Villamar. 26 Novembre 2011.
Il Partito Democratico di
Villamar e i Giovani Democratici del Medio Campidano hanno organizzato
oggi la prima del tour che vedrà impegnati i Giovani Democratici sardi
in tutta la Sardegna nella raccolta firme de “L’Italia sono anch’io”.
I
saluti del Segretario Provinciale dei Giovani Democratici Eliana Tatti
che fa’ un po’ il mea culpa “siamo partiti da un paese dimenticato dai
Giovani Democratici, Villamar. Parte da qui il nostro viaggio.”
Il saluto e il benvenuto anche da parte del segretario cittadino del Partito Democratico Francesco Lecis.
Pubblico
giovanissimo da tutta la Sardegna ha assistito a un convegno dove la
responsabile dei diritti civili regionale Ilaria Caria ha spiegato le
leggi attuali e le proposte del Partito Democratico nel campo
dell’immigrazione, cittadinanza e conseguente diritto di voto.
Toccante emotivamente il momento della lettura dell’articolo 3 della Costituzione.
Una
tesi dettagliata che mette in evidenza i problemi che affrontano gli
stranieri nel richiedere la cittadinanza italiana di Caria, “La società
italiana sta aprendo al multiculturalismo, soprattutto al nord. Posso
pensare a Samassi dove una buona componente straniera sta attraversano
un periodo di integrazione. Non solo gli africani, ma anche dall’est
dove soprattutto le donne trovano lavoro come badante. Gli immigrati
sono una risorsa ”
Pier Paolo Porcu, coordinatore dei
lavori, ha dato la parola al segretario regionale dei giovani
democratici Mauro Usai. Il segretario è dello stesso avviso di Caria
dove dice “gli immigrati sono il 12% del PIL italiano”. Poi sottolinea
“I Giovani Democratici della Sardegna hanno voluto fortemente ingaggiare
questa battaglia che porteremo avanti in tutta la Sardegna.”
Mirko
Vacca, oltre ai dovuti ringraziamenti, porta l’attenzione
all’importanza del multiculturalismo. Racconta dell’esperienza
sangavinese con ricorrenza annuale dove gli stranieri cucinano i loro
piatti tipici e che i sardi degustano. Subito un monito stile Napolitano
“mettiamoci in testa che noi siamo un popolo di emigrati. Dicono che
gli Stati Uniti sono grandi, ma a San Francisco se non hai
l’assicurazione sanitaria non sei nessuno. Non che non ti visitano, non
ti vedono. E allora mi chiedo cos’ha in meno l’Italia visto che noi
garantiamo l’assistenza sanitaria e l’istruzione a tutti, compresi gli
immigrati.”
La parola passa al pubblico dove Tore Aresti
racconta che anche lui anni fa’ è emigrato a Roma con la sua famiglia e
che anche se un pallone da calcio può unire comunque si sentiva gli
occhi addosso dei romani. Il razzismo andrebbe prima sconfitto
all’interno tra nord e sud, isole e continente.
Mirko
Solinas racconta la favola di Omar Sarr, senegalese clandestino che da
vucumprà nelle spiagge di Olbia è diventato tecnico turistico e oggi
anche laureando. Sempre da Baradili dalla Conferenza Programmatica parla
dell’idea di chiedere agli stranieri extracomunitari di popolare le
zone interne sarde in via di spopolamento che aiuterebbe anche loro
nell’integrazione con la società.
Chiude il capogruppo in
consiglio comunale di Villamar, ma anche Giovane Democratico, Mauro
Lilliu che spiega come gli immigrati a Villamar siano uomini invisibili.
Villamar, grazie all’amministrazione comunale, farà il possibile per
facilitare l’integrazione degli immigrati con i villamaresi.
Prossimo appuntamento a Guspini Venerdì 9 Dicembre alle 17.30