30/05/13

La buona compagnia non è ancora buona.

Oggi Francesco Nicodemo ha scritto un post interessante che ha aperto una discussione a cui partecipo volentieri.
Secondo Francesco c'è una parte di Partito Democratico che dovrebbe allearsi in vista del congresso e sfidare il "patto di sindacato" sotto il nome di Cuperlo o Epifani che andrebbe dall'area dalemiana a quella lettiana, quindi franceschiniani, bindiani, giovani turchi, bersaniani.

Di conseguenza i vari Renzi, Civati, Serracchiani, Marino, Orlando, Emiliano, Soru e Barca dovrebbero far parte tutti  della stessa truppa e dello stesso progetto. Perché sarebbe bello vedere questi volti tutti insieme nella stessa battaglia politica che sicuramente rinnoverebbe il PD, ma tra loro ci sono posizioni discordanti, opposte oserei dire. Creare un "patto di sindacato" opposto a quello già esistente non mi pare una buona idea.
E' il momento di affrontare i problemi del partito, di confrontarsi seriamente. Perché è sì vero che il piano Epifani-Cuperlo-Letta prevede il de-potenziamento di Renzi, la disarticolazione della candidatura di Civati e la vanificazione del lavoro di Barca, ma possiamo prendere in mano un partito nel nome dell'opposizione al piano LEC?

No, ci vuole molto di più. Ci vuole un chiarimento sulla funzione del partito, ci vuole un partito che sposti nuovamente il suo baricentro a sinistra, ci vuole un partito democratico e non socialista, liberale, socialdemocratico, socialcattolico, turbopopolare, liberalpower.
Serve un progetto di larga veduta che non lasci nulla al caso. C'è un partito che deve ritornare alla sua vocazione maggioritaria e non avere più dubbi sulla sua identità. Non può il partito più grande del centrosinistra essere timido su alcuni temi che fanno parte dell'identità di sinistra.

Quindi se c'è una totale condivisione tra questi personaggi, sicuramente rinnovatori (ognuno a suo modo), sono pronto a fare parte della buona compagnia. Ma penso che tutto è difficile se solo penso che tra questi ci sono favorevoli e contrari al governo Letta, favorevoli e contrari alla nomina di Epifani, favorevoli e contrari su troppe cose. Preferisco sfidarlo un Renzi (che tra tutti questi nomi è quello più liberal) sui temi che imbarcarlo per poi ritrovarmi come Bersani con Letta e Fassina.

La compagnia ci potrebbe essere, ma non è ancora buona.