13/03/12

Il PD & il congiuntivo - di Marcello Verona -


E' un po' di tempo che noto, con un certo fastidio, l'utilizzo del congiuntivo da parte del PD. Lo utilizzano abbondantemente il suo segretario Bersani e molti altri esponenti (Finocchiaro, Letta, etc). Mi pare di poter affermare che sia quasi un tratto distintivo. Alcuni esempi: (che) "dica(no)", "faccia(no)", "smetta(no)", "inizi(no)", etc. 

Ora, la mia ipotesi è che il congiuntivo, coniugato solitamente alla terza persona singolare o plurale, ben rappresenti lo stato del partito. Lontano dall'arroganza assertiva dell'imperativo, usato dal PDL, dall'indicativo sempliciotto e diretto della Lega, il congiuntivo è il modo più difficile della lingua italiana, il suo corretto uso è uno spartiacque tra il parlante colto e l'ignorante. Indica quindi uno status del parlante, che si pone in maniera formalmente elegante.

Tuttavia che tipo di relazione è configurata dal congiuntivo? 

L'Accademia della Crusca lo definisce un modo che indica azione "incerta, ipotizzabile, desiderata, dubbia o soggettiva". Vorrebbe avere un utilizzo esortativo, proiettato nell'azione altrui, sulla quale il parlante non ha alcun potere diretto. Inoltre l'azione esortata non ha alcun obbligo temporale, che risulta in un futuro imprecisato. Quando dovrebbero avvenire le azioni esortate nel congiuntivo? Non devono avvenire adesso, quindi possono essere posticipate: l'esortazione non avendo una scadenza temporale è di facile decadimento e risulta molto debole. In pratica il destinatario la può tranquillamente ignorare.

Inoltre c'è sempre un margine di concessione nel congiuntivo, in quanto manca la controparte di sanzione ("che faccia questo, altrimenti ...") per la ragione che chi lo sceglie non ha alcun potere (o volere) sanzionatorio reale. La frase si deve necessariamente fermare prima della virgola.

Quindi il congiuntivo svela la debolezza laddove il parlante presume di esercitare una forza, mediante cioè una presa di posizione del tutto imbelle ed indefinita. L'unico scopo risulta quello autoreferenziale, orientato al dibattito interno - nella quale può riscuotere consenso - ma totalmente inutile all'azione esterna.

Potrebbe essere un criterio per le primarie del centrosinistra: "che si scelga qualcuno che non usi il congiuntivo", ed ecco qui una posizione imbelle, indefinita e sulla quale ho veramente poco potere.