21/01/13

Istruzioni per l'uso degli F35

Il Pentagono ha avvisato l'aviazione italiana di volare con gli F35 lontani dai fulmini. Ho intercettato la comunicazione tra il Pentagono e il ministero della difesa italiano.

Tra gli altri avvisi il documento dice:

Attenzione, volate lontano dalla pioggia perché il motore potrebbe spegnersi.

Non camminate scalzi perché potreste rimanere fulminati.

Tenere lontano dalla portata dei bambini.

Sopra i mille piedi l'aria climatizzata non funziona.

Nel cassetto sotto il sedile trovate il CID.

Chi è più basso di 1.70 cm deve mettere un cuscino.

Per farlo decollare servono cinquanta persone a spingere.

Se non caricate i missili l'aereo non ha bisogno della spinta al decollo.

Ci siamo dimenticati di togliere le bandiere americane, se volete mettere quelle italiane occupatevene voi.

A causa di questi piccoli problemi, due cacciabombardieri ve li regaliamo noi.

20/01/13

La vergogna di un funerale.

L'hanno chiamato Compagno. L'hanno applaudito e hanno alzato il pugno sinistro. Hanno cantato l'Internazionale. Piangevano. E c'era tutto il clan, quello delle Brigate Rosse. Quel clan degli attentati, delle morti e dei feriti. La banda del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro.

Prospero è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai. Me la ricordo questa frase, la urlavano al funerale di un Compagno, uno che ha lottato contro la mafia e che la mafia l'ha eliminato. Sì, ho detto eliminato perché del suo corpo non rimase nulla, era Peppino Impastato.

Ma Gallinari e Impastato non hanno nulla da condividere. Due idee diverse, due idee di rivoluzione totalmente opposte. Gallinari la rivoluzione la faceva con armi e bombe, Impastato con una radio, con le parole, con la politica.

E il pugno alzato, segno di libertà, usato per salutare per l'ultima volta un brigatista che l'Italia l'ha rovinata. E la canzone di un popolo, l'Internazionale.
I miei occhi e le mie orecchie non possono assistere a tutto questo. Non esiste nessun tributo da fare per un terrorista.

Io ho un'altra idea di Compagno/a, ho un'altra idea di rivoluzione, ho un'altra idea di comunismo. Quella è solo merda. E la merda non ha colori politici, è solo merda.

Un appello a tutti gli amministratori. Il rinnovamento passa dalle piccole cose.

Ci siamo fatti carico di cambiare l'Italia e di portare il rinnovamento. Un rinnovamento che deve colpire tutti, dal Parlamento al piccolissimo comune di Baradili.

La questione riguarda la scelta degli scrutatori. Come è ben noto, a sceglierli sono i gruppi politici presenti nei consigli comunali. Sarebbe giusto sorteggiare e non usare la rete clientelare e poco trasparente. Sino al 1992 si usava la chiamata diretta (la cosa non da fare), dal 1992 il metodo è cambiato e si è proceduto con il sorteggio elettronico.
Poi il governo Berlusconi ha reintegrato la chiamata diretta.

E voglio citare il comune di Guspini dove i gruppi politici, PD SEL e PRC, hanno deciso di tornare a questo metodo, scegliendo tra gli inoccupati, tra quelli che alle ultime elezioni non sono stati chiamati e inserendo solo una persona per nucleo familiare. Ovviamente devono essere iscritti all'albo. Invece i Presidenti di seggio sono scelti dalla Corte d'Appello che a sua volta sceglie il suo segretario. Una scelta coraggiosa e che deve fare da apripista per tutti gli altri.

Io ci conto su di voi perché il rinnovamento passa anche dalle piccole cose.

18/01/13

Ora posso fare campagna elettorale.

Ora posso iniziare con la campagna elettorale. Diciamo che non ho mai smesso di farla perché per chi milita e per chi gestisce un blog politico è ogni giorno campagna elettorale. Però ho voluto aspettare che la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico decidesse sull'espulsione di alcuni soggetti loschi.

E così il caro Luigi Berlinguer ricorda le parole del cugino Enrico sulla questione morale e i cari personaggi loschi tornano da dove sono venuti con un bel cartellino rosso.

Ora abbiamo una lista pulita, l'80% dei candidati scelti dalle primarie, un premier scelto con le primarie e il 40% di donne. Si sarebbe potuto fare meglio, ma si è fatto tanto, sicuramente più di tutti gli altri.

Ora si riprende il viaggio, con l'Italia Giusta.

17/01/13

Letta conta di più dell'intero PD sardo.

Allora, vediamo se ho capito.

Silvio Lai è andato a Roma per chiedere le modifiche chieste dalla direzione regionale, ossia che le liste siano composte da coloro che hanno vinto le primarie.
Quindi Romina Mura capogruppo alla Camera, Francesco Sanna, Manconi e il socialista fuori. Tutti d'accordo.

Silvio Lai incontra, forse, Bersani. O qualcuno vicino a lui.
Gli dicono che le liste non si toccano. In compenso abbiamo la libertà di federarci al PD Nazionale e si occuperanno di separare il collegio sardo da quello siciliano per le prossime europee.

Quindi ricapitolando, Enrico Letta che ha imposto Francesco Sanna in quanto lettiano, ha più voce in capitolo dell'intero Partito Democratico sardo.
A questo punto vorrei chiedere a Bersani che concetto ha lui di autonomia sarda visto che ascolta più Letta che un intero partito.

Siamo andati a chiedere lo zucchero filato e ci danno un pezzo di torroncino. Un bell'inizio per l'autonomia sarda.

16/01/13

l'ennesimo attentato.

Non bastavano gli attentati ai sindaci, questa notte c'è stato un attentato ai danni del consigliere regionale del Partito Democratico Marco Espa.
Un atto vile, vigliacco, triste.

Hanno (o ha) incendiato la sua macchina. Che si tratta di un attentato è deducibile dal fatto che è stata trovata una bottiglietta con liquido infiammabile. Non si conoscono invece le cause. Stiamo parlando di un consigliere che è sempre stato dalla parte dei più deboli e degli indifesi. Marco ha mandato avanti tante battaglie per difendere i diritti di queste persone. Sempre corretto e sobrio.

Spero che si tratti solo di una bravata. Ma non so sino a che punto ci posso credere.

Il mio pensiero va subito alle frasi di odio che si sentono ogni giorno verso una classe politica, che ha commesso degli errori sicuramente, ma di cui non tutti fanno parte. Penso sia arrivata l'ora di differenziare i politici, di far capire alla gente che ci sono ladri e guardie. Che c'è chi lavora per i cittadini e chi lavora per sé stesso e qualche amico.

C'è un impegno da prendere come partito e come democratici, dire che non sono tutti uguali.

Nonostante questo, un atto di questa portata non deve essere commesso nemmeno contro il politico più schifoso. I nostri consiglieri non si sono mai nascosti, sono sempre attivi sui territori, mai scappati da una discussione. Abbiamo sempre dato spazi per una discussione politica e un confronto civile.

La solidarietà non basta più.

Nella speranza che le forze dell'ordine individuino il vigliacco, caro Marco ti abbraccio insieme alla tua famiglia, sicuramente spaventata.

15/01/13

L'inculata della Regione Sardegna.

"Salve giovani volete fare un tirocinio finanziato dalla Regione Sardegna? Solo 32 ore settimanali per tantissimi soldi, esattamente 400 euro al mese!! Cosa aspetti? Entra nel sito dell'Agenzia regionale del lavoro il 15 Gennaio e dalle 10 alle 12 potrai prendere il voucher".

Sembrava uno sbocco professionale per tantissimi giovani, e meno giovani, sardi. E invece l'ennesima fregatura. Casualmente il 15 Gennaio 2013 alle ore 10 il sito è stato hackerato. Ciò che hanno scordato è che se un sito viene hackerato il proprietario del sito (l'agenzia regionale del lavoro) non può scrivere nulla sul sito, nemmeno "siamo sotto attacco hacker".

La presa per i fondelli non finisce qui. A mezzogiorno il sito viene sbloccato. Solo due minuti dopo arriva la comunicazione che i voucher sono finiti, come se fossero biscotti o panini.

E poi il discorso meritocratico, i progetti contano quanto un due rosso a pinella, cioè nulla visto che i due rossi a pinella non si usano. Secondo la Regione Sardegna ad avere diritto al tirocinio sono i primi che ne fanno richiesta, un po' come al banco frigo o alla posta. Insomma, è possibile che la regione Sardegna abbia formato un attore porno piuttosto che un agricoltore, per esempio.

Questa è la Regione Sardegna governata dal centro destra. La speranza è che i consiglieri regionali dell'opposizione scrivano un'interrogazione sul caso, che i tanti giovani facciano ricorso e che gli stessi si ricordino tra un mese chi votare, se questi scemi che sicuramente hanno approvato i progetti di qualche accozzato o chi darà battaglia per rendere anche semplici tirocini una cosa migliore.

cinque cose per una bella campagna elettorale









1. Fare tantissime iniziative in tutti i territori.

2. Dire la verità, sempre.

3. Parlare con un linguaggio semplice e poco politichese. Deve essere anche un dialogo e non un monologo. Deve essere, soprattutto, divertente.

4. Mettere in campo tre proposte realizzabili e indimenticabili, magari sul lavoro, sul sociale e sulle tasse.

5. Evitare di parlare degli altri. Chiunque essi siano.

dove sei Bersani?

Fermi tutti, respiriamo e riflettiamo.
Stiamo parlando ogni giorno di Berlusconi, nel bene o nel male. C'è qualcosa che non va in questa campagna elettorale. Che fine hanno fatto gli outsiders?
Monti è abbastanza presente, Ingroia completamente assente, mentre Bersani sta via via sparendo.

Perché dopo venti anni non abbiamo imparato la lezione? Berlusconi continua a invadere Tv, Radio e Web. Non tutti sono in grado di capire quando mente e soprattutto quando nasconde i propri errori dietro il governo Monti dove la responsabilità di quelle scelte viene ridistribuita in un 25% per cento a tutti, Berlusconi, Monti, Casini e Bersani.

Bersani viene ripreso dai media solo per fatti "desistenti". I media sono interessati di più a cosa farà Italia Bene Comune nel caso non avrà la maggioranza al senato. Con Monti o con Ingroia? Mentre i democristiani del Partito Democratico sembrano aver convinto Bersani ad un apparentamento con Monti, Vendola spinge per un'alleanza post voto con Ingroia, Di Pietro e i comunisti.

E nel mentre che PD e SEL continuano a fasciarsi la testa prima di averla rotta, Berlusconi continua a salire nei sondaggi. Ad oggi, Italia Bene Comune è data al 31-32%, mentre PDL e Lega sono già al 25%. E forse stiamo sbagliando, ancora.
Servono tre idee forti e fattibili che non illudano gli italiani ma che rimangano ben impresse, agli italiani. Stiamo andando a pareggiare se continuiamo così.
Ma ce ne renderemo conto solo tra un mese.

14/01/13

Senza peli sulla lingua. Tra liste e produttività.

Della produttività dei parlamentari ne ho sempre tenuto conto e a Sassari quando abbiamo parlato di Meritocrazia con Pippo Civati e Ivan Scalfarotto nel percorso della conferenza programmatica ho fatto delle proposte chiare. Ho detto che prendendo come riferimento la produttività calcolata da Openpolis si devono mettere tre livelli.
Il livello 1 riguarda i trenta parlamentari PD che hanno prodotto di più e che quindi non dovevano concorrere alle primarie ma essere inseriti nel listino.
Il livello 2 riguarda i parlamentari PD che hanno lavorato e che non sforano una soglia minima X, avrebbero potuto concorrere alle primarie ma non sarebbero potuti rientrare nel listino.
Infine il livello 3, quelli che hanno oltrepassato la soglia minima, a questi si deve rifiutare la candidatura anche alle primarie.

Alcuni applaudirono, altri rimasero ammutoliti e indirizzati verso un fischio o un "pirla, ma che c***o dici??"

Oggi ci ritroviamo con alcuni militanti e dirigenti che di quel calcolo ne tengono conto. Purtroppo tardi, a giochi fatti.

E vorrei chiarire un paio di cose. Francesco Sanna lo reputo uno dei migliori senatori che si siano mai visti (sicuramente in passato ce ne sono stati migliori, ma io sono nato e cresciuto nell'era berlusconiana) e se fossi stato elettore del Sulcis l'avrei votato. Se il Partito Democratico reputa Sanna uno dei migliori di cui non si sarebbe potuto fare a meno non l'avrebbe candidato, bensì lo avrebbe messo nel listino, prima delle primarie. Invece gli hanno permesso di misurarsi contro il segretario provinciale sostenuto dall'altro senatore uscente, Antonello Cabras, e Sanna perde di qualche centinaio di voti. A questo punto Sanna non può essere candidato.

Invece la potenza dei lettiani è incontrastabile e bisogna dire le cose senza avere peli sulla lingua: Francesco Sanna entra in quota Letta e non per le sue competenze. Perché se così fosse, come ho detto prima, gli avrebbero impedito di candidarsi.

Invece mai avrei votato Paolo Fadda, di lui non condivido tante idee, non mi piace come si muove sul territorio e nemmeno i metodi che usa dentro il partito. Ma Paolo Fadda è il terzo più votato nel suo collegio e vince perché per il suo collegio sono destinati tre posti, e mi sembra doveroso difendere la sua elezione al Senato. Ora, se si vuole impedire a Fadda l'elezione, l'argomento da utilizzare è ben altro e non la produttività in questa legislatura.
Se è vera l'alternanza di genere e se è vero che ci teniamo ad avere il 33%, allora Fadda verrebbe scavalcato dalla quarta più votata del suo collegio ma donna, Maria Grazia Dessì visto che la più votata è Romina Mura e il secondo è Ignazio Angioni.

Anche perché, tra le donne, Maria Grazia Dessì è la prima da ripescare e a discapito, appunto, di Fadda.

Quindi, amici, amiche, compagni e compagne, è inutile cercare scheletri nell'armadio del compagno Fadda, pronto anche a finire ventesimo nel listino della Camera pur di salvaguardare il PD Sardo e il risultato delle primarie.
Gli argomenti che tirate fuori ora non sono attendibili in questa fase, lo sarebbero stati nella fase della raccolta firme.

Il discorso che deve essere fatto non è sui nomi, bensì sul rispetto del voto. Perché vorrei immaginare se al posto di Paolo Fadda ci foste voi, vorrei immaginare se ci fosse il vostro compagno o un vostro amico. Ecco, impariamo a ragionare in prospettiva, impariamo a ragionare per il bene della democrazia e anche del partito e non facciamo le battaglie solo se coinvolti, vittime o eroi, gli amici e i compagni più cari.