04/07/11

Predicatori non professionisti che da commentatori televisivi diventano lavatori di panni sporchi in casa.

Il Pd è il partito più attaccato nel panorama politico italiano. PDL, Lega, Fli, Api, Udc, Idv, M5S, Sel, Fds e a volte lo stesso PD sono gli attentatori mediatici del PD.

Tutti grandi commentatori, personaggi come Grillo che fanno dei loro buoni risultati l'anti politica, personaggi come Di Pietro nati per opporsi e il Pd e Bersani che incassano colpi bassi e alti ogni giorno.
Italia dei Valori, per esempio, chiede una coalizione di centrosinistra e dopo due minuti il loro leader sta parlando male del PD a qualche giornalista sapendo che nell'ultima tornata elettorale hanno raggiunto il minimo storico dei voti.

Ma ecco che questi grandi predicatori perfetti devono cambiare mestiere. E già, direbbe Vasco, voi siamo ancora qua. Ancora qua a parlare del Pd e di non preoccuparsi delle vicende interne. Perché ricordiamo che Idv oltre ad aver candidato Scilipoti, oltre Di Pietro che firma un ddl sull'acqua e che successivamente chiede un referendum per abrogarlo, oltre al fatto che poco prima della votazione in aula dell'accorparmento delle amministrative col referendum, è di oggi la notizia di un Bunga Bunga made Idv.

Anche l'Italia dei Valori con il suo ex coordinatore regionale pugliese e attuale deputato, Pierfelice Zazzera e un suo senatore tra i più in vista, Stefano Pedica. La denuncia sarebbe partita dall'ex responsabile dell'Osservatorio pugliese dell'IdV sulla Legalità, Michele Cagnazzo. Zazzera avrebbe promesso l'assunzione di una giovane tarantina laureata in legge presso l'Ufficio legislativo del Parlamento. La denuncia parla poi di incontri, messaggi e appuntamenti "clandestini" in un albergo a Massafra, in provincia di Taranto. Una volta a Roma, invece, gli incontri tra i due si sarebbero verificati presso l'appartamento privato di Zazzera che non nega ma spiega: "era necessaria la presenza di lei sia perché consegnasse il curriculum sia per sottoscrivere alcune domande o moduli, insomma documenti finalizzati a perfezionare un rapporto di lavoro". A questo punto sarebbe entrata la figura del senatore Pedica: "anche lui avrebbe messo una buona parola". [Fonte Diritto di Critica, L'Espresso e vari quotidiani della maggioranza]

Non solo Idv, anche Grillo ha le sue gatte da pelare, oggi sul blog de l'Espresso viene pubblicata un'intervista alla candidata sindaco a Roma di M5S Serenetta Monti che attacca pesantemente sia Grillo che il Movimento. Ecco il link http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/17/serenetta-beppe-e-il-m5s/

L'ex candidata sindaco, portatrice di 44 mila voti, spara subito grosso «In realtà nel novembre del 2008 ho iniziato ad allontanarmi e non per motivi da poco. C’era ormai un clima molto particolare, anche all’interno del movimento non sono mancati gli attacchi, il mio buon risultato elettorale non era andato giù a qualcuno. Era stata una sorpresa, quel 2,7 per cento, anche per me. Tra l’altro avevamo fatto una campagna molto basica, porta a porta, volantini, una presenza di Beppe molto più ridotta rispetto a quello che è successo alle ultime amministrative con il M5S. Poi la situazione è cambiata.
Il movimento vicino a Beppe Grillo qui a Roma è entrato in una stasi che è sotto gli occhi di tutti anche adesso. Sul territorio non fa campagne da tempo, a parte l’ultima per i referendum. Disoccupazione, precariato, casa, bilancio comunale: tutti questi temi sono stati abbandonati. Non si è riusciti nemmeno a fare una lista per le regionali, l’anno scorso. E su quattro consiglieri municipali eletti nel 2008 tre hanno lasciato il movimento. Ne è rimasto uno solo, ma lavora con mille difficoltà, non è supportato da nessuno.
Il non-statuto in teoria dovrebbe garantire il fatto che il movimento è una continua creazione dal basso, in realtà l’asssenza di regole crea risultati differenziati e non sempre positivi. Si produce ad esempio la stasi di cui ti parlavo qui a Roma, ma anche il fatto che le primarie a volte si fanno e a volte no. Ma soprattutto, in questa assenza di regole alla fine tutti i ragazzi si sentono vincolati alle dichiarazioni di Beppe e del suo blog. E gli imbarazzi non mancano. Basta un’affermazione di Grillo per mandare in frantumi il lavoro di mesi di centinaia di ragazzi».

E alla domanda Quando si mette a litigare con altre voci della coscienza civile e dell’opposizione italiana, da Saviano a De Magistris, fino a Sonia Alfano?
Risponde così: «Sì, l’isolamento in cui si è rinchiuso Grillo è un’altra questione calda. Ed è un limite enorme il fatto che lui non scenda mai al confronto con nessuno, specie con il resto della politica».

Ognuno si lavi i propri panni sporchi in casa. Ai nostri ci pensiamo noi. Grazie.

Mirko Solinas