05/05/12

Referendum. Decisione definitiva.


Ultimo atto prima del referendum.
Questo è l’ultimo post dove parlo del referendum e non sono un Soru o una Murgia che deve dare indicazione di voto.
Forse sono un po’ tuttologo, penserà giustamente qualcuno. Però sono da Febbraio che ascolto tutti. Ho ascoltato i presidenti di provincia, ho ascoltato parlamentari e consiglieri regionali, ho ascoltato i sindaci, ho ascoltato i militanti di ogni partito, ho ascoltato i liberi cittadini. Ognuno di voi ha le sue buone ragioni e a maggior ragione ribadisco che questo referendum non farà altro che complicare tutto.
Ho scritto tanto, soprattutto nell’ultima settimana, appunto per accendere discussioni interessanti sul merito del referendum. Sono sincero, è stato bello discuterne, è stato bello “litigare” su questioni politiche, finalmente. E dopo tutte queste chiacchierate sono giunto a una sintesi.

Referendum 1. "Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di "Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l'istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?" 
Referendum 2. "Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di "Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?".
Referendum 3. "Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente "La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?".
Referendum 4. "Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di "Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio?".

Voterò NO. Perché:
1. Vivo nel Medio Campidano e ho visto i vantaggi che ci ha portato la nuova provincia. Penso alla messa in sicurezza di molte strade, penso alla sicurezza nelle spiagge, penso al progetto Vivere la Campagna. Ma anche alla minor lentezza della burocrazia rispetto a quando si stava nella provincia di Cagliari. L’aumento dei servizi sociali. La valorizzazione del territorio.
2. Non c’è equità. Da lunedì potremo ritrovarci nella provincia di Cagliari e ci sono conseguenze soprattutto dal punto di vista burocratico. Tutti gli indirizzi dovranno essere cambiati da VS a CA. Questo obbligherà soprattutto aziende, partite iva e tanti altri a cambiare registratori di cassa e timbri. Chi fa parte delle nuove province dovrà effettuare spese, ulteriori spese in un momento di crisi. Sarà la Regione ad assumersi questi oneri di spesa?
3. Inoltre non viene rispettato il voto del 2010 dove i cittadini delle nuove province hanno dato mandato, per esempio, a Fulvio Tocco e non a Angela Quaquero. Non avremo nessun rappresentante nel consiglio provinciale di Cagliari, così come i cittadini delle altre nuove province.

Referendum 5. "Siete voi favorevoli all'abolizione delle quattro province "storiche" della Sardegna: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?".
Voterò NO. Perché:
Non è specificato che è consultivo. Potrei essere d’accordo nell’eliminare il sistema provincia, purché mi venga proposta un’alternativa. Un’alternativa, però, che vada verso i comuni e non  verso la regione. Un federalismo più federato. Inoltre vorrei capire dove vengono destinate le risorse e i poteri delle province. Dopo i tagli dei consigli comunali non mi pare che la direzione sia quella di un super federalismo. Si parla di Unioni dei Comuni, ossia ottanta provincette anziché otto ben istituite. Anche perché i nostri comuni sono diversissimi, ci sono quelli montani e quelli costieri, ci sono quelli piccoli vicino a quelli grandi, ci sono quelli che vivono di agricoltura e quelli che vivono di turismo. Poi ci sono quelli isolati. La demografia sarda non permette l’importazioni di modelli toscani o tedeschi. 

Referendum 6. "Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un' Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?".
Voterò NO, perché:
C’è già una legge della giunta Soru che sarebbe abbastanza rappresentativa di tutti i sardi e che eviterebbe il costo di un’elezione. (Qui la legge). A mio parere va benissimo così anche se è sempre migliorabile.

Referendum 7. "Siete voi favorevoli all'elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?".
Questa non la voto perché non l’ho proprio capita. Innanzi tutto quale sarebbe la norma? Chi la fa? Cosa si intende per elezione diretta attraverso elezioni primarie? Spiegatemela, per favore.

Referendum 8. "Volete voi che sia abrogato l'art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante "Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna" e successive modificazioni?".
Non so cosa voterò perché si vuole colpire il tetto massimo di indennità. Infatti la legge recita così: L’indennità spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna e il rimborso delle spese di segreteria e rappresentanza sono stabiliti dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Sardegna in misura non superiore all’ottanta per cento di quella fissata dalla legge 31 ottobre 1965, n. 1261.Non parla di nessuna riduzione dell’indennità. Abolirei, semmai, i fondi di gruppo di cui non sono giustificate le spese.

Referendum 9. "Siete voi favorevoli all'abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?".
I consigli di amministrazione sono strumenti di gestione e democrazia interna agli enti garantendo pluralità di vedute e maggiore consapevolezza nell'amministrazione dell'ente. L'abolizione dei cda farà sorgere una gestione monocratica in tutti gli enti regionali, tanto potere nelle mani di una singola persona non è sinonimo di democrazia e di buona gestione, anzi oggi gli enti, le agenzie, le aziende pubbliche prive di cda sono quelle con un'ampia discrezione della loro gestione. (Vedi Azienda Ospedaliera Brotzu).

Referendum 10. "Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?".
Voterò NO, perché:
Il Pd ha presentato in consiglio regionale una riforma per diminuire a 50 il numero dei consiglieri regionali. La proposta è stata bocciata e l’accordo si è trovato a 60. Così il PD grazie ai suoi senatori ha portato la riforma in senato dove è già passata e ora è all’esame della Camera. 

Questa è la mia scelta definitiva sui quesiti. Non sarà il mio voto a rendere la verginità a questi politici che hanno distrutto la Sardegna e che prendono oltre dieci mila euro al mese per legiferare e non lo fanno. Non sarà il mio voto a implementare l'antipolitica e l'anticasta in cambio del caos negli enti locali. No.
Ringrazio tutti coloro si sono cimentati nelle discussioni in quest'ultimo periodo. Ognuno di noi ha un po' di verità nella sua scelta.
Penso che sono in disaccordo totale con molti esponenti del mio partito. Da Lai a Soru.
Lo strumento del referendum è stato denigrato, questa volta.
A proposito, a chi va il rimborso referendario?