Non so quante donne che prima non potevano votare e hanno ottenuto questo sacro diritto leggeranno questo post. Magari se l'avessi scritto su qualche quotidiano ci sarebbe stata qualche possibilità in più. Quelle donne che hanno lottato per diventare cittadine, perché senza diritto di voto o si è minorenni o stranieri, non cittadini. E chi l'avrebbe mai detto che ce l'avrebbero fatta?
Oggi parliamo ancora di diritti. Lo facciamo tutti, da destra a sinistra. Ognuno con la sua idea, a volte l'idea è in comune, come con Fini sullo Ius Soli.
E poi ci sono i matrimoni tra omosessuali. Dicono che sia una cosa di sinistra. E invece a sinistra dicono dei Dico, o forse al centro lo dicono.
Sembra che sia ancora una battaglia ideologica. Appunto, sembra. Chi chiede questo diritto viene visto dalla società come un rivoluzionario o almeno un progressista.
Ciò che non è chiaro è che a volere il matrimonio tra omosessuali sono i giovani soprattutto. La generazione Claudia&Laura, la generazione Paolo&Matteo, la generazione Giuseppe&Sara. La mia generazione, ma anche quella un po' più giovane e un po' più vecchia della mia.
Sicuramente non la generazione Bindi o la generazione Fioroni. Non me ne vogliano, ma a questa generazione manca la percezione della mutazione sociale e civile del Paese. E questa generazione deve capire che il loro tempo è finito, che non saranno mai abbastanza forti per fermare un diritto atteso da almeno sei milioni di italiani.
I Giovani Democratici composti da tutte le anime del PD, dai popolari ai diessini, hanno votato ad unanimità un ordine del giorno al congresso nazionale di sostegno ai matrimoni tra omosessuali. Eppure ci sono gli amici di Fioroni e i compagni di D'Alema. Ma siamo giovani e captiamo meglio come la società si trasforma.
Ci resta da fare una sola cosa, cambiare generazione. Nella politica e nel partito.
p.s. al momento dello scatto della foto un giovane chiede alla Bindi "quanti mandati vuoi ancora fare?". E la risposta la vedete.