19/02/14

Dopo un mese di silenzio.

Alcune persone mi hanno chiesto cosa pensassi della staffetta Renzi - Letta. Non mi sono espresso sino a oggi in quanto prima di tutto c'era la Sardegna e il futuro della Sardegna e ho preferito tacere. Ma avevo anche detto che dopo ne avrei parlato e lo faccio in questo post, per quelle poche persone interessate a cosa ne penso io.

Inizio da un concetto che avevo in testa da quando Letta è diventato premier: Matteo Renzi deve stare buono 18 mesi, non fare il segretario (sapete Franceschini e gli altri chi sono) e candidarsi, appunto, tra 18 mesi. Vince e vince con una coalizione di centrosinistra.
E invece si è candidato e ha vinto (con grandissimi risultati).
Allora ho pensato che Matteo dopo il semestre europeo avrebbe dovuto chiedere a Napolitano di sciogliere le camere e andare a elezioni. E invece no, prende il posto di Letta.

Ero convinto di tutto ciò, e invece ha fatto tutto ciò che non doveva fare. Anche perché Renzi in questi mesi ci ha detto tutto altro, nei confronti televisivi, nelle interviste e addirittura nel suo libro come riporta oggi Giulio Cavalli.

Il problema non è mai stato Enrico Letta in quanto Enrico Letta, a cui noi tutti gli riconosciamo competenza e statura istituzionale, ma le larghe intese. Quella maggioranza era formata da Alfano - Letta con i voti di Berlusconi e Bersani. Quella maggioranza non poteva fare nulla né del programma di Bersani né del programma di Berlusconi. In realtà la grande promessa berlusconiana alla fine è stata rispettata, quelle di Bersani no. E non sono promesse campate in aria, non sono promesse nate dopo il voto, ma sono le idee politiche su cui hanno raccolto i voti.

Ora con Renzi non cambierà nulla, la maggioranza sembrerebbe la stessa, Alfano, Formigoni e Giovanardi. Il documento programmatico lo scriverà nella giornata di domani e non capisco nelle consultazioni in base a cosa è stato fatto l'accordo.

Ciò che è sconcertante è che Renzi le primarie le ha vinte dicendo che Letta sarebbe rimasto Premier, e addirittura che avrebbe avuto il suo sostegno personale e politico. Civati nel suo blog ha raccolto una serie di interviste di Matteo dove lo dice chiaramente e in questa foto potete leggere la pagina 28 dell'ultimo libro di Matteo (presa dal blog di Giulio Cavalli):

Lo scenario politico non sembra cambiare: SEL all'opposizione insieme al gruppo grillino e ex grillino che vorrebbe fare insieme al PD. Il Nuovo CentroDestra in maggioranza che andrebbero all'opposizione solo ed esclusivamente se Vendola sosterrà Renzi. Perché il loro unico paletto è che non si facciano cose di sinistra o di centrosinistra, un po' come fece Letta. 

La domanda è una: come può Renzi, appoggiato da Alfano che non vuole fare cose di sinistra o di centrosinistra, chiedere a tutte quelle persone di sinistra o di centrosinistra di sostenere un eventuale loro governo che farebbe solo cose al massimo di centro?

Perché qui non si tratta di ideologie e di superare le ideologie, qui si tratta di scegliere da che parte stare, e non in politica ma nella società e nella vita quotidiana. Qui dobbiamo decidere se vogliamo stare con Vendola o con Giovanardi. A queste condizioni io la fiducia non la voterei, mai. Qui stiamo ammazzando la sinistra e io non ci sto, a costo di abbandonare il Partito Democratico.