06/12/11

L'Italia sono Anch'io. Villamar.

Villamar. 26 Novembre 2011.

Il Partito Democratico di Villamar e i Giovani Democratici del Medio Campidano hanno organizzato oggi la prima del tour che vedrà impegnati i Giovani Democratici sardi in tutta la Sardegna nella raccolta firme de “L’Italia sono anch’io”.
I saluti del Segretario Provinciale dei Giovani Democratici Eliana Tatti che fa’ un po’ il mea culpa “siamo partiti da un paese dimenticato dai Giovani Democratici, Villamar. Parte da qui il nostro viaggio.”

Il saluto e il benvenuto anche da parte del segretario cittadino del Partito Democratico Francesco Lecis.

Pubblico giovanissimo da tutta la Sardegna ha assistito a un convegno dove la responsabile dei diritti civili regionale Ilaria Caria ha spiegato le leggi attuali e le proposte del Partito Democratico nel campo dell’immigrazione, cittadinanza e conseguente diritto di voto.
Toccante emotivamente il momento della lettura dell’articolo 3 della Costituzione.
Una tesi dettagliata che mette in evidenza i problemi che affrontano gli stranieri nel richiedere la cittadinanza italiana di Caria, “La società italiana sta aprendo al multiculturalismo, soprattutto al nord. Posso pensare a Samassi dove una buona componente straniera sta attraversano un periodo di integrazione. Non solo gli africani, ma anche dall’est dove soprattutto le donne trovano lavoro come badante. Gli immigrati sono una risorsa ”

Pier Paolo Porcu, coordinatore dei lavori, ha dato la parola al segretario regionale dei giovani democratici Mauro Usai. Il segretario è dello stesso avviso di Caria dove dice “gli immigrati sono il 12% del PIL italiano”. Poi sottolinea “I Giovani Democratici della Sardegna hanno voluto fortemente ingaggiare questa battaglia che porteremo avanti in tutta la Sardegna.”

Mirko Vacca, oltre ai dovuti ringraziamenti, porta l’attenzione all’importanza del multiculturalismo. Racconta dell’esperienza sangavinese con ricorrenza annuale dove gli stranieri cucinano i loro piatti tipici e che i sardi degustano. Subito un monito stile Napolitano “mettiamoci in testa che noi siamo un popolo di emigrati. Dicono che gli Stati Uniti sono grandi, ma a San Francisco se non hai l’assicurazione sanitaria non sei nessuno. Non che non ti visitano, non ti vedono. E allora mi chiedo cos’ha in meno l’Italia visto che noi garantiamo l’assistenza sanitaria e l’istruzione a tutti, compresi gli immigrati.”

La parola passa al pubblico dove Tore Aresti racconta che anche lui anni fa’ è emigrato a Roma con la sua famiglia e che anche se un pallone da calcio può unire comunque si sentiva gli occhi addosso dei romani. Il razzismo andrebbe prima sconfitto all’interno tra nord e sud, isole e continente.

Mirko Solinas racconta la favola di Omar Sarr, senegalese clandestino che da vucumprà nelle spiagge di Olbia è diventato tecnico turistico e oggi anche laureando. Sempre da Baradili dalla Conferenza Programmatica parla dell’idea di chiedere agli stranieri extracomunitari di popolare le zone interne sarde in via di spopolamento che aiuterebbe anche loro nell’integrazione con la società.

Chiude il capogruppo in consiglio comunale di Villamar, ma anche Giovane Democratico, Mauro Lilliu che spiega come gli immigrati a Villamar siano uomini invisibili. Villamar, grazie all’amministrazione comunale, farà il possibile per facilitare l’integrazione degli immigrati con i villamaresi.

Prossimo appuntamento a Guspini Venerdì 9 Dicembre alle 17.30