02/03/12

Gonnosfanadiga è viva. #FreeRossellaUrru

A Gonnosfanadiga non è morta, né in coma. Grazie ad un'iniziativa su Facebook, tramutata poi  nella raccolta per strada dei fondi, abbiamo comprato e affisso lo striscione "Liberate Rossella".
Nonostante la crisi economica che investe anche la nostra cittadina, nessuno si è rifiutato di donare un euro. C'è stato il caso di un sessantenne che mi ha risposto che non era del posto e che era di passaggio, sicuramente non mi ha riconosciuto con gli occhiali da sole, io sì.
Certo è che ci sono due fatti rilevanti, i gonnesi hanno voglia di partecipare e questo deve essere permesso, la solidarietà vince sempre. Ha vinto anche stavolta. Euro per euro siamo arrivati a cento. Tore ci ha autorizzato a esporre lo striscione nella sua casa, addirittura si è occupato personalmente di montarlo e fissarlo trapanando la sua grondaia. Andrea invece ha raccolto gli ultimi quindici euro. Carmela ci ha concesso di usare la sua corrente per trapanare. Emiliano mi ha portato lo striscione sino a Oristano. Tante piccole storie che insieme hanno costruito questa meraviglia.
Domani recatevi nel vostro posto di lavoro, entrate in classe, prendete il pullman e raccontate cosa ha fatto Gonnosfanadiga. Dobbiamo essere orgogliosi di noi e di ciò che abbiamo fatto.
Lo dico senza mezzi termini, lo dico convinto: SONO FIERO DI ESSERE GONNESE. Lo sono perché anche stavolta ci siamo uniti, con un piccolo gesto abbiamo espresso la nostra solidarietà alla famiglia di Rossella Urru. Questo paese ha tante potenzialità. Sta a noi  fare di più, oltre tutto e tutti.

Ora aspettiamo il ritorno di Rossella. Speriamo di poterla accoglierla anche a Gonnosfanadiga, magari regalarle la cittadinanza onoraria. Tornerà sana e salva. Ne sono certissimo.
Grazie a tutti.