13/12/13

I forconi e Civati.

Civati nel tour sardo di sabato scorso lo ha ripetuto in tutte le tappe:
quelli che dicono di non essere né di destra né di sinistra sono di destra.
E così già lunedì sentivo nei vari tg già questa cosa che non siamo né di destra né di sinistra. E pensavo a quella cosa che ripeteva Civati e mi convincevo ogni minuto di più che avesse ragione.

Dicono che ora vogliono fare la Marcia su Roma, che tra i forconi ci sono anche quelli di Casa Pound. Addirittura il ministro Alfano li ha definiti di estrema destra, i forconi.

E niente, anche questa volta Civati ha avuto ragione.


11/12/13

Non sono antirenziano.

È incredibile come sia basso il livello di discussione in questi giorni nei social network. L'accusa più ricorrente è che sarei antirenziano. A parte che lo stesso Renzi domenica ha annunciato che la corrente renziana è stata sciolta (che sarà tutto da dimostrare) non ho sostenuto Civati perché si candidava contro Renzi, ma perché Civati la pensava come me. Anche perché Civati si è candidato prima di Renzi, e chi mi conosce sa che collaboro con Pippo dal 2010, ne sono sempre andato orgoglioso di questa cosa.

E sarebbe anche da premiare la mia coerenza, visto che in tanti che un anno fa anno fatto gli antirenziani oggi sono super renziani. Ma per carità.

Alzando un po' il livello del dibattito, se mi andasse bene l'idea di PD e di Italia di Renzi non pensate che l'avrei sostenuto e votato? E invece no. Ho sostenuto e votato Civati perché mi piace la sua idea di partito e di Italia e di conseguenza combatterò dentro il partito perché queste idee diventino maggioranza.

Perché poi dicono anche che viene prima il bene del PD. Come se noi ci fossimo candidati per distruggere il PD. Anche noi stiamo lì per il bene del PD, e se Renzi farà e dirà cose che secondo noi non faranno il bene del PD lo diremo. Così come se farà e dirà cose che secondo noi faranno il bene del PD lo sosterremo. Ma non penso che ci vogliano i saggi per capire concetti così banali. Non vorrei interpellare Makkox per aiutarmi a spiegare le cose.

Non sono antirenziano, sono un iscritto che la pensa diversamente da Renzi. Ci vuole molto a capirlo?


Scelte obbligate.

Sono giorni di confusione dopo le primarie, soprattutto per i sostenitori di Civati e Cuperlo. Sinceramente dei sostenitori cuperliani non me ne frega molto, non me ne vogliano ma preferisco parlare di chi ha sostenuto Civati.
Perché chi ha sostenuto Civati si trova disorientato dopo che nel suo blog Civati ha scritto che voterà la fiducia al governo Letta se glielo chiederà Renzi. E ha, purtroppo, ragione. Solo il 14% degli elettori delle primarie ha detto che questo governo va bene, o forse gli elettori di Renzi non hanno capito se Renzi vuole la fine del governo o meno. Ma vabbè.

Il fatto è che a parti inverse (ossia con Civati segretario e Renzi e Cuperlo sconfitti), come l'avreste presa se Civati avessee sfiduciato il governo Letta e i parlamentari che stanno con Cuperlo e Renzi avessero votato diversamente dalle indicazioni degli elettori e quindi del nuovo segretario?

Il fatto politico è tutto qui, non si tratta di incoerenza di Civati ma di rispettare il volere degli elettori.


14/10/13

Quando mi sosteneva Civati.

Era fine 2010, non stavo bene per nulla. La scomparsa del mio carissimo nonno che per me era come un padre, una lussazione alla rotula che mi aveva portato un gesso di una qualche decina di chili e la disaffezione per la politica.
Un periodo quasi nero, di quelli bruttissimi.

Così un'amica e compagna, Ilaria, per tirarmi su di morale mi invitò a un'iniziativa pubblica in quel di Oristano. L'iniziativa era Prossima Sardegna.

Tutti si aspettavano Renzi, ma non venne. C'era Civati. E chi era Civati? Ricordo bene quella mattina, mentre fumavo seduto su un muretto c'era un ragazzo a me sconosciuto che fumava anche lui una sigaretta. Le stampelle caddero e lui si inchinò a raccoglierle. E parlammo per qualche minuto, il tanto di una sigaretta. Sì, un po' mi stava sulle palle con quell'accento da polentone. Ma nel tanto di una sigaretta mi convinse a rimanere nel PD che tanto questa dirigenza sarebbe durata quanto il mio gesso (ha dimenticato la fisioterapia).

Non so perché mi convinse. So solo che quel giorno ho fatto la scelta migliore che potessi fare, andare a Oristano, parlare con Civati, conoscere quelli che sarebbero stati i compagni e le compagne di tante avventure e di tante battaglie, distrarmi un po' da tutto ciò che avevo di personale.

Ma la mia più grossa sfida era (ed è tuttora) smentire mio nonno, storico elettore PCI, che mi disse di lasciare la politica perché sono tutti uguali, perché la politica è roba sporca e bisogna adeguarsi.
E io so che con Pippo possiamo smentire nonno. E lo so da quel Dicembre 2010, quando a sostenermi c'era Civati.

Questo è il maggior motivo per cui sostengo Pippo e perché in questi anni non sono emigrato in altri lidi. Perché ogni volta che le stampelle cadevano, Pippo stava lì a raccoglierle.

09/10/13

M5S vs Napolitano. Il mio punto di vista.

Quando si dice che Napolitano sbaglia si passa per terroristi. Se poi l'altra parte è il Movimento 5 Stelle allora si passa per terrorista grillino.
La verità è che chi fa ogni giorno politica diventa un automa, impara a difendere solo la sua parte come se fosse tifo per la sua squadra di calcio e il campo visivo delle cose si restringe ogni giorno di più.
Quindi sappiate che sono un iscritto al PD e che provo a guardare le cose da un'altra angolazione, che non è quella di nessuno.

Ciò che è accaduto ieri ha dell'inverosimile.
Parto da una posizione netta e da cui non mi smuovo di un millimetro: il Presidente Napolitano sulla questione delle carceri ha completamente ragione. Punto.
Il Movimento 5 Stelle strumentalizza la vicenda, accusando il regista delle larghe intese di voler salvare Berlusconi. Sicuramente il dubbio è sorto a tanti cittadini viste le numerose leggi ad personam di questo dicianovennio, ma non è così.

L'errore gravissimo però viene da Napolitano dicendo che il M5S non si occupa dei problemi del Paese (riferendosi, dicono, alla strumentalizzazione che fa il M5S sulla vicenda delle carceri).
L'assurdo è che il Capo dello Stato se la prende con una parte politica che ha assunto una posizione politica, giusta o sbagliata che sia. Lo stesso Capo dello Stato che negli anni precedenti mai ha preso posizione contro un partito politico, né quando si è bloccato il parlamento per la vicenda Ruby, né quando la Lega Nord ha preso posizioni politiche omofobe e xenofobe. Eppure erano posizioni politiche. Ma non contraddicevano la lettere del Capo dello Stato.

Ieri si è creato un precedente. Un Presidente della Repubblica imparziale che si posizione politicamente a favore di una parte politica e contro un'altra parte politica. Un domani potremo ritrovarci un Capo dello Stato di destra che si pone contro una posizione politica di un partito politico di sinistra o viceversa. Oggi è toccato al M5S, domani potrebbe toccare a chiunque.

E non c'è giustificazione che tenga. Nemmeno quella che il M5S attacca di continuo Napolitano. Vorrei sommessamente ricordare che Napolitano da tempo prende delle posizioni politiche in contrasto con il M5S. Magari se rispettasse il suo ruolo anche il M5S manterrebbe il suo.

P.s. Certo, ci sarebbe da dire che se abolissimo la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi (dove ci sono leggi scandalose c'è il nome di Fini di mezzo, vabbè) il numero di detenuti si ridurrebbe. Sarebbe anche il caso di legiferare in materia di prostituzione (c'è un'ottima proposta di legge del Partito Democratico) e anche in questo caso il numero di detenuti (in questo caso per lo più detenute) calerebbe ulteriormente.




06/10/13

L'Italia cambia verso. Anche Renzi.

Matteo Renzi ha scelto il suo slogan per la campagna congressuale: L'Italia cambia verso.

Il 14 Settembre dal palco della festa democratica di Torino Renzi diceva: «il governo delle larghe intese è la sconfitta della politica».

Oggi, 6 Ottobre (22 giorni dopo) Renzi dice: «con me segretario del PD governo Letta più forte».

Renzi cambia verso, e anche verbo.


L'ipocrisia tutta italiana.


- se un immigrato arriva in Italia da cadavere gli viene concessa la cittadinanza italiana, se arriva da vivo viene iscritto al registro degli indagati.

- se un bambino (o bambina) figlio di genitori stranieri nasce e vive in Italia non gli viene concessa la cittadinanza italiana, ma se centinaia di immigrati muoiono in mare proclamano il lutto nazionale.

- chiedono il premio Nobel per Lampedusa. Ma se un pescatore decide di aiutare immigrati in difficoltà viene indagato per traffico di clandestini. Più o meno come uno che copre un mafioso, e mica gli danno il Nobel.

- la commozione nelle parole del ministro Alfano, che sostenne la Bossi-Fini.

- Alfano dice di non voler cambiare le leggi sull'immigrazione, mentre il ministro Kyenge sì. Sono entrambi ministri dello stesso governo.



02/10/13

Senatrice De Pin ti aspettiamo dentro, il PD.

L'invito è valido e non sto scherzando. Abbiamo bisogno di forze fresche e di persone che vogliono cambiare la politica facendo e non salendo sui tetti.

Sicuramente non siamo perfetti, anzi. Ne combiniamo tante e discutiamo tanto. Ma dove c'è discussione c'è democrazia e nessuno si permetterebbe di minacciarla come è appena successo al Senato dove è stata vittima da parte di un suo ex compagno di movimento (si dice così?).

Forse anche si sarà accorta che, nonostante i tanti errori che commettiamo e le cose cose belle che facciamo (le seconde passano sempre in seconda linea), oltre il PD (e qualche altro partito di centrosinistra) non esistono partiti dove si discute.

Sembrerebbe che De Pin abbia valori di centrosinistra, forse più del PD stesso. Per questo l'invito è validissimo.

Ai Senatori PD l'onere e l'onore di invitare la Senatrice De Pin a far parte del Partito Democratico e migliorarlo con le stesse intenzioni con cui si è candidata con il Movimento Cinque Stelle.


30/09/13

sia chiaro.

Molti sono delusi dal risultato delle primarie perché non tutti potevano vincere e mi pare ovvio che sia così. Questo si sa da sempre.
Come è noto da mesi, io ho sostenuto con forza e convinzione il progetto guidato da Andrea Murgia. È abbastanza umano rimanere delusi da una sconfitta e io lo sono perché in questo progetto ci ho creduto fortemente.

Andrea e noi non abbiamo vinto e la ovvia conseguenza delle primarie è il sostegno alla vincitrice o al vincitore. Per questo ho scritto questo post, perché tutti (una volta smaltita un po' la delusione) si impegnino per vincere con Francesca (a cui rinnovo i miei complimenti).

Allo stesso modo mi rivolgo a Francesca affinché faccia un gioco di squadra, condivida la stesura del programma insieme alla coalizione e agli altri candidati e soprattutto apra le porte ai sardi (e magari non ai sardisti).

Adesso arriva la vera battaglia politica e sia chiaro che io, ovviamente, sostengo Francesca Barracciu.


Perché Murgia ha preso "solo" il 12.5%?

Il titolo è la domanda che ci pone Vito Biolchini nel suo blog. 
Le risposte sono due e sono anche scontate.

1. Andrea Murgia ha costruito questo consenso in poco più di 25 giorni. Questi erano i tempi della campagna elettorale e questo andava a discapito dei candidati meno conosciuti. Quel 12,5% è tutto voto d'opinione.

2. Non c'era nessuno dietro. A parte qualche sindaco e qualche amministratore locale, non c'era un solo parlamentare o consigliere regionale che abbia appoggiato questa candidatura. Quei oltre sei mila voti è frutto di un durissimo lavoro di tanti semplici militanti e soprattutto ex militanti.

Inoltre continuano a piovere polemiche su Sinistra Ecologia e Libertà. Io invece voglio ringraziarli uno per uno i militanti e dirigenti di SEL (e anche degli altri partiti) in quanto hanno lasciato libertà di voto. E quando anche il PD seguirà questo modello forse le primarie ri-acquisteranno un senso. In questi anni questo bellissimo strumento democratico è stato manipolato a suon di regole e dai capibastone che, forti del loro consenso locale, determinano il risultato finale.

Io continuerò a non adeguarmi e a scegliere in autonomia. Questa volta siamo stati in quasi undici mila (nemmeno Roberto Deriu aveva il sostegno di capibastone), magari la prossima volta saremo in venti mila.

La battaglia iniziata insieme ad Andrea Murgia andrà avanti perché ci sono troppi delusi e troppe deluse dalla politica che hanno ripreso a impegnarsi quotidianamente. Questa è una delle nostre piccole vittorie.

In democrazia è importante non solo chi vince. 
Ma come ci arrivi, cosa proponi.