La stessa classe politica che in ogni campagna elettorale fa' la populista e demagoga. Che dice ai cittadini che si abbasseranno i costi della politica, che si creeranno nuovi posti di lavoro, ecc.. la solita cantilena. Al momento del voto però c'è chi cerca l'inappliccabilità, o peggio ancora c'è chi vuole la paternità di una riforma tanto populista e tanto richiesta.
Ma ciò non basta: oltre ad essere un chiaro dispetto a Italia dei Valori e Di Pietro, il Partito Democratico dice di avere la proposta alternativa sempre al momento delle dichiarazioni di voto.
Domani Zoggia presenterà l'alternativa, come fece qualcuno qualche giorno fa' in Sardegna riguardo ai vitalizi. Giusto per zittire le critiche e le polemiche.
Nel 2008 Veltroni e Berlusconi promisero agli elettori l'abolizione delle province, non l'abolizione delle province dopo una revisione costituzionale. E' come promettere al bambino che se farà i compiti potrà uscire a giocare con gli amici. Quando il bambino finisce i compiti, la mamma gli concede libera uscita ma non prima di essere passati dalla nonna a chiedere la lista della spesa, a fare la spesa e a portare le buste a casa.
Che Di Pietro fa' della demagogia e del populismo le sue armi ne siamo coscenti tutti, ma quando la demagogia e il populismo sfiorano una promessa in campagna elettorale ci penserei due volte prima di astenermi.
Anche il vento del cambiamento tanto citato in questi mesi è populista. Ma è un vento fresco che in Primavera faceva piacere a tutti, in estate no.
A cosa servono le Province? Prendiamo in esame la legge regionale 09/2006 che cita:
Art. 5
Funzioni delle province
1. La provincia:
a) raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai fini della programmazione economica, territoriale ed ambientale della Regione;
b) concorre alla determinazione degli atti della programmazione regionale secondo norme dettate dalla legge regionale;
c) formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli obiettivi degli atti della programmazione regionale, propri programmi pluriennali, sia di carattere generale che settoriale, e promuove il coordinamento dell'attività programmatoria dei comuni.
2. La provincia, ferme restando le competenze dei comuni, predispone ed adotta gli atti di pianificazione territoriale di livello provinciale ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per l'uso e la tutela del territorio), e successive modificazioni.
3. Spettano alle province funzioni e compiti che riguardino vaste zone intercomunali o l'intero territorio provinciale nell'ambito delle seguenti materie:
a) difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità;
b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
c) valorizzazione dei beni culturali;
d) viabilità e trasporti;
e) protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;
f) caccia e pesca nelle acque interne;
g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale;
h) rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
i) servizi sanitari, d'igiene e profilassi pubblica;
l) compiti connessi all'istruzione secondaria di secondo grado ed artistica e alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica;
m) raccolta ed elaborazione di dati ed assistenza tecnico-amministrativa e, ove necessario, economica e finanziaria, agli enti locali.
4. Fino all'adeguamento della legislazione regionale a quanto previsto dal presente articolo, per quanto non previsto dai titoli seguenti, restano ferme le competenze attribuite dalle vigenti disposizioni.
Funzioni delle province
1. La provincia:
a) raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai fini della programmazione economica, territoriale ed ambientale della Regione;
b) concorre alla determinazione degli atti della programmazione regionale secondo norme dettate dalla legge regionale;
c) formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli obiettivi degli atti della programmazione regionale, propri programmi pluriennali, sia di carattere generale che settoriale, e promuove il coordinamento dell'attività programmatoria dei comuni.
2. La provincia, ferme restando le competenze dei comuni, predispone ed adotta gli atti di pianificazione territoriale di livello provinciale ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per l'uso e la tutela del territorio), e successive modificazioni.
3. Spettano alle province funzioni e compiti che riguardino vaste zone intercomunali o l'intero territorio provinciale nell'ambito delle seguenti materie:
a) difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità;
b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
c) valorizzazione dei beni culturali;
d) viabilità e trasporti;
e) protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;
f) caccia e pesca nelle acque interne;
g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale;
h) rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
i) servizi sanitari, d'igiene e profilassi pubblica;
l) compiti connessi all'istruzione secondaria di secondo grado ed artistica e alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica;
m) raccolta ed elaborazione di dati ed assistenza tecnico-amministrativa e, ove necessario, economica e finanziaria, agli enti locali.
4. Fino all'adeguamento della legislazione regionale a quanto previsto dal presente articolo, per quanto non previsto dai titoli seguenti, restano ferme le competenze attribuite dalle vigenti disposizioni.
1.a,b,c) Un compito che può svolgere la Regione inserendo tavoli tematici con le amministrazioni comunali.
2) La tutela del territorio può essere distribuita tra i comuni sotto la supervisione della Regione tramite l'assessorato all'Ambiente.
3.a) Ancora Ambiente, ancora Regione. Dove sono le strumentazioni a disposizione delle Province per la prevenzione delle calamità? Dove è stata, per esempio, la Provincia di Cagliari durante le inondazioni di Capoterra e altri comuni dell'hiterland cagliaritano? Dov'è la tutela dell'ambiente nelle zone limitrofi al poligono di Quirra?
3.b) Dov'è la progettazione provinciale per l'energia alternativa pulita? Negli ultimi anni la Sardegna è stata invasa dalle pale eoliche ma è servita una legge regionale per regolamentare l'installazione delle pale, addirittura l'Onorevole Caterina Pes è dovuta ricorrere alla Camera presentando un ddl contro le aziende Offshore che avrebbero voluto installare pale eoliche ovunque senza criterio.
Il capitale sociale del gestore unico dell'acqua Abbanoa è per l'85,5% dei comuni sardi, e del 14.5% della Regione Sardegna. Che capitolo di voce hanno le Province?
3.d) Viabilità e Trasporti. I trasporti sono lottizzati dall'Arst (azienda regionale) e Trenitalia (azienda S.p.a. nazionale). La viabilità è gestita dall'Anas. Non ci sarebbe alcuna differenza se il tutto passasse nelle mani dei della Regione, o forse è già tutto in mano alla Regione?
3.e) Flora e Fauna devono essere tutelate, ma come? Con leggi regionali e appliccate dai Comuni che hanno strumenti fisici e umani per poter occuparsi della tutela ambientale.
3. f) La Caccia viene regolamentata da un calendario venatorio deciso dalla Regione. La regolamentazione dell'attività è dovuta alla Regione. I pagamenti delle tasse della caccia finiscono in Regione. Che potere ha la Provincia?
3.g) Raccontate ai cittadini del caso del Medio Campidano, dove la Regione vuole mettere i sigilli alla discarica villacidrese. Di chi è la decisione? Della provincia o della Regione?
3.h,i,l,m) Sono compiti svolgibili da Comuni e Regione.
L'abolizione delle Province è fattibile, ho riportato solo alcuni esempi. Ora il Pd porti in commissione e in aula la proposta alternativa all'alternativa e attendiamo gli sviluppi.
Quì l'unico che sfrutta il vento favorevole è D'Alema con la sua barca a vela.
E poi non lamentatevi se il PD perde consensi e militanti.. d'altronde in 3 anni e mezzo non è cambiato nulla: sommando i voti di Pd, Sel e Idv e sottraendoli a quelli del 2008 il risultato è zero.
Mirko Solinas.