partito Democratico si dovrebbe togliere subito dall'imbarazzo.

E adesso il caso può ritenersi chiuso.