15/01/14

IlMigliorGiornalistaDelWeb chi?

In questi giorni la Lega Nord sta dando il peggio di sé. Le intimidazioni al ministro Kyenge e la pubblicazione della sua agenda di impegni da parte del giornale leghista La Padania con l'unico scopo di informare i lettori sui luoghi dove il ministro si recherà e quindi quando e dove poterla contestare e spesso insultare.
Nel mentre in Europarlamento un parlamentare belga attacca Salvini accusandolo di essere un fannullone in quanto non lavora mai ma è sempre in televisione.

Ma nonostante c'è tanto da dire sulla Lega Nord, Andrea Scanzi preferisce commentare il "sono serenissimo" del componente della segreteria PD Faraone indagato in Sicilia per uso improprio dei fondi ai gruppi. 

Ci sarebbe tanto da dire sui leghisti, ma attaccare il PD porta tanti like. Non ho ancora capito secondo Scanzi cosa avrebbe dovuto dire Faraone, attaccare la magistratura? Stare zitto? Oppure ammettere la colpevolezza sapendo di essere innocente?

Per la cronaca, a Faraone è stata contestata una cifra che si aggira sui tre mila euro. Ha già dichiarato di possedere le fatture e che quei soldi sono stati utilizzati per attività istituzionale. 

Il miglior giornalista del web chi?




09/01/14

10 anni, per me, posson bastare.

Lo diceva anche il mitico Lucio Battisti. Erano ragazze e non anni, ma fa lo stesso. Dieci anni posson bastare, eccome.

Posson bastare perché è un tempo ragionevole per portare avanti le proprie idee, se le idee c'erano. Soprattutto è inconcepibile che ogni cinque anni si riprenda in mano questo discorso della deroga del terzo mandato.
Iniziamo a rispettare le regole che ci siamo dati perché quelle regole sono state fatte rispettare anche in passato impedendo ad altrettanti ottimi consiglieri regionali uscenti la candidatura.

E poi ci sono anche gli indagati per peculato che dovrebbero fare un passo indietro senza che glielo chieda nessuno. E non perché il passo indietro l'ha fatto la Barracciu (l'ha fatto non perché è indagata!) ma perché c'è estremo bisogno in questi tempi di persone che non destano il minimo sospetto. Non siamo qui a dare sentenze, ma ci ritroviamo in una competizione elettorale dove ogni voto può fare la differenza, e sinceramente perdere voti perché nella lista dei candidati compaiono nomi di persone indagate non mi va proprio.

Ecco, se poi i richiedenti mandato sono anche indagati, che ve lo dico a fare?




19/12/13

non si lasciano le battaglie a metà

A leggere in questi giorni i renziani LGBT mi vengono i brividi. Perché li conosco, con loro ci ho parlato spesso, li ho ascoltati e li ho letti.
Se la prendevano per piccole cose, anche quando il segretario Bersani non citava i diritti degli omosessuali nella relazione all'assemblea, e se le prendevano per cose più gravi come quella famosa assemblea dove la Bindi fece quel casino (ve la ricordate tutti, non sto qui a scriverne ancora).

Poi Renzi non nomina un componente dell'assemblea che si occupi di diritti, né degli LGBT né degli immigrati, né delle donne. E tutti in silenzio.
E accettano anche le civil partnership alla tedesca dopo anni di battaglie per il matrimonio per tutti. Dicono che sia meglio poco che niente. Ma sui diritti continuo a pensare che non ci siano compromessi che valgano. Sono diritti. Punto.

Sinceramente sono stanco di vivere in un'Italia dove il meglio poco che nulla è diventata una filosofia di vita. E sinceramente sono stanco di persone e politici che mollano le battaglie umane e civili perché avranno poco, che è meglio di nulla ma che non è quello per cui sino a ieri hanno lottato.







13/12/13

la sorpresa è per tutti, non solo per Grillo.

Dice Renzi che sta preparando una sorpresa per Beppe Grillo. E secondo la maggior parte degli autorevoli opinionisti Renzi sarebbe pronto a rinunciare ai rimborsi elettorali.

Non sono tanto sicuro che sia questa la sorpresa preparata da Renzi, perché nella sua mozione congressuale proprio di questo non se ne parla. Insomma, non vorrei che Renzi avesse preso i voti per una questione molto importante per la sopravvivenza del partito di cui non ne parla.

Perché al di là di quanto possa essere una bella cosa (per alcuni) il segretario ha promesso tante altre cose (e la maggior parte sono posizioni un po' ambigue), per quello è stato votato e quello deve iniziare a fare. Aveva detto che la prima cosa che avrebbe fatto la sua segreteria sarebbe stata quella di andare alla Terra dei Fuochi. Per ora ha fatto tutt'altro, quindi se non come prima lo faccia almeno come seconda cosa della nuova segreteria.

Perché poi vorrei ancora capire come intende rinnovare il partito, al di là della segreteria nazionale. C'è la rete dei circoli da rimettere in moto, c'è da capire come intende finanziarli, c'è da capire che se vuole tenere tutti quei dipendenti, cosa ne vogliamo fare di Youdem, c'è da capire quali poteri avrà un iscritto, se i parlamentari dovranno ancora versare una quota.

Insomma, ci ha parlato tanto della sua Italia e non del suo PD. E non stavamo scegliendo il futuro premier, ma il segretario. Ma forse sono uno dei pochi che l'ha letta così.


I forconi e Civati.

Civati nel tour sardo di sabato scorso lo ha ripetuto in tutte le tappe:
quelli che dicono di non essere né di destra né di sinistra sono di destra.
E così già lunedì sentivo nei vari tg già questa cosa che non siamo né di destra né di sinistra. E pensavo a quella cosa che ripeteva Civati e mi convincevo ogni minuto di più che avesse ragione.

Dicono che ora vogliono fare la Marcia su Roma, che tra i forconi ci sono anche quelli di Casa Pound. Addirittura il ministro Alfano li ha definiti di estrema destra, i forconi.

E niente, anche questa volta Civati ha avuto ragione.


11/12/13

Non sono antirenziano.

È incredibile come sia basso il livello di discussione in questi giorni nei social network. L'accusa più ricorrente è che sarei antirenziano. A parte che lo stesso Renzi domenica ha annunciato che la corrente renziana è stata sciolta (che sarà tutto da dimostrare) non ho sostenuto Civati perché si candidava contro Renzi, ma perché Civati la pensava come me. Anche perché Civati si è candidato prima di Renzi, e chi mi conosce sa che collaboro con Pippo dal 2010, ne sono sempre andato orgoglioso di questa cosa.

E sarebbe anche da premiare la mia coerenza, visto che in tanti che un anno fa anno fatto gli antirenziani oggi sono super renziani. Ma per carità.

Alzando un po' il livello del dibattito, se mi andasse bene l'idea di PD e di Italia di Renzi non pensate che l'avrei sostenuto e votato? E invece no. Ho sostenuto e votato Civati perché mi piace la sua idea di partito e di Italia e di conseguenza combatterò dentro il partito perché queste idee diventino maggioranza.

Perché poi dicono anche che viene prima il bene del PD. Come se noi ci fossimo candidati per distruggere il PD. Anche noi stiamo lì per il bene del PD, e se Renzi farà e dirà cose che secondo noi non faranno il bene del PD lo diremo. Così come se farà e dirà cose che secondo noi faranno il bene del PD lo sosterremo. Ma non penso che ci vogliano i saggi per capire concetti così banali. Non vorrei interpellare Makkox per aiutarmi a spiegare le cose.

Non sono antirenziano, sono un iscritto che la pensa diversamente da Renzi. Ci vuole molto a capirlo?


Scelte obbligate.

Sono giorni di confusione dopo le primarie, soprattutto per i sostenitori di Civati e Cuperlo. Sinceramente dei sostenitori cuperliani non me ne frega molto, non me ne vogliano ma preferisco parlare di chi ha sostenuto Civati.
Perché chi ha sostenuto Civati si trova disorientato dopo che nel suo blog Civati ha scritto che voterà la fiducia al governo Letta se glielo chiederà Renzi. E ha, purtroppo, ragione. Solo il 14% degli elettori delle primarie ha detto che questo governo va bene, o forse gli elettori di Renzi non hanno capito se Renzi vuole la fine del governo o meno. Ma vabbè.

Il fatto è che a parti inverse (ossia con Civati segretario e Renzi e Cuperlo sconfitti), come l'avreste presa se Civati avessee sfiduciato il governo Letta e i parlamentari che stanno con Cuperlo e Renzi avessero votato diversamente dalle indicazioni degli elettori e quindi del nuovo segretario?

Il fatto politico è tutto qui, non si tratta di incoerenza di Civati ma di rispettare il volere degli elettori.


14/10/13

Quando mi sosteneva Civati.

Era fine 2010, non stavo bene per nulla. La scomparsa del mio carissimo nonno che per me era come un padre, una lussazione alla rotula che mi aveva portato un gesso di una qualche decina di chili e la disaffezione per la politica.
Un periodo quasi nero, di quelli bruttissimi.

Così un'amica e compagna, Ilaria, per tirarmi su di morale mi invitò a un'iniziativa pubblica in quel di Oristano. L'iniziativa era Prossima Sardegna.

Tutti si aspettavano Renzi, ma non venne. C'era Civati. E chi era Civati? Ricordo bene quella mattina, mentre fumavo seduto su un muretto c'era un ragazzo a me sconosciuto che fumava anche lui una sigaretta. Le stampelle caddero e lui si inchinò a raccoglierle. E parlammo per qualche minuto, il tanto di una sigaretta. Sì, un po' mi stava sulle palle con quell'accento da polentone. Ma nel tanto di una sigaretta mi convinse a rimanere nel PD che tanto questa dirigenza sarebbe durata quanto il mio gesso (ha dimenticato la fisioterapia).

Non so perché mi convinse. So solo che quel giorno ho fatto la scelta migliore che potessi fare, andare a Oristano, parlare con Civati, conoscere quelli che sarebbero stati i compagni e le compagne di tante avventure e di tante battaglie, distrarmi un po' da tutto ciò che avevo di personale.

Ma la mia più grossa sfida era (ed è tuttora) smentire mio nonno, storico elettore PCI, che mi disse di lasciare la politica perché sono tutti uguali, perché la politica è roba sporca e bisogna adeguarsi.
E io so che con Pippo possiamo smentire nonno. E lo so da quel Dicembre 2010, quando a sostenermi c'era Civati.

Questo è il maggior motivo per cui sostengo Pippo e perché in questi anni non sono emigrato in altri lidi. Perché ogni volta che le stampelle cadevano, Pippo stava lì a raccoglierle.

09/10/13

M5S vs Napolitano. Il mio punto di vista.

Quando si dice che Napolitano sbaglia si passa per terroristi. Se poi l'altra parte è il Movimento 5 Stelle allora si passa per terrorista grillino.
La verità è che chi fa ogni giorno politica diventa un automa, impara a difendere solo la sua parte come se fosse tifo per la sua squadra di calcio e il campo visivo delle cose si restringe ogni giorno di più.
Quindi sappiate che sono un iscritto al PD e che provo a guardare le cose da un'altra angolazione, che non è quella di nessuno.

Ciò che è accaduto ieri ha dell'inverosimile.
Parto da una posizione netta e da cui non mi smuovo di un millimetro: il Presidente Napolitano sulla questione delle carceri ha completamente ragione. Punto.
Il Movimento 5 Stelle strumentalizza la vicenda, accusando il regista delle larghe intese di voler salvare Berlusconi. Sicuramente il dubbio è sorto a tanti cittadini viste le numerose leggi ad personam di questo dicianovennio, ma non è così.

L'errore gravissimo però viene da Napolitano dicendo che il M5S non si occupa dei problemi del Paese (riferendosi, dicono, alla strumentalizzazione che fa il M5S sulla vicenda delle carceri).
L'assurdo è che il Capo dello Stato se la prende con una parte politica che ha assunto una posizione politica, giusta o sbagliata che sia. Lo stesso Capo dello Stato che negli anni precedenti mai ha preso posizione contro un partito politico, né quando si è bloccato il parlamento per la vicenda Ruby, né quando la Lega Nord ha preso posizioni politiche omofobe e xenofobe. Eppure erano posizioni politiche. Ma non contraddicevano la lettere del Capo dello Stato.

Ieri si è creato un precedente. Un Presidente della Repubblica imparziale che si posizione politicamente a favore di una parte politica e contro un'altra parte politica. Un domani potremo ritrovarci un Capo dello Stato di destra che si pone contro una posizione politica di un partito politico di sinistra o viceversa. Oggi è toccato al M5S, domani potrebbe toccare a chiunque.

E non c'è giustificazione che tenga. Nemmeno quella che il M5S attacca di continuo Napolitano. Vorrei sommessamente ricordare che Napolitano da tempo prende delle posizioni politiche in contrasto con il M5S. Magari se rispettasse il suo ruolo anche il M5S manterrebbe il suo.

P.s. Certo, ci sarebbe da dire che se abolissimo la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi (dove ci sono leggi scandalose c'è il nome di Fini di mezzo, vabbè) il numero di detenuti si ridurrebbe. Sarebbe anche il caso di legiferare in materia di prostituzione (c'è un'ottima proposta di legge del Partito Democratico) e anche in questo caso il numero di detenuti (in questo caso per lo più detenute) calerebbe ulteriormente.




06/10/13

L'Italia cambia verso. Anche Renzi.

Matteo Renzi ha scelto il suo slogan per la campagna congressuale: L'Italia cambia verso.

Il 14 Settembre dal palco della festa democratica di Torino Renzi diceva: «il governo delle larghe intese è la sconfitta della politica».

Oggi, 6 Ottobre (22 giorni dopo) Renzi dice: «con me segretario del PD governo Letta più forte».

Renzi cambia verso, e anche verbo.