Sì di Grillo perché logo e copyright, gestione dei fondi del Movimento e tutto il resto è di Giuseppe Grillo.
Era accattivante lo Tsunami Tour, poi si è dimenticato dell'ondata di ritorno, quella che riporta tutto in mare. E mai metafora fu più azzeccata. Grillo non ha calcolato l'ondata, e nemmeno quella di ritorno.
Darsi per vincenti a queste amministrative è da folli. Sembra quasi che Roma sia in provincia di Pomezia. Forse ammettere la sconfitta è roba da Prima Repubblica, come quella storiella raccontata all'inizio del post.
E così c'è chi prende il coraggio di uscire dal Movimento e chi, come la Senatrice Adele Gambaro, responsabilizza Grillo di questa sconfitta elettorale.
La Senatrice Gambaro ha ragione due volte, il M5S ha perso e Grillo è il colpevole.
Così Grillo replica lanciando un referendum per far decidere, sempre secondo regole strane, se è il gestore del blog che ospiterà il referendum (e che guadagna dagli accessi e i click) e il padrone del M5S (così come depositato in Tribunale) è il colpevole o meno dell'ondata di ritorno.
Poi ci ripensa e chiede alla senatrice di abbandonare il Movimento. Ma non è così, presto arriverà una lettera alla senatrice Gambaro da parte dell'avvocato di Grillo che le annuncerà l'espulsione come accadde anche per Salsi e Favia.
Perché uno vale uno se esegue i comandi di Grillo. Quando uno pensa con la sua testa e non con quella di Grillo vale zero. E il tutto sta diventando ingestibile per Grillo. E lo dicono le urne, mica la rete.