30/07/12

PD or not PD? This is the question. Per tanti altri forse si ma non per me!


Risposta all'articolo su noisefromamerika.

Egregi Boldrin e Brusco,
con questo appello alla riflessione pensate di tracciare un percorso con cui redimere i militanti democratici dalla loro miope speranza di vedere un PD migliore. Un percorso che, passando per i limiti del progressismo di sinistra degli ultimi decenni, invita a mettere in dubbio noi stessi rappresentati. La vostra rispettabilita' professionale ed intellettuale, nonche' l'audacia di questo invito alla riflessione, mi ha spinto a leggere con interesse le vostre idee. Ritengo pero' necessario evidenziare alcuni limiti di fondo del vostro appello.

Soprassiedo sulla sinteticita' del manifesto "Cambiare la Politica, Fermare il Declino, Tornare a Crescere", pero' non posso fare a meno di evidenziarne l'astrattezza. Infatti in termini di traduzione nel mondo reale, se si considera la prossimita' della chiamate alle urne del 2013, e' palese come il vostro appello per una presa di responsabilita' di tutte le forze economiche e sociali abbia ben poche gambe. Non vi e' il tempo di mettere in piedi nessun reale progetto. Quindi, nell'ipotesi di dar seguito all'invito di staccarsi dal PD, la vera alternativa dovrebbe essere quella di appoggiare il movimento "Italia Futura" di Montezemolo che quantomeno ha un minimo di longevita' e di organizzazione? Sarebbe queta la soluzione ai problemi italiani? Sicuramente NO in quanto neanche questa nuova iniziativa puo' prescindere dal ruolo del PD nello scenario politico, come gia' evidenziato in altri commenti precedenti il mio ed ancora meglio affermato nel post di Paolo Cosseddu su ProssimaItalia.

Cio' su cui pero' mi preme riflettere e' la miopia con cui guardiamo ai problemi della nostra democrazia. Miopia che, nel leggere il vostro ragionamento sulla dimensione PD, sembra colpire anche voi. Per chi studia economia, o in generale per tutti coloro che devono fare i conti con bisogni vari e risorse limitate, i numeri sono fondamentali per oggettivare la realta'. Cosi' come e' fondamentale la dimensione manageriale per gestire efficacemente una qualsiasi organizzazione. Ed ecco che dunque i sistemi di programmazione e controllo rappresentano il meccasismo di raccordo tra la dimensione contabile e quella decisionale.
Ebbene, nel vostro manifesto (http://fermareildeclino.it/10proposte) e nel vostro invito alla riflessione, solo timidamente accennate alla mancanza dei numeri e allo scarso presidio dei processi decisionali nella democrazia di tutti i giorni, quella che si concretizza a livello locale. Ben poco riflettete su come ridare senso pratico alle persone nella vita quotidiana. Come superare il populismo dilagante con la pragmatica partecipazione nelle proprie realta' comunali. Continuate a parlare del PD su scala macro, senza capire che un partito non equivale unicamente alla Segreteria nazionale ma e' un organizzazione che deve iniziare a vivere prima di tutto nei propri circoli. Il livello macro non ha fondamento senza una base reale a livello micro, ossia nei territori.
Salvo che poterla forzatamente intravedere tra le righe della proposta 10 sul Federalismo, non ponete mai enfasi sull'importanza della partecipazione e del controllo a partire dalle comunita'. Sempre nel punto 10, parlate di trasparenza sui bilanci pubblici, senza farne emergere l'importanza per facilitare l'empowerment dei cittadini nel controllo del processo decisionale politico del singolo Comune. Ragionamento che ha grande rilevanza interna al PD, dove sono in molti a reclamare maggiore trasparenza dei suoi bilanci per permettere l'empowerment dei militanti.

Parlate astrattamente di cambiare lo strumento e proponete un elenco di soluzioni. Spontaneo viene da chiedervi, oltre a quale sia questo nuovo strumento ("Italia Futura" o cosa?): in che modo tale nuovo mezzo funzionera' diversamente dal PD per far si che le vostre proposte davvero si realizzino? Se la vostra analisi si sofferma cosi' poco a riflettere sulla gestione dei processi, come pensate di poter produrre questa reale concretizzazione del miglioramento? La vostra formazione economica e professionale dovrebbe ben ricordarvi l'importanza della cultura organizzativa per creare un vero cambiamento. Eppure continuate ad accanirvi sul scatola senza dare peso agli ingranaggi.

Iniziate chiedendo "È veramente il PD lo strumento migliore per fermare il declino italiano?". Io vi chiedo: "E' la diffusione della cultura organizzativa a livello locale l'arma piu' potente che abbiamo oggi a disposizione per cambiare le sorti del PD e di tutta la nostra democrazia?"

Luca Pirisi

27/07/12

Laicità e Diritti, grazie.

Carissimi e Carissime,
mi sento vicinissimo al vostro manifesto. Non cambierei nemmeno una parola.
Non ho incarichi né politici né all'interno del mio partito, Democratico.
Non sarà questo a fermare la nostra battaglia e farò il possibile per diffonderlo nel mio partito e nelle associazioni di cui faccio parte. Ho già chiesto a una compagna di partito di portare questo manifesto come ordine del giorno all'assemblea regionale del Partito Democratico Sardo. Sperando di non essere preclusi.
Semplice, accurato e diretto. Sono tra i primi firmatari, ma appena ci sarà  una revisione vi chiedo di interpellarmi perché voglio collaborare con voi.
Spero che questo manifesto diventi come un Virus, si diffonda rapidamente e colpisca chiunque.
Sperando che gli antivirus restino in laboratorio.

Nell'assicurarvi che farò il possibile nella diffusione mi faccio carico anche di portarvi le firme.
Grazie carissimi e carissime.
Basta ai cittadini di serie B, se non ora, quando?

Mirko Solinas.

Situazione del Destracentrosinistra/2

Le alleanze nella scena politica in Italia cambiano di settimana in settimana. Immaginate se nelle guerre mondiali fosse accaduto lo stesso, in poche settimane.
Comunque due settimane fa c'era una situazione divertente.
E' passato poco tempo, il tanto di far scalare il Pulcino Pio le classifiche musicali.

Allora vediamo come si è evoluta la situazione.
Il PD vuole l'Udc, l'Udc accetterà al massimo SEL, non l'IDV
Allora Idv va da Grillo, ma Grillo dice no a IDV (decidendo lui per tutti, anche Di Pietro decide per tutti).
Quindi Di Pietro torna da Vendola che nel mentre twitta con Formigoni giocando a guardie e ladri.
Vendola vuole anche il PD ma il PD non vuole Idv, a meno che Donadi non diventi premier.
Quindi Vendola dovrebbe mollare Di Pietro e andare con il PD e forse l'UDC.
Ma nel mentre qualcuno dei democratici apre anche a FLI che temporeggia sapendo che non si fa l'alleanza con il PDL in quanto andrà sicuramente con la Lega.
Belen torna da Corona. De Martino non torna da Emma.
La Fico è incinta e rifiuta il test del Dna.
Thorne torna da Taylor e Bridge da Ridge.

Intanto Marco Matta mi informa che è uscita la suoneria di Rutelli (feat. REM), Lusi is my Religion. 

25/07/12

Albinea2012, il Pro.

Ieri, scherzosamente, ho parlato dei contro di Albinea. Oggi vi parlo del Pro.
Potrebbero essere tanti i Pro, ma li racchiudo in questo intervento, bellissimo.

E che il Partito Democratico deve capire che questo è il risultato di un'iniziativa. Mica si parlava di come faceva sesso Mussolini, come alla festa dell'Unità di Roma.

Comunque ecco il video.


24/07/12

Chi ha paura dei diritti? Sei punti

Ricevo dalla carissima Luisa Trudy.

Una nuova stesura, ampliata e modificata del nostro manifesto dei diritti. Troppe le cose che mancavano, troppe le tematiche sulle quali le nostre posizioni andavano oltre il contenuto del primo manifesto. Ovviamente saranno raccolte nuove adesioni. Per adesso solo di associazioni, partiti, personaggi della politica e della cultura. A brevissimo il modulo per i cittadini. Vogliamo proporre queste battaglie, in modo assolutamente trasversale, alla politica, all’associazionismo ed alla società civile. Ci proponiamo di presentarle, di discuterle, confrontandoci con quante piu persone possibile. E voi, cosa ne pensate? Grazie all'associazione LIBERA USCITA prima firmataria!


Dopo 2 anni circa dalla prima stesura abbiamo deciso di modificare ed ampliare le tematiche contenute nel nostro manifesto “Chi ha paura dei diritti?”. Una revisione era d’obbligo, per aggiornare le nostre proposte al veloce cammino che i i diritti stanno facendo, almeno negli altri paesi europei.  Auspicando che un simile percorso possa andare a buon fine anche nel nostro paese.
Vogliamo proporre queste battaglie, in modo assolutamente trasversale, alla politica, all’associazionismo ed alla società civile. Ci proponiamo di presentarle, di discuterle, confrontandoci con quante piu persone possibile. E voi, cosa ne pensate?
CHI HA PAURA DEI DIRITTI?  (nuova stesura)
1) SOSTEGNO SCOLASTICO PER I BAMBINI DISABILI
L’integrazione della disabilità nella scuola italiana, e soprattutto nella primaria, è stata una vera eccellenza italiana. Purtroppo i successivi tagli alla spesa dell’istruzione, delle leggi finanziarie degli ultimi anni, la sta smantellando. Tante famiglie e classi scolastiche, si sono trovate ad affrontare da sole l’emergenza dei tagli imposti dalla riforma Gelmini, trovandosi nell’impossibilità di
vedere garantito per i propri figli quel diritto al sostegno che ne è la fondamenta. La Convenzione Onu del 2006, sui diritti dei disabili, ha stabilito che il sostegno va garantino nella misura in cui è necessario. Cosi come la Consulta con sentenza n.80 del 26/02/2010 ha dichiarato illegittime – sotto il profilo costituzionale – le norme che fissano un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno, e che vietano di assumerne in deroga, in presenza nelle classi di studenti con disabilità grave, stabilendo questo come diritto fondamentale (diritto all’istruzione). Nonostante tutto questo non si sono ancora presi provvedimenti consistenti, i tagli sono continuati e il numero degli insegnanti di sostegno costantemente ridotti e non selezionati, così molte famiglie si trovano nell’impossibilità di far seguire ai propri figli il normale percorso scolastico.
Chiediamo alla politica di attivarsi al piu’ presto.
2) BIOTESTAMENTO
riteniamo che ogni cittadino debba avere la possibilità di scegliere quali terapie accettare e quali rifiutare per la propria persona, comprese alimentazione e idratazione artificiali, stipulando un documento che abbia un riconosciuto valore legale e che renda possibile lasciare scritte le proprie volontà in caso che, un incidente o una malattia determinino la perdita della coscienza e quindi l’incapacità di far rispettare le proprie decisioni. Vogliamo stimolare la politica all’approvazione di una buona legge ed i Comuni all’istituzione in tempi brevi di un registro che raccolga i testamenti biologici dei cittadini.
3)MATRIMONIO CIVILE PER TUTTI I CITTADINI ed OMOGENITORIALITA’.
Chiediamo il riconoscimento e l’estensione dei diritti a tutte le famiglie italiane. Vorremmo un paese in grado di stare al passo con la società e con la stragrande maggioranza dei paesi europei. Si è parlato di Pacs, Dico, Didore, abbassando ogni volta l’asticella e lasciando migliaia di famiglie prive della possibilità di tutelare i propri figli ed il proprio futuro. Si verificano ogni giorno situazioni incresciose e lesive della dignità e dei diritti di tanti cittadini, l’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa a non essersi dotata di una legge in proposito. Con quanto è accaduto nei maggiori paesi europei, con le dichiarazioni (e le conseguenti azioni) dei leader Obama, Cameron ed Hollande riteniamo sia giunto il momento di chiedere, insieme, che tutti i cittadini italiani abbiano la possibilità di contrarre un matrimonio civile. Le unioni civili devono essere un istituto meno oneroso, aperto a tutti quei cittadini (etero od omosessuali) che ritengono di formare una famiglia, ma con meno doveri (e conseguentemente meno diritti). Per questo chiediamo alla politica di attivarsi ed estendere finalmente il matrimonio civile a tutti i cittadini.
Altra questione sono le ADOZIONI In Italia vi sono oltre centomila bambini, figli delle cosiddette “famiglie arcobaleno”. Questi bambini devono essere tutelati come tutti gli altri, per questo chiediamo, per salvaguardare il nucleo familiare e soprattutto il minore, la possibilità che il genitore non biologico possa adottare legalmente il figlio del proprio partner, come avviene negli altri paesi europei.
Ci rendiamo conto che in un Paese dove non si è riusciti ancora nemmeno a votare una legge contro omo e transfobia tutto questo non sia di facile realizzazione, ma riteniamo che sia dovere della società civile, dell’associazionismo e della politica impegnarsi per far crescere anche culturalmente, oltre che legislativamente, le persone. Le battaglie per i diritti si vincono solo senza la paura di chiedere quello che è dovuto. Senza ipocrisie, senza “baratti” per tornaconti personali o alleanze elettorali. Con il coraggio di chiedere quello che è GIUSTO. Nell’ottica di questa visione la nostra posizione è anche favorevole alle adozioni di entrambi i partner, di un bambino che non sia biologicamente legato ai genitori, qualora la coppia richiedente superi positivamente il lungo e tortuoso percorso previsto dalla legge per le coppie eterossessuali. Non devono essere i nostri pregiudizi a sostituire il lavoro di giudici, psicologi, assistenti sociali e nessun cittadino dovrebbe essere escluso A PRIORI da tale percorso.
Chiediamo anche attenzione verso le persone transessuali, in modo che la loro vita non sia una gara ad ostacoli, non solo contro il pregiudizio, ma anche contro la carenza di leggi: stiamo pensando in primis a provvedimenti come l’anticipata riassegnazione anagrafica e una seria tutela al momento dell’inserimento lavorativo.
4) Altro punto è una battaglia che stiamo portando avanti già da diverso tempo, L’APPROVAZIONE DELLA MOZIONE CONTRO OMO e TRANSFOBIA, proposta, ormai giù due anni fa, dai tavoli lgbt del PD e di SEL in modo congiunto. Dato che è stato impossibile approvare una legge nazionale contro omo e transfobia e che la proposta di cui è stata relatrice l’On Paola Concia è stata bocciata e tacciata di incostituzionalità, si è deciso di attivare una maratona del buon governo che coinvolga Comuni, Province e Regioni nell’approvazione di una mozione che impegni le istituzioni di riferimento in questa importante battaglia, lanciando un segnale alla politica. Ci auguriamo che continuino ad arrivare ancora numerosissime adesioni e che sia solo l’inizio di una battaglia seria contro la discriminazione di cui sono oggetto tanti cittadini di questo paese.
5) CHI NASCE IN ITALIA E’ ITALIANO
Sembrerebbe semplice. Ma non lo è affatto. Sono tantissimi i bambini ed i ragazzi nati o cresciuti nel nostro Paese, che frequentano le nostre scuole, che parlano i nostri dialetti, che per cultura e formazione si sentono Italiani, ma che per legge, di fatto, non lo sono. Non è consentito loro di esserlo. Con tutto quello che questo comporta. “In Italia è ancora un percorso a ostacoli – scrive sull’Unità Marco Pacciotti, Responsabile del Forum Nazionale Immigrazione del PD – che rende difficile ed estraniante il sentirsi pienamente cittadini a quasi un milione di ragazze e ragazzi che invece si sentono intimamente italiani. Aveva ragione ieri Livia Turco nel dire che nel nostro Paese vivono un milione di Balotelli, ma non tutti purtroppo sono in nazionale“.
Chiediamo alla politica di approvare una legge che introducendo un piu’ corretto e moderno Jus Soli, per permettere a questi ragazzi di essere finalmente e definitivamente Italiani, anche sulla carta. Nel frattempo proponiamo a tutti i Consigli Comunali del Paese di approvare una mozione per concedere a questi ragazzi una simbolica cittadinanza onoraria.
6) TUTELA DELLA DONNA: PIENA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194, CONTRASTO AD UNA INDISCRIMINATA OBIEZIONE DI COSCIENZA, REVISIONE DELLA LEGGE 40
Sono tante le tematiche che riguardano la salute della donna e l’impegno per una maternità consapevole, abbiamo scelto queste, senza dimenticare l’importanza di tutte le altre. Sono troppe le storie di malasanità, troppe le regioni con un numero di obiettori talmente elevato che non consente l’applicazione della legge 194, troppi i pellegrinaggi all’estero per una legge 40 piu volte già modificata dai tribunali.
Chiediamo alla politica di intervenire in favore della 194, in modo che la percentuale di obiettori non superi la cifra necessaria ad una corretta applicazione della legge e che la legge 40 sia finalmente rivista, cosi come suggerito dalla giurisprudenza, in modo che sia rispettata la salute e la dignità della donna.

Albinea, i contro.

Tutti mi parlano bene di Albinea, e non ho mai avuto dubbi su quanto sia bello parlare della Prossima Italia ad Albinea.
Ma ci sono anche i contro.
Per esempio è il terzo anno che mi impongo di andare e non ci posso mai andare.
Oppure, leggerli e sentirli tutti felici ed entusiasti e io in casa rammaricato per l'ennesima occasione persa.
Anche non prendere impegni la Domenica pensando ci fosse almeno un live streaming e invece nulla, non c'è abbastanza rete.
Almeno abbiate rispetto per i legittimamente impediti, o tornate meno entusiasti o rendeteci partecipi da casa. Altrimenti mi dovrò accontentare del video di Bersani che ricorda a tutti che a Monza abbiamo vinto e che ad Albinea non ve ne siete accorti.

Applausi per Sandro.


Io sto con Sandro Gozi, almeno in questo caso.
Dice tantissime cose vere che abbiamo visto in tanti. Finalmente qualcuno è sincero e crudo. Finalmente qualcuno si assume la responsabilità di dire le cose come stanno.

"L'arroganza della vecchia guardia nel ritenersi indispensabile è veramente stupefacente. Negli ultimi 20 anni hanno fatto una valanga di errori, ci hanno esposti a una sconfitta dietro l'altra, e si sentono indispensabili?"
#GodSaveTheBind.

23/07/12

Ecco perché il PD non deve allearsi con l'UDC.

Ieri ho incontrato un gruppo di giovanissimi di Gonnosfanadiga.
Abbiamo parlato di politica. Ho chiesto se fossero interessati al Partito Democratico.
La risposta che mi è stata data è "orco boia, Mirko. Se andate con l'Udc assolutamente no."
Mi sono sorpreso, a 18 anni riconoscere che un'alleanza è sbagliata è già una gran cosa. Così ho chiesto di motivarla.
E mi hanno risposto "cazzo, quelli dell'Udc vogliono togliere The Sims dal mercato."
Ecco, The Sims è troppo importante. Certo, se ti impegni puoi far "accoppiare" anche due sims dello stesso sesso. Però prima hai un budget risicato e devi comprare il terreno, costruire la casa, creare i sims, trovare lavoro, fare famiglia e mandare i figli a scuola. E sperano che dalla prossima edizione del gioco non si debba pagare l'Imu. Perché sono stati chiari "con l'Imu non riusciremo ad andare avanti."

Il Partito Democratico non può allearsi con l'Udc. The Sims è un gioco sacro.

21/07/12

Concordo con Sara.

Qualcuno può spiegarmi quale percorso mentale porta una persona a riempirsi prima la bacheca di status per la liberazione di Rossella e poi a contenstare il pagamento di un riscatto e la sua volontà di continuare le missioni in Africa? In primo luogo, mi chiedo con che cuore si possa mai scegliere di non pagare, condannando consapevolmente a morte una giovane vita. In secondo luogo, noi figli dell'Occidente, che abbiamo comunque la libertà di decidere, la possibilità di bere un bicchiere d'acqua quando lo vogliamo, come possiamo contestare la scelta di chi rinuncia a ogni comodità, rischiando anche la propria vita, per combattere la negazione di ogni diritto, condizione in cui vivono la maggior parte delle popolazioni? Questa continua necessità di contestare l'altrui operato, incasellando in una scala di priorità il disagio umano sulla base della collocazione geografica mi raggela il sangue. Le lacrime di un bambino sono uguali in qualunque parte del mondo, l'oppressione non ha minor valore se si consuma nell'angolo più remoto della terra. Se in Italia ci sono tante persone bisognose, bene, andate ad aiutarle, chi lo vieta? Sono per tutto questo profondamente indignata e mai avrei pensato si arrivasse a tanto. Ora, però, capisco come mai la rappresentanza italiana in Europa assuma le sembianze di un Borghezio. Questi personaggi sono il risvolto istituzionale di ciò che si consuma quotidiamente nell'intimità delle nostre case.

20/07/12

la #GenerazioneBindi

Non so quante donne che prima non potevano votare e hanno ottenuto questo sacro diritto leggeranno questo post. Magari se l'avessi scritto su qualche quotidiano ci sarebbe stata qualche possibilità in più. Quelle donne che hanno lottato per diventare cittadine, perché senza diritto di voto o si è minorenni o stranieri, non cittadini. E chi l'avrebbe mai detto che ce l'avrebbero fatta?

Oggi parliamo ancora di diritti. Lo facciamo tutti, da destra a sinistra. Ognuno con la sua idea, a volte l'idea è  in comune, come con Fini sullo Ius Soli.
E poi ci sono i matrimoni tra omosessuali. Dicono che sia una cosa di sinistra. E invece a sinistra dicono dei Dico, o forse al centro lo dicono.

Sembra che sia ancora una battaglia ideologica. Appunto, sembra. Chi chiede questo diritto viene visto dalla società come un rivoluzionario o almeno un progressista.

Ciò che non è chiaro è che a volere il matrimonio tra omosessuali sono i giovani soprattutto. La generazione Claudia&Laura, la generazione Paolo&Matteo, la generazione Giuseppe&Sara. La mia generazione, ma anche quella un po' più giovane e un po' più vecchia della mia.

Sicuramente non la generazione Bindi o la generazione Fioroni. Non me ne vogliano, ma a questa generazione manca la percezione della mutazione sociale e civile del Paese. E questa generazione deve capire che il loro tempo è finito, che non saranno mai abbastanza forti per fermare un diritto atteso da almeno sei milioni di italiani.

I Giovani Democratici composti da tutte le anime del PD, dai popolari ai diessini, hanno votato ad unanimità un ordine del giorno al congresso nazionale di sostegno ai matrimoni tra omosessuali. Eppure ci sono gli amici di Fioroni e i compagni di D'Alema. Ma siamo giovani e captiamo meglio come la società si trasforma.

Ci resta da fare una sola cosa, cambiare generazione. Nella politica e nel partito.

p.s. al momento dello scatto della foto un giovane chiede alla Bindi "quanti mandati vuoi ancora fare?". E la risposta la vedete.

17/07/12

Mi candido alle Primarie del PD.

L'ho lanciata come una provocazione al buongiorno su Facebook.
Ovviamente non mi candiderò ma ho elencato alcuni punti secondo me molto importanti per un possibile candidato leader del centrosinistra (più sinistra che centro).
Poi se Ilda Curti mi dice "ti voto" mi spavento, vorrei essere io a votare Ilda.

Ho elencato qualche punto, senza entrare nel merito. Ma alcuni concetti devono essere chiarissimi. E ha ragione il mio amico Emiliano Deiana: se su una posizione mediamo prima al nostro interno cosa riusciamo a ottenere dagli alleati? Nulla. Se noi partiamo dai Dico, Casini non ne vorrà sentir parlare di diritti degli omosessuali. Dobbiamo partire da una posizione estremista, i matrimoni gay. Ecco, così avremo ottenuto qualcosa in più dei Dico.

E allora facciamoli questi matrimoni gay, e concediamo anche lo Ius Soli. Abbiamo anche il consenso di Fli. Si parla di oltre un milione di cittadini cresciuti in Italia che ora, a 18 anni, non sono più italiani.

Poi c'è un'altra questione che era di sinistra ma che è diventata una questione troppo di sinistra e noi forse siamo di centro, la legalizzazione della canapa indiana. Che tasto doloroso. Sembra di legalizzare lo stupro o l'omicidio. Eppure in giro è più facile che riconosciate un ubriaco che uno che ha fumato Marijuana. E in molti dovrebbero informarsi su cosa è in realtà la canapa indiana, sul multiuso che se ne può fare, perché fumarla è l'uso più stupido che se ne può fare. Ma fa meno male dell'alcol, del tabacco e anche dell'aspirina.

Poi c'è la questione degli Open. L'Open Source, ossia il software creato da appassionati di informatica che condividono la conoscenza. La condivisione della conoscenza deve diventare uno dei valori primari del nostro tempo. Il Software libero, quello gratuito ed efficiente che abbatterebbe i costi nelle amministrazioni, scuole e ministeri. L'Open Data, ossia la pubblicazione sui siti istituzionali di tutti i dati delle amministrazioni, comprese ricerche, studi, delibere, allegati, bilanci. L'Open Government, trasparenza, partecipazione e collaborazione.

Internet gratis. E' un servizio indispensabile e in tanti non hanno ancora accesso, soprattutto nel Mezzogiorno. Sinonimo di sottosviluppo.

Stipendi e pensioni d'oro. Serve una forte redistribuzione del reddito. Oltre i politici, che devono sacrificarsi come tutti e soprattutto con un governo tecnico, ci sarebbero i manager delle aziende pubbliche o quasi pubbliche. Penso che 15, massimo 20, volte lo stipendio di un dipendente sia già eccessivo. Sarebbe opportuno anche bloccare le pensioni d'oro. Un Paese che deve ripartire, deve ripartire dall'equità.


Dobbiamo fermare il bicameralismo, limitare a tre i mandati per Costituzione, diminuire le spese della Camera ma anche del Quirinale. Limitare al 20% il massimo delle assenze altrimenti procedere con il recall.

Snellire la burocrazia, ma anche gli enti locali e le regioni.

Serve anche un federalismo più forte. La gestione della cosa pubblica non può essere più lasciata in mano alle regioni. Più poteri ai comuni, alleggerire il patto di stabilità, premiare i comuni non per il risparmio annuo ma per il rapporto spesa/servizi. I comuni sono il pilastro della società e dell'Italia e ogni anno si ritrovano con tagli e con patti di stabilità più rigidi e impegnativi. Serve un cambio di marcia, immediato.

Fisco 2.0. Come lo vorrebbe Ernesto Maria Ruffini. Scontrini e fatture elettroniche e online, in collegamento con l'agenzia delle entrate. Premio in restituzione dell'Iva a chi chiede lo scontrino o la fattura. Meno contanti.

Investire di più sulla scuola e sulla ricerca. Tenere i costi di gestione delle scuole (compresa l'edilizia scolastica, soprattutto anzi) fuori dal patto di stabilità.

Agevolare gli investimenti in Italia. Migliorare le infrastrutture e i trasporti. Una lotta dura contro la corruzione che ha superato il Mezzogiorno e ora fa affari al nord. Impedire la vendita di prodotti delle aziende che hanno chiuso in Italia per produrre in Paesi sottosviluppati. Snellire la burocrazia. Rivedere le trattenute dei dipendenti.

Concludere l'Operazione Guardie Svizzere. Ottenere dal governo svizzero informazioni sugli italiani che hanno nascosto beni e denaro in Svizzera.

Spostare tantissimi militari nei corpi interni quali Carabinieri, Polizia, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Vigili del fuoco. Per ora guerre non ce ne sono e l'Italia ha bisogno di sicurezza e di legalità. Paghiamo le tasse per avere un servizio e non per aspettare una guerra.

Infine il tema sulle alleanze. Sembra che per apparire responsabili agli occhi dei cittadini serve svoltare a destra. Dimenticando che a sostenere i governi Berlusconi non c'era né il Pd, né Sel, né Idv. La svolta la deve fare chi si è opposto al Berlusconismo negli ultimi 20 anni e non negli ultimi 2.

Comunque io non mi candido, ma se trovate qualcuno disposto a condividere questi punti avvisatemi che lo sosterrò anche io.

13/07/12

Clientelismo democratico.

Si parla di una nuova legge elettorale.
Si parla anche di primarie per il leader e per i parlamentari.
Si parla anche di alleanze.
Di programmi non se ne parla, ma questi sono dettagli. E' solo la ciliegina sulla torta, mica la torta intera.

E comunque si va verso i collegi uninominali con il maggioritario corretto. Perché non usare il maggioritario puro come in Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna?
Sarebbe più semplice fare dei collegi da 74 mila votanti. Ma con Casini di mezzo è impossibile fare un bipolarismo.
Detto questo, senza preferenze si andrebbe verso un porcellum. Ossia c'è un vincitore sicuro che sarà il capo lista, e poi tutti gli altri. Cioè, non cambierà nulla.

E poi ci sarebbero le primarie. Appunto, ci sarebbero. Non si faranno, mettiamocelo in testa. Perché anche qui si parla di preferenze e il Partito Democratico vuole evitare voti di preferenza. Dicono che si tornerebbe ai tempi delle clientele.

Già le clientele, chissà perché con l'accordo che si sta per fare tra i capi corrente mi ricorda tanto le clientele. Ossia, Bersani non fa le primarie, verrà sostenuto da quasi tutto il partito e in cambio darà X posti in parlamento alle varie tribù. E poi vorrei che venissero in tutte le città dove abbiamo svolto le primarie e abbiamo vinto le amministrative e raccontassero che il centro sinistra ha vinto con i voti delle clientele.

Magari sarebbe il caso di dare il buon esempio, tipo che le prime clientele da abbattere sono quelle interne. E non pensateci troppo su come fare, bastano le primarie.

09/07/12

Intervista a Francesco Storace. Di Mirko Solinas & Emiliano Deiana



Storace, come giudica le scelte del Governo sulla Spending Review?
Ah, Solì che me stai a rompe er cazzo che devo da finì l'abbacchio freddo con tutto er grasso che cola. La Spending Review, comunque, per noi de destra è una minchiata colossale che ce voleva de ritornà subbito alla lira che non c'avemo davvero na lira in tasca, porca zozza. Che quando stavo a governà la sanità der Lazio me ne sbattevo li cojoni della Spending come cazzo se chiama lei. C'avevo fatto un buco dell'azono così alla sanità de a regione che tanto li sordi ce li metteva er Governo de Berlusconi.
Lei avrebbe sostenuto il Governo tecnico?
Solì, ma come cazzo te lo devo dì: ma non li leggi li giornali? La Destra de Storace che poi sarei io e che un tempo c'era pure quella zoccola della Santanchè non sosteniamo er Governo Monti. Ma è tutta 'na finta, 'na finzione. 'Na specie de ficscion. Cioè semo come er palo de 'na banda de ladri, no? Noi semo restati fori pè fa da palo a la banda der biscotto abbrusciato. Loro svaligiano lo Stato e noi stiamo a gridà. Poi quando ce stanno le elezioni se mettemo d'accordo.
Si sente più vicino al Pdl o Fli?
Solì, ma me dice il camerata Artizzu che a Gonnosfanadiga ce batte er sole che è 'na bellezza. Fini s'è messo a sostenè li migrati che andrebbero presi a calci in der culo fino a er confine con la Libia. S'è messo in testa de fà lo Ius soli che non sò manco cosa cazzo sia porca de quella zozza de Alessandra Mussolini, porca. Poi s'è messo in testa de fà sposà li pederasti che fanno solo giochi sessuali con la lingua. Roba zozza, mentre noi de a destra de Storace - che poi sarei sempre io - siamo uomini che possiamo fà n'amplesso pure magnondo li rigatoni co la pajata. Da questo punto di vista Berlusconi ci si andava più d'accordo quando se parla de a fregna zozza e bagnata, tutta che sbavava e che colava come un bagherozzo.
Pensa che voi e Forza nuova potreste entrare in una coalizione con Pd, Pdl, Udc e Fli?
Ah Solì, ma che te sei magnato? Un paio de chili de trippa o de coda a la vaccinara? Noi entriamo a patto che se 'ntitoli il Circo Massimo a er mascellone e che Predappio diventi 'a Capitale morale der Regno. Fli e Udc sò boni solo a raglià come er somarello der presepio. Ar Pd nun c'è più rimasto un comunista da riempì de botte con la mazza chiodata o la durlindana. Ma se me candidano a Sindego de Roma ce faccio un pensiero pè la Grande Colazione. A patto però che ogni mattina c'abbiamo er vino de li Castelli pè colazione insieme ar pecorino romano che come lo fanno ad Anzio nun lo fanno da nessuna parte, porca zozza.
Quindi includerebbe anche il Pdl nella Grande Coalizione?
Er Piddielle ce stà se ce sta Berlusconi e se ce stà Berlusconi ce semo pure noi che semo i veri portatori d'acqua, insieme a Ciarrapico, della grande ammucchiata. Berlusconi poi porta a fregna da sbatte messa sopra la lavatrice e zumpete zumpete ficchiamo pure noi. Me pare loggico, me pare.
Cosa vi accomuna al Partito Democratico?
A parte che sò 'na maniga de froci ce accomuna al Pd er fatto de volè annà ar Governo pè governà li cazzi nostra.
Sosterrebbe Bersani come candidato Premier?
Bersani me deve garantì che le zozzerie de Scalfarotto e de la Concia se fanno in camerate separate e nun ce voglio niente a che fà. Se Bersani me garantisce questo e che se fà dare un paio de cazzoti ner grugno pè fa vedè che semo li più forti noi può diventà pure Primo Ministro. L'amportanza è che mettemo la statua der mascellone in tutte le piazze d'Italia e che introduciamo un poco d'autarchia e er sabato fascista. Poi faccia un pò come cazzo vuole che tanto a me me ne sbatto li cojoni. E adesso, Solì, me lo fa da finì l'abbacchio, porca zozza?

Monti batte il PD.

Al mio partito ho chiesto da tanto tempo di provare a  fare sintesi tra le posizioni di Confindustria e dei sindacati. Non ci sono ancora riusciti.
E c'è addirittura chi ci ha anticipato, il premier Monti. Tutti contro di lui, Confindustria e sindacati.
Chapeu, Mario.

07/07/12

7u771 x 83r54n1.

Popolino ha ragione. Non siam mica qui a occuparci di Primarie.
Prima di tutto l'Italia.
Poi l'Udc prima di tutti, anche del PD stesso.
E tutti per Bersani.
Scegli la tua regione.

Situazione del Destracentrosinistra.

L'Udc vuole allearsi con il PD, accettando anche le Primarie.
Fli accetterebbe di allearsi con l'Udc e il Pd, purché si chiariscano alcuni punti con Sel.
Sel si allea con Idv, vorrebbe allearsi con il Pd ma non con Udc e Fli.
Il Pd non vuole Idv, forse Sel, forse Udc, forse Fli. Forse le Primarie.
Renzi vorrebbe il regolamento delle Primarie, aperte.
Vendola non vuole partecipare alle primarie se si candida Renzi.
Boeri si propone come terza via. 
Thorne si sposa con Brooke, Ridge con Taylor.
La Signora in Giallo era l'amante dell'ispettore Derrick ma se la faceva anche con Batman.
La Fico ha rotto la relazione con Balotelli.
E Belen con chi va?

04/07/12

Carissimo Chicco Porcu


Il 21 Giugno scorso un ragazzo ha postato sulla bacheca della Pagina Pubblica di Chicco Porcu (Consigliere Regionale della Sardegna - PD) queste sei domande in riferimento ad un post riguardante il provvedimento sugli stipendi dei Consiglieri Regionali:

1) Come è possibile che, ad oggi, lei non è in grado di dirci a quanto ammonta la vostra indennità? Lei ha votato un sistema di parametri e coefficienti: davvero non sa quale sarà il risultato finale (e cioè l'ammontare totale) della vostra indennità? E' incredibile che per conoscerla (semmai avremo questa grazia) noi dobbiamo attendere "l'interpretazione" (?!) della presidenza del consiglio.
2) Pensa sia corretto che un consigliere che vive e risiede a cagliari percepisca quasi 4000 euro di diaria per il rimborso spese di trasferta a cagliari?
3) I quasi 18.000 euro ricevuti mensilmente in un isola che sta morendo di fame sono da lei considerati adeguati?
4) Considera sufficiente la discussione svoltasi in seno al partito prima e dopo la votazione del 12 giugno?
5) La disciplina dell'indennità tramite un emendamento ad un testo che trattava dei precari di molentargius è, a suo parere, uno strumento adeguato?
6) Come mai, nello stabilire il livello della vostra indennità, avete ancorato la stessa ai vecchi livelli del 2003?

Porcu (o chi gestisce la pagina) ha cancellato i commenti con le domande e bannato il ragazzo dalla pagina, ovviamente senza rispondere nel merito della questione.

Vorrei ricordare all'Onorevole Porcu che fa parte di un partito chiamato Democratico. Ora tutti noi sardi aspettiamo una risposta. 
Grazie.

03/07/12

UPDC. (Unione Partiti Democratici Centristi)

A me fa impressione provare a spaccare il centrodestra per vincere le prossime elezioni.
Mi fa anche impressione accostare l'Udc al Pd, e molta di più me ne fa accostare Idv al Pd (e Giulio Cavalli di Sel mi ha dato ragione).
Mi fa anche impressione dire che democristiani si nasce e che sono tutti uguali. A me non sembra, ci sono quelli come Casini che Berlusconi l'hanno sostenuto per quindici anni.
Mi fa anche impressione sentir dire che si è responsabili solo se si sostiene il governo Monti, o al massimo se alle elezioni andiamo con l'Udc. Penso che sia più responsabile scrivere un programma basato su idee di centrosinsitra.
E quanta impressione vedere che il Pd non muove nulla per recuperare l'elettorato perso, si punta agli elettori di centrodestra.

A me questa linea politica fa impressione. E sì, sono ciw-haitiano. Colui che una linea politica l'ha dettata anni fa e che Bersani l'ha applicata solo oggi, e solo in parte. Mi fa impressione (positiva) la lungimiranza di Civati. 

Il matrimonio con l'Udc non s'ha da fare. Non ci vedo nulla di irresponsabile se decidessimo di proseguire un percorso con i progressisti che in ogni parte di Italia hanno fatto bene.
Magari dovremo dire a tutti che sia l'Udc che il Pd sono "maschili" e che sarebbe un matrimonio gay, così almeno quelli dell'Udc scappano, e anche quelli del Pd in parte. Non sia mai che che Casini e Bersani dal 2013 organizzeranno il Family Pride, così Bindi e company saranno soddisfatti.
Oppure dovremo spiegare che non esiste la somma algebrica in politica. E magari far notare che esiste una grossa fetta di elettorato perso negli ultimi anni, nonostante le numerose vittorie. E non per merito del Pd, ma per demerito del centrodestra. I dati parlano chiaro, noi abbiamo perso qualche voto, loro tanti voti.
E Vendola si metta in testa che il Pd non deve corteggiare nessuno. Se Vendola vuole un'alleanza con noi prima deve parlare con noi, poi con l'Idv.
E l'Idv riveda le sue posizioni, la sua democrazia interna, il suo modo di comunicare. Ormai non è più di moda. E non mettiamo a rischio la garanzia di un governo che nasce per far ripartire l'Italia per colpa dei dipietristi dispettosi.

A proposito, per far ripartire l'Italia servirebbe prima di tutto dare a tutti i cittadini gli stessi diritti: Ius Soli e diritti alle coppie civili.
Ecco, prima l'ugualianza, poi la legalità. Tipo che tutti coloro che sono sotto processo non devono essere candidati, giusto per toglierci ogni dubbio.
Poi sarebbe il caso di lasciare a casa chi ha fatto almeno tre legislature. Questo blog ci racconta che incrociando i dati di Metilparaben e quelli di OpenPolis si nota come alcuni membri della direzione nazionale del PD dovrebbero autoconcedersi la deroga al vincolo dei tre mandati per tornare in Parlamento e che alcuni di loro (in rosso nell'immagine sotto) hanno più del 30% di assenze. Se queste persone ritengono la loro azione sia più efficace stando fuori dal Parlamento immagino non chiederanno di venire ricandidati.
Ciò che ci chiede l'elettorato è questo. Responsabilità, trasparenza, uguaglianza, legalità e coraggio.
E come succede nei casi di emergenza, prima le donne e i bambini. Poi tutti gli altri. Ecco, appunto, salviamoci.