29/07/13

dall'evasione per convenienza all'evasione per sopravvivenza.

Boh boh, sono giorni che penso e rifletto sulle parole del viceministro Fassina. Non ci ho messo ore per elaborare che Fassina l'ha sparata grossa, che se fossi stato in quella sala l'avrei fischiato, altroché.
Poi ho letto i vari commenti sui social, perché il confronto serve sempre, e ho iniziato a riflettere. Ho riflettuto per giorni, anche ieri al mare con Caronte che mi consigliava di buttarmi in acqua e di lasciare a oggi la fase conclusiva della riflessione.

Che Fassina non è un grande comunicatore lo sappiamo tutti, non lo sono nemmeno io e capisco le difficoltà che incontra. Ma porca miseria, si rende conto delle parole che ha usato? Un viceministro non può constatare, deve dare soluzioni. Oppure constatare e dare soluzioni. Oppure dare soluzioni constatando. È veramente grave, gravissimo.

Per esempio, poteva dire che ci sono problemi di liquidità, che esistono metodi di pagamento che vengono incontro al pagatore come i ravvedimenti e le rateizzazioni. Poteva dire che lo Stato fa ben poco per far sopravvivere e che bisognerebbe iniziare a ridurre le tasse sul lavoro anziché l'Imu per tutti, che è una cosa talmente di sinistra che Fassina stesso sarebbe stato orgoglioso di dirlo. Oppure poteva dire che zia Peppina, che ha una piccola bottega, se davvero vuole bene ai nipotini deve fare gli scontrini tutti.

Se siamo oggi in questa situazione, dove si evade per sopravvivenza, è perché siamo da venti anni che evadiamo per convenienza. Questa è la purissima realtà. Ci sono centinaia di miliardi evasi, che non sono quelli che sta riscuotendo Equitalia perché quelli si conoscono e sanno quanti sono. Miliardi sottratti alla cosa pubblica (scuola, cultura, sanità, sicurezza, ecc.) e aumento esponenziale delle tasse.

C'è chi diceva che l'evasione di Zia Peppina non è come quella di Dolce e Gabbana. Vero, ma quante Zia Peppina ci sono in tutta Italia? Zia Peppina sta sottraendo, come Dolce e Gabbana, soldi pubblici a tutti noi. Zia Peppina se evade con una bottega piccola cosa farebbe se avesse una multinazionale di vendita degli alimentari? Ecco perché Zia Peppina è come sia Dolce che Gabbana.

E poi non c'è solo Zia Peppina in paese, c'è anche Zia Maria che fa tutti gli scontrini e ha più difficoltà a pagare le tasse. Sarebbe come se Peppina e Maria fossero due cicliste, Peppina si dopasse e arrivasse sempre prima. In una sana competizione Peppina non dovrebbe doparsi, e dovrebbe fare gli scontrini, perché la sua "giustificata" sopravvivenza ricade su tutti noi, è un comportamento egoista!

E le proposte non mancano. Copiare e non inventare. Come i modelli svedesi, finlandesi e brasiliani. Scontrini e fatture elettroniche, riduzione drastica del contante, fiscal card per accumulare l'Iva pagata negli acquisti e utilizzabile per pagare le tasse o fare altri acquisti.

Nel mentre l'evasione per convenienza è diventata evasione per sopravvivenza con il benestare del centrosinistra e del centrodestra.
Ed ecco l'altro problema. Come è possibile che centrosinistra e centrodestra abbiano la stessa idea sul fisco? Come è possibile che entrambi applaudano Fassina per le sue parole? Questo è gravissimo. Ed ecco perché al congresso dobbiamo capire se abbiamo una nostra idea (io sostanzialmente ascolto Taddei, Castellani, Boeri Tito e Ruffini) o se ci va bene quella di Brunetta e Fassina.