Se Bianca Berlinguer rinuncia candidiamo il marito, Luigi Manconi.
Se Achille Passoni perde le primarie candidiamo la moglie.
Ma se perde Luca Zingaretti, che facciamo? Candidiamo Montalbano?
11/01/13
09/01/13
MI AUTOSOSPENDO
In base alle decisioni prese dalla direzione nazionale del Partito Democratico sulle liste dei candidati alla Camera e al Senato che non rispetta il voto dei sardi delle primarie dei parlamentari, comunico a voi tutti il mio piccolo gesto e significativo di sospendermi dall'incarico dei Giovani Democratici nella segreteria provinciale.
Con questo atto voglio dar forza alla presa di posizione del capogruppo del consiglio regionale Giampaolo Diana e del Segretario regionale dei Giovani Democratici Mauro Usai.
Sono perfettamente conscio del fatto che una piccolo incarico come il mio non cambia le sorti della politica sarda, ma ritengo che questa battaglia è da fare con tutte le nostre forze per vincere le politiche e le regionali tra qualche mese.
La Sardegna si ritrova ogni giorno a dover affrontare problematiche non indifferenti e che, appunto, riguardano solo questa terra. Trovo inaccettabile che non venga rispettato l'elettorato sardo che ha scelto chi deve rappresentarli alla Camera e al Senato. Nessuno contesta i candidati, le persone, scelti da Roma, si contesta il metodo: l'imposizione.
Invito tutti coloro che hanno anche il più piccolo incarico come il mio di seguire questa onda di indignazione e di protesta.
Mirko Solinas.
Con questo atto voglio dar forza alla presa di posizione del capogruppo del consiglio regionale Giampaolo Diana e del Segretario regionale dei Giovani Democratici Mauro Usai.
Sono perfettamente conscio del fatto che una piccolo incarico come il mio non cambia le sorti della politica sarda, ma ritengo che questa battaglia è da fare con tutte le nostre forze per vincere le politiche e le regionali tra qualche mese.
La Sardegna si ritrova ogni giorno a dover affrontare problematiche non indifferenti e che, appunto, riguardano solo questa terra. Trovo inaccettabile che non venga rispettato l'elettorato sardo che ha scelto chi deve rappresentarli alla Camera e al Senato. Nessuno contesta i candidati, le persone, scelti da Roma, si contesta il metodo: l'imposizione.
Invito tutti coloro che hanno anche il più piccolo incarico come il mio di seguire questa onda di indignazione e di protesta.
Mirko Solinas.
Dulcis in fundo, Sulcis in primis.
Di Latino non ci capisco nulla, sarà perché il liceo l'ho visto solo durante le vele. Di politica qualcosa in più, della galassia del partito democratico conosco anche i piccoli satelliti.
Abbiamo fatto le primarie per i parlamentari, un po' alla cazzo di cane ma le abbiamo fatte. Qualcosa è cambiato, tipo otto giovani democratici eletti in tutta Italia, tipo tante donne vincenti. Avevamo fatto anche quelle per il candidato premier e Bersani è stato legittimato dagli elettori e non da una conta interna. Di conseguenza Bersani si sarebbe dovuto slegare dagli accordi interni con i capi bastone. E invece ci è ricascato, come un tossicodipendente dopo il recupero in una comunità che esce e trova al bar amici di tante strisce.
Lo sfidante era quel giovine di Matteo Renzi, che prende il 40% alle primarie e elegge pochissimi dei suoi con le primarie dei parlamentari. Ma anche Renzi di politica è esperto e non si tira indietro quando ci sono da mettere diciassette fedelissimi nel listino bloccato. Ma lui voleva le primarie, il rinnovamento, trasparenza e tante altre belle parole che tali sono rimaste.
E ci sono anche i Giovani Turchi e Prossima Italia che le primarie per i parlamentari le hanno vinte e che, nonostante tante vedute politiche diverse, si ribellano a quel listino.
Tornando al discorso iniziale, i capi bastone piazzano i loro uomini e le loro donne in giro per l'Italia, dal Friuli alla Sicilia facendo scalare chi le primarie le ha vinte negli ultimi posti o in posti di non eletti. Accade che quel listino che doveva portare competenze ha portato competenze politiche dei capi bastone. E quindi gli -ani vengono piazzati in posti eleggibili ovunque.
In Sardegna i lettiani (sono sempre in quattro o cinque ma ottengono sempre ciò che vogliono, tipo Casini, la scuola è la stessa) ripescano Francesco Sanna, sconfitto alle primarie nel Sulcis. Non penso che le competenze di Francesco Sanna siano da mettere in dubbio, la delusione è il metodo. Il ripescaggio di uno sconfitto in una competizione interna come quella delle primarie è un atto politico, e soprattutto civile, sbagliato. Sanna entra in quota Letta, ma se Sanna non avesse avuto Letta capo bastone sarebbe mai entrato in parlamento? Ecco perché è importante che chi vuole fare politica si deve cercare un padrino, anche se la cresima non si fa'.
C'è anche tale Luigi Manconi, marito di Bianca Berlinguer e nato a Sassari. Le competenze sono fuori discussione, il problema è che il legame con l'isola esiste solo per le vacanze estive. Comunque rispetta i criteri chiesti dalla direzione regionale e del regolamento nazionale.
Il quarto posto alla Camera andrà a una socialista, e così il renziano Gavino Manca si ritrova ottavo e per discorso di aree che hanno fatto, a rischiare di rimanere fuori è l'unico renziano eletto in Sardegna. Insomma, i socialisti contano quanto i milanisti nello stadio della Juventus nel derby con il Torino mentre i renziani contano un buon ventisette percento in Sardegna. E non fatemi il discorso della rappresentanza territoriale perché se il discorso non vale per il renziano, a maggior ragione non vale per la socialista.
Altra questione, che metto per ultima ma di prima importanza, è che in Sardegna non si rispetta la parità di genere. Su dodici che ne eleggiamo, solo tre sono donne, il 25%. A meno che non arrivi una socialista, come scritto sopra, e si arriva al 33%, ci voleva una socialista per raggiungere la parità di genere.
Errore gravissimo del PD sardo, che in parte è riuscita a porre rimedio sbattendo i pugni sul tavolo, è stato la dimenticanza di federare il Partito Democratico Sardo. Le regionali sono alle porte, così come il congresso, aspettiamo ancora qualche mese o lo facciamo subito?
Altro dato che ha dell'incredibile, il Sulcis mette lo stesso tanto di onorevoli di Cagliari e se Manca non ce la dovesse fare a entrare ne metterebbe anche uno in più di Sassari, Dulcis in fundo e Sulcis in Primis.
Abbiamo fatto le primarie per i parlamentari, un po' alla cazzo di cane ma le abbiamo fatte. Qualcosa è cambiato, tipo otto giovani democratici eletti in tutta Italia, tipo tante donne vincenti. Avevamo fatto anche quelle per il candidato premier e Bersani è stato legittimato dagli elettori e non da una conta interna. Di conseguenza Bersani si sarebbe dovuto slegare dagli accordi interni con i capi bastone. E invece ci è ricascato, come un tossicodipendente dopo il recupero in una comunità che esce e trova al bar amici di tante strisce.
Lo sfidante era quel giovine di Matteo Renzi, che prende il 40% alle primarie e elegge pochissimi dei suoi con le primarie dei parlamentari. Ma anche Renzi di politica è esperto e non si tira indietro quando ci sono da mettere diciassette fedelissimi nel listino bloccato. Ma lui voleva le primarie, il rinnovamento, trasparenza e tante altre belle parole che tali sono rimaste.
E ci sono anche i Giovani Turchi e Prossima Italia che le primarie per i parlamentari le hanno vinte e che, nonostante tante vedute politiche diverse, si ribellano a quel listino.
Tornando al discorso iniziale, i capi bastone piazzano i loro uomini e le loro donne in giro per l'Italia, dal Friuli alla Sicilia facendo scalare chi le primarie le ha vinte negli ultimi posti o in posti di non eletti. Accade che quel listino che doveva portare competenze ha portato competenze politiche dei capi bastone. E quindi gli -ani vengono piazzati in posti eleggibili ovunque.
In Sardegna i lettiani (sono sempre in quattro o cinque ma ottengono sempre ciò che vogliono, tipo Casini, la scuola è la stessa) ripescano Francesco Sanna, sconfitto alle primarie nel Sulcis. Non penso che le competenze di Francesco Sanna siano da mettere in dubbio, la delusione è il metodo. Il ripescaggio di uno sconfitto in una competizione interna come quella delle primarie è un atto politico, e soprattutto civile, sbagliato. Sanna entra in quota Letta, ma se Sanna non avesse avuto Letta capo bastone sarebbe mai entrato in parlamento? Ecco perché è importante che chi vuole fare politica si deve cercare un padrino, anche se la cresima non si fa'.
C'è anche tale Luigi Manconi, marito di Bianca Berlinguer e nato a Sassari. Le competenze sono fuori discussione, il problema è che il legame con l'isola esiste solo per le vacanze estive. Comunque rispetta i criteri chiesti dalla direzione regionale e del regolamento nazionale.
Il quarto posto alla Camera andrà a una socialista, e così il renziano Gavino Manca si ritrova ottavo e per discorso di aree che hanno fatto, a rischiare di rimanere fuori è l'unico renziano eletto in Sardegna. Insomma, i socialisti contano quanto i milanisti nello stadio della Juventus nel derby con il Torino mentre i renziani contano un buon ventisette percento in Sardegna. E non fatemi il discorso della rappresentanza territoriale perché se il discorso non vale per il renziano, a maggior ragione non vale per la socialista.
Altra questione, che metto per ultima ma di prima importanza, è che in Sardegna non si rispetta la parità di genere. Su dodici che ne eleggiamo, solo tre sono donne, il 25%. A meno che non arrivi una socialista, come scritto sopra, e si arriva al 33%, ci voleva una socialista per raggiungere la parità di genere.
Errore gravissimo del PD sardo, che in parte è riuscita a porre rimedio sbattendo i pugni sul tavolo, è stato la dimenticanza di federare il Partito Democratico Sardo. Le regionali sono alle porte, così come il congresso, aspettiamo ancora qualche mese o lo facciamo subito?
Altro dato che ha dell'incredibile, il Sulcis mette lo stesso tanto di onorevoli di Cagliari e se Manca non ce la dovesse fare a entrare ne metterebbe anche uno in più di Sassari, Dulcis in fundo e Sulcis in Primis.
07/01/13
L'area RomDem
Il vero problema del Partito Democratico sono gli ani, non intesi come deretani, e non ho nemmeno sbagliato la doppia enne, anche se la questione anagrafica un po' di problemi ce li pone. Parlo dei dirigenti e dei militanti che devono rispondere sissignore a qualcuno. Riprendendo il discorso di questi giorni, nel listino preconfezionato del Segretario ci saranno poche competenze e molti ani, bersaniani, renziani, lettiani, bindiani, franceschiniani..
Ci sono tanti parlamentari uscenti che hanno lavorato benissimo su temi specifici, che hanno girato l'Italia e non hanno curato il proprio territorio anche perché sono diventati un po' Rom. Quei parlamentari, se non hanno un capo bastone e non si sono candidati alle primarie per il motivo citato due righe fa, possono scordarsi di tornare in parlamento. Ecco, io formerei una nuova area del partito, i Parlamentari Rom, i RomDem, ci butterei dentro tutti quei parlamentari uscenti senza capo bastone e che hanno dedicato la loro attività parlamentare a delle tematiche specifiche di caratura nazionale e non regionali o provinciale. Perché va bene rappresentare i territori, ma la questione dei diritti non riguarda solo la Puglia come la questione del Ius Soli non riguarda solo Roma.
Perché se prendete il caso Sarubbi e la sua storia, un po' come la storia di Pirlo con il Milan, viene la pelle d'oca.
Questa volta il Partito Democratico non può sbagliare, siete avvertiti.
Ci sono tanti parlamentari uscenti che hanno lavorato benissimo su temi specifici, che hanno girato l'Italia e non hanno curato il proprio territorio anche perché sono diventati un po' Rom. Quei parlamentari, se non hanno un capo bastone e non si sono candidati alle primarie per il motivo citato due righe fa, possono scordarsi di tornare in parlamento. Ecco, io formerei una nuova area del partito, i Parlamentari Rom, i RomDem, ci butterei dentro tutti quei parlamentari uscenti senza capo bastone e che hanno dedicato la loro attività parlamentare a delle tematiche specifiche di caratura nazionale e non regionali o provinciale. Perché va bene rappresentare i territori, ma la questione dei diritti non riguarda solo la Puglia come la questione del Ius Soli non riguarda solo Roma.
Perché se prendete il caso Sarubbi e la sua storia, un po' come la storia di Pirlo con il Milan, viene la pelle d'oca.
Questa volta il Partito Democratico non può sbagliare, siete avvertiti.
05/01/13
A coddai a casinu! *

Ora tutti ci siamo cascati, abbiamo pensato al 10% dei parlamentari PD, invece è calcolato sui posti disponibili in parlamento, cioè di 945 quindi 94,5 parlamentari. Inoltre la Direzione nazionale, concorde con i segretari regionali, decide anche i capilista sia alla Camera che al Senato.
Un numero eccessivo, senza dubbio.
Prendo in esame il caso Sardegna che eleggerà sicuramente 12 parlamentari in caso di vittoria, due sono capilista, tre vengono imposti dal nazionale perché la Sardegna eleggerà 25 parlamentari e il 10% è 2,5 cioè 3.
Siamo andati a elezioni primarie consci che i capilista non avrebbero fatto parte della competizione e ci siamo battuti, fatto campagna elettorale, aperto i seggi e chiesto un'offerta agli elettori. E non dimentichiamo il gran lavoro dei soliti volontari.
Sapevamo tutti che i primi dieci - undici avrebbero vinto con tanto di parità di genere. Quindi Romina Mura, Giovanna Sanna, Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni, Giampiero Scanu, Caterina Pes, Emanuele Cani, Siro Marroccu, Gavino Manca e Paolo Fadda sono i vincitori delle primarie. Territori e parità di genere rappresentata.
A questo punto il nazionale dice che oltre i capilista ci saranno altri scelti dalla direzione nazionale. Ed ecco che Siro Marroccu, Gavino Manca e Paolo Fadda che saltano.
Per quanto possa non sopportare questi tre politici, non sopporto assolutamente le candidature calate dall'alto. Non c'è cosa più grave in una repubblica che non rispettare l'esito di una consultazione popolare, non rispettare il voto.
E mi dispiace vedere e leggere giovani e democratici esultare per questa "rottamazione" dimenticandosi della legittimazione popolare avuta e soprattutto che si tratta di decisioni romane per la e sulla Sardegna. Gli stessi, e le stesse, non tengono conto che domani al posto di Marroccu, Manca e Fadda ci potranno essere loro e non so quanto possa essere piacevole vedersi trasformare una vittoria difficile e conquistata sul territorio in una sconfitta decisa a tavolino a Roma.
* Scusate il francesismo, spero che nessuno si sia scandalizzato.
** Ha rottamato di più Nico Stumpo che Matteo Renzi
04/01/13
JuveDem
Non se lo sapete ma all'interno del Partito Democratico esiste una corrente Juventina. Non è una cosa seria, nel senso che non ci contiamo ai congressi. Però abbiamo un gruppo Facebook dall'Agosto 2011 con quasi 262 iscritti e di cui fanno parte parlamentari e dirigenti del partito.
Siamo toghi perché ci divertiamo a commentare le partite e poi perché essere juventini è una filosofia, come essere democratici.
E badate bene le cose coincidono e arrivo al dunque.
Come è noto la Juventus è la squadra più amata di Italia, ma anche la più odiata. Odiata è un parolone ma passatemela.
Idem il Partito Democratico, è il partito che al momento sta in altissimo nei sondaggi ma è anche quello che attaccano chi non è del Partito Democratico.
Perché l'attacco al Partito Democratico può diventare benissimo sport olimpionico visto il numero elevato di militanti di altri partiti che lo praticano. E se è normale che ad attaccare la Juventus siano le squadre che lottano per lo scudetto, non è normale che il Partito Democratico sia bersaglio anche di chi qualche idea in comune con esso ce l'ha. Perché se lo fa il Popolo delle Libertà o la Lega Nord penso non ci sia nulla da scandalizzarsi e si limitano abbastanza. Poi invece ci sono Ingroia e Monti, con partiti annessi e concessi, che lo fanno per strappare uno zerovirgola. Già, quel Monti che il Partito Democratico ha sostenuto per necessità e che gli avrebbe potuto staccare la spina quando e come voleva e poi c'è l'ennesimo magistrato sceso in politica per fare una rivoluzione civile con chi in parlamento ci sta da sempre.
Che poi entrambi i parlamentari li sceglieranno a tavolino e senza consultazione popolare, sostenuti da partiti che hanno accusato il Partito Democratico di non essere riusciti a cambiare legge elettorale e che comunque ha dimostrato di volerla cambiare facendo le primarie.
Lo so, il Partito Democratico da molto fastidio, come e quanto la Juventus. E fidatevi che vivere da Juventini e Democratici è veramente difficile.
Siamo toghi perché ci divertiamo a commentare le partite e poi perché essere juventini è una filosofia, come essere democratici.
E badate bene le cose coincidono e arrivo al dunque.
Come è noto la Juventus è la squadra più amata di Italia, ma anche la più odiata. Odiata è un parolone ma passatemela.
Idem il Partito Democratico, è il partito che al momento sta in altissimo nei sondaggi ma è anche quello che attaccano chi non è del Partito Democratico.
Perché l'attacco al Partito Democratico può diventare benissimo sport olimpionico visto il numero elevato di militanti di altri partiti che lo praticano. E se è normale che ad attaccare la Juventus siano le squadre che lottano per lo scudetto, non è normale che il Partito Democratico sia bersaglio anche di chi qualche idea in comune con esso ce l'ha. Perché se lo fa il Popolo delle Libertà o la Lega Nord penso non ci sia nulla da scandalizzarsi e si limitano abbastanza. Poi invece ci sono Ingroia e Monti, con partiti annessi e concessi, che lo fanno per strappare uno zerovirgola. Già, quel Monti che il Partito Democratico ha sostenuto per necessità e che gli avrebbe potuto staccare la spina quando e come voleva e poi c'è l'ennesimo magistrato sceso in politica per fare una rivoluzione civile con chi in parlamento ci sta da sempre.
Che poi entrambi i parlamentari li sceglieranno a tavolino e senza consultazione popolare, sostenuti da partiti che hanno accusato il Partito Democratico di non essere riusciti a cambiare legge elettorale e che comunque ha dimostrato di volerla cambiare facendo le primarie.
Lo so, il Partito Democratico da molto fastidio, come e quanto la Juventus. E fidatevi che vivere da Juventini e Democratici è veramente difficile.
Le primarie dell'Idv come quelle del Pdl.
Non me ne vogliano i pochi amici dell'Idv ma nemmeno loro sceglieranno i parlamentari con una consultazione popolare. Come fece il PDL quando annunciò le primarie per la scelta del leader.
Ricordo bene il loro grande impegno nella raccolta firme contro la legge elettorale del Porcellum e a maggior ragione, e con alcuni difetti, noi l'80% dei parlamentari li abbiamo selezionati tramite consultazione popolare, o meglio, primarie.
Per noi intendo PD e SEL.
Anche loro le hanno annunciate ufficiosamente, qualche dirigente nei commenti su Facebook, ma poi più nulla.
Insomma, nonostante i Razzi e i Scilipoti i militanti di Italia dei Valori si fideranno ancora una volta delle decisioni di Antonio Di Pietro e dei suoi strettissimi collaboratori.
P.s.: le risposte polemiche le conosco già, Calearo, governo Monti, Articolo 18 e aggregazione ai referendum sul nucleare, sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento. Vorrei che per una volta si limitassero a raccontarci come verranno scelti i loro candidati.
P.s./2: La rivoluzione civile con Ingroia racchiude partiti con connotazione diversa in europarlamento, se volessero provare a spiegarci anche questa cosa non sarebbe male.
Ricordo bene il loro grande impegno nella raccolta firme contro la legge elettorale del Porcellum e a maggior ragione, e con alcuni difetti, noi l'80% dei parlamentari li abbiamo selezionati tramite consultazione popolare, o meglio, primarie.
Per noi intendo PD e SEL.
Anche loro le hanno annunciate ufficiosamente, qualche dirigente nei commenti su Facebook, ma poi più nulla.
Insomma, nonostante i Razzi e i Scilipoti i militanti di Italia dei Valori si fideranno ancora una volta delle decisioni di Antonio Di Pietro e dei suoi strettissimi collaboratori.
P.s.: le risposte polemiche le conosco già, Calearo, governo Monti, Articolo 18 e aggregazione ai referendum sul nucleare, sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento. Vorrei che per una volta si limitassero a raccontarci come verranno scelti i loro candidati.
P.s./2: La rivoluzione civile con Ingroia racchiude partiti con connotazione diversa in europarlamento, se volessero provare a spiegarci anche questa cosa non sarebbe male.
23/12/12
i quattro interventi più belli del 2012.
Vabbè sono di parte. Però voglio dedicare questo post a tutti i democratici, iscritti ed elettori, candidati e sostenitori.
Io questo 2012 lo voglio ricordare con gli interventi alla Camera di Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Walter Veltroni e con la lettura della Costituzione di Roberto Benigni che ci diano la carica giusta per la prossima campagna elettorale che sarà tanto difficile. Spetta a noi cambiare la politica e rifondare l'Italia. E per favore, RESTIAMO UMANI!!!
Io questo 2012 lo voglio ricordare con gli interventi alla Camera di Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Walter Veltroni e con la lettura della Costituzione di Roberto Benigni che ci diano la carica giusta per la prossima campagna elettorale che sarà tanto difficile. Spetta a noi cambiare la politica e rifondare l'Italia. E per favore, RESTIAMO UMANI!!!
22/12/12
una soddisfazione
La candidatura di Thomas Castangia. Una vera soddisfazione perché si candida un amico, una persona che voglio bene, un compagno con cui sto condividendo un grande percorso politico, quello di Prossima Italia. Non so da dove iniziare per descrivere questo fico, come direbbe Pippo.
Sicuramente è il peggiore dei fratelli Castangia, l'altro, Cristiano, è quello buono. Si scherza.
Io a Thomas devo davvero tanto perché penso che senza il suo entusiasmo e la sua passione che avvolge chiunque collabora in Prossima Italia non so se starei ancora nel Partito Democratico. Ricordo ancora Prossima Sardegna a Oristano. Ci siamo conosciuti quel giorno, si provava a costruire un qualcosa di nuovo, sia per il PD, che per la Sardegna che per la nostra amata e violentata Italia.
Il giorno è nata forse un'amicizia (attendo conferme da parte sua) e sicuramente una stima e un affetto da parte mia. Il giorno, quel giorno, dopo aver sentito Thomas, Pippo e tanti altri ho capito che la mia casa sarebbe stata il PD. E fidatevi che quelli erano giorni grigi per il PD visti gli innumerevoli delusi.
Raramente mi sono trovato in disaccordo con una sua idea, ma a differenza di tanti altri, con calma e pace tentava di motivare e spesso mi sono ricreduto e capivo che aveva ragione.
Ho sperato fortemente in una sua candidatura e visto che tantissimi si riconoscono nel suo programma e viste le tante battaglie fatte insieme, sarebbe stato meglio un collegio regionale. L'avrei votato senza nessunissimo dubbio.
E diciamolo che quella di Thomas è una candidatura partita dal basso, soprattutto dal circolo Copernico. Un circolo modello a cui tutti dovrebbero ispirarsi.
Molti chiameranno questo enderosement, io lo chiamo un attestato di stima, un ringraziamento a un amico e compagno che voglio davvero bene.
Mi auguro con tutto il cuore che possa diventare Onorevole, anche perché non è né alcolizzato né derogato. Ha tutte le carte in regola per rappresentarci.
Non so come andrà, ma nonostante questo io ti voglio dire GRAZIE, Thomas.
Sicuramente è il peggiore dei fratelli Castangia, l'altro, Cristiano, è quello buono. Si scherza.
Io a Thomas devo davvero tanto perché penso che senza il suo entusiasmo e la sua passione che avvolge chiunque collabora in Prossima Italia non so se starei ancora nel Partito Democratico. Ricordo ancora Prossima Sardegna a Oristano. Ci siamo conosciuti quel giorno, si provava a costruire un qualcosa di nuovo, sia per il PD, che per la Sardegna che per la nostra amata e violentata Italia.
Il giorno è nata forse un'amicizia (attendo conferme da parte sua) e sicuramente una stima e un affetto da parte mia. Il giorno, quel giorno, dopo aver sentito Thomas, Pippo e tanti altri ho capito che la mia casa sarebbe stata il PD. E fidatevi che quelli erano giorni grigi per il PD visti gli innumerevoli delusi.
Raramente mi sono trovato in disaccordo con una sua idea, ma a differenza di tanti altri, con calma e pace tentava di motivare e spesso mi sono ricreduto e capivo che aveva ragione.
Ho sperato fortemente in una sua candidatura e visto che tantissimi si riconoscono nel suo programma e viste le tante battaglie fatte insieme, sarebbe stato meglio un collegio regionale. L'avrei votato senza nessunissimo dubbio.
E diciamolo che quella di Thomas è una candidatura partita dal basso, soprattutto dal circolo Copernico. Un circolo modello a cui tutti dovrebbero ispirarsi.
Molti chiameranno questo enderosement, io lo chiamo un attestato di stima, un ringraziamento a un amico e compagno che voglio davvero bene.
Mi auguro con tutto il cuore che possa diventare Onorevole, anche perché non è né alcolizzato né derogato. Ha tutte le carte in regola per rappresentarci.
Non so come andrà, ma nonostante questo io ti voglio dire GRAZIE, Thomas.
20/12/12
non sono cinque, ma sei (sindaco compreso).
E' sfuggita a tutti. Ah, parlo di deroghe. Oltre ai quattro consiglieri regionali citati ieri, oltre al sindaco di Sassari Ganau ci sarebbe un altro richiedente di deroga. Si tratta del responsabile università della segreteria nazionale e consigliere regionale della Sardegna Marco Meloni, grande assenteista dal consiglio regionale.
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