06/07/11

Manovra Populista.

Tanto clamore mediatico per il Super Bollo per Suv e auto di lusso che avrebbe dovuto aiutare l'Economia italiana. Gli stessi Suv che Marchionne propose agli operai Fiat per il rilancio dell'azienda. Tutto un Flop: infatti il testo inviato al quirinale dice che si pagherà 10 euro per ogni Kilowatt in più rispetto ai 225 Kw stabiliti come limite. Significa che verranno coinvolte poche macchine e il risparmio sarà di 190 milioni su una manovra di 47 miliardi, che tra l'altro prevede la riduzione del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili.

MSolinas.

Testamento Biologico.

Vi anticipo prima del voto che sono a favore del Testamento Biologico. Forse la mia laicità mi permette una scelta più facile, ma ho saputo di molti credenti che condividono la mia idea. Ogni individuo deve avere la libertà di decidere per se stesso senza portare problemi al prossimo. Ritengo che non si tratta di un argomento di destra o sinistra e penso sia opportuno che il voto sia individuale e non di gruppo.

Lo scenario prevede maggioranza favorevole e opposizioni contrarie, sicuramente con qualche astenuto o diverso dal gruppo di appartenenza.

Nello stesso gruppo Pd a quanto pare sono i cattolici a imporre la contrarietà al T.B. con a capo Fioroni. Confido nell'intelligenza dei singoli che valuteranno in autonomia se interrompere una non terapia di idratazione e alimentazione.

Sperando di non vedere l'ennesima astensione.
Mirko Solinas.

Houston, we've had a problem! - di Thomas Castangia -

Dopo aver letto una decina di note e qualche centinaio di commenti sul web ho deciso di provare ad affrontare il tema da un punto di vista diverso.
La discussione che ieri si è scatenata sul web in seguito all'astensione del PD sul voto sull'abolizione delle Province ha portato a galla una serie di temi che voglio provare ad esaminare.
Non credo che il tema centrale possa essere la credibilità della proposta dell' IDV o il suo presunto intento provocatorio. Come in maniera puntuale ricorda Civati “il voto disastroso di oggi è la dimostrazione plastica che è ora (anzi, era ora un anno fa, almeno) che il centrosinistra si trovi intorno a un tavolo. E concordi le scelte che hanno una qualche rilevanza nell'opinione pubblica e nel nostro elettorato: ed è esattamente il caso del voto di oggi.” Ben venga l'analisi di Sarrubi ma qualcuno mi spiega perchè ancora oggi non esiste una proposta del PD su questo tema discussa nel partito ? Qualcuno mi sa dire perchè non si è tentato di costruire insieme ad IDV e SEL una proposta organica e condivisa? Io sinceramente non capisco come mai non si riesca mai ad essere chiari e netti “Le province le vogliamo superare? Non possiamo presentare un testo condiviso, accidenti? Dobbiamo farci dare le pagelle dai quei rivoluzionari del Terzo Polo? “ Il rischio vero è proprio quello sottolineato da Civati “Altrimenti, lo schema è quello di sempre: un centrosinistra diviso, che si scambia accuse. Alcuni passano per burocrati conservatori, altri per qualunquisti inclini alla demagogia. “
Entrando nel merito del tema come giustamente ricorda Stella “Soppresse già alla Costituente dalla Commissione dei 75, ma resuscitate dall'Assemblea in attesa delle Regioni, le Province avevano quella data di scadenza: il 1970. Ma quando le Regioni arrivarono, Ugo La Malfa invocò inutilmente la soppressione dei «doppioni»: il Parlamento decise di aspettare il consolidamento dei nuovi enti. Campa cavallo... Quarant'anni dopo, non c'è occasione in cui il problema non sia affrontato con il rinvio a un «ridisegno complessivo», a una «riscrittura delle competenze», a una «grande riforma» che tenga dentro tutto. “ Non credo sia più tempo di rinvii!
Sarebbe il caso di sintonizzarsi con il paese reale e capire che su alcuni temi la classe dirigente deve dare segnali chiari e netti in tempi brevissimi.
Nel 2009 Massimo Donati riesce a far calendarizzare la discussione alla Camera si approvo una delibera dove si diceva “che la riforma degli enti locali era «urgente e necessaria al fine di rimuovere la giungla amministrativa e di ridurre i costi della politica», denunciava la «proliferazione di innumerevoli enti» e «un intreccio inestricabile di funzioni che genera inefficienza e rende difficile la decisione amministrativa» e rinviava tutto al sorgere del mitico sole dell'avvenire berlusconian-federalista. E cioè alla «imminente presentazione di un disegno di legge recante la Carta delle autonomie locali».”

 “Da allora sono passati, inutilmente, altri due lunghi anni e mentre la crisi azzannava i cittadini, gli artigiani, le piccole e grandi imprese causando crolli apocalittici, disperazione e suicidi, i palazzi del potere davano qui una sforbiciatina del tre per cento, lì del tre per mille. E quelle epocali riforme che dovevano ridisegnare tutto per restituire al Paese la forza, l'efficienza, la stima in un classe dirigente credibile, tutte cose necessarie per affrontare questi tempi bui, dove sono? Sempre lì torniamo: taglia taglia, hanno tagliato i tagli. “

Ora il rischio vero è quello che anche tutti gli argomenti seri risultino svuotati da decennali bla-bla e perdite di tempo.

Mi pare chiaro dunque che come scrive il Post “Sulla sbrigativa proposta dell’IdV ieri non ci si giocava solo l’abolizione delle province, pure benemerita anche in forme da perfezionare. Ci si giocava quel poco di credibilità che la politica potesse avere mantenuto sul tema, e su quello dei costi di se stessa, e degli sprechi: e il PD si giocava un’occasione per dare concretezza alla rinnovata immagine di sé uscita dai risultati elettorali, proprio mentre l’inchiesta Pronzato rischia invece di complicargli le cose. Non è demagogia, è comunicazione con gli elettori, rassicurazione sulle proprie buone intenzioni: a meno di non avere il coraggio di dire esplicitamente agli elettori “noi le province le vogliamo mantenere”. Ma se il vento è davvero cambiato, sarebbe il caso di girare le vele.

Thomas Castangia. Segretario PD Provincia Cagliari.

Demagogia & Populismo. Intanto le Province non muoiono.

Le Province resistono grazie all'astensione del gruppo Pd al Senato. L'ennesima prova di quanto la classe politica del Partito Democratico sia lontana anni luce dai cittadini.
La stessa classe politica che in ogni campagna elettorale fa' la populista e demagoga. Che dice ai cittadini che si abbasseranno i costi della politica, che si creeranno nuovi posti di lavoro, ecc.. la solita cantilena. Al momento del voto però c'è chi cerca l'inappliccabilità, o peggio ancora c'è chi vuole la paternità di una riforma tanto populista e tanto richiesta.
Ma ciò non basta: oltre ad essere un chiaro dispetto a Italia dei Valori e Di Pietro, il Partito Democratico dice di avere la proposta alternativa sempre al momento delle dichiarazioni di voto.
Domani Zoggia presenterà l'alternativa, come fece qualcuno qualche giorno fa' in Sardegna riguardo ai vitalizi. Giusto per zittire le critiche e le polemiche.
Nel 2008 Veltroni e Berlusconi promisero agli elettori l'abolizione delle province, non l'abolizione delle province dopo una revisione costituzionale. E' come promettere al bambino che se farà i compiti potrà uscire a giocare con gli amici. Quando il bambino finisce i compiti, la mamma gli concede libera uscita ma non prima di essere passati dalla nonna a chiedere la lista della spesa, a fare la spesa e a portare le buste a casa.

Che Di Pietro fa' della demagogia e del populismo le sue armi ne siamo coscenti tutti, ma quando la demagogia e il populismo sfiorano una promessa in campagna elettorale ci penserei due volte prima di astenermi.
Anche il vento del cambiamento tanto citato in questi mesi è populista. Ma è un vento fresco che in Primavera faceva piacere a tutti, in estate no.

A cosa servono le Province? Prendiamo in esame la legge regionale 09/2006 che cita:

Art. 5
Funzioni delle province
1. La provincia:
a) raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai fini della programmazione economica, territoriale ed ambientale della Regione;
b) concorre alla determinazione degli atti della programmazione regionale secondo norme dettate dalla legge regionale;
c) formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli obiettivi degli atti della programmazione regionale, propri programmi pluriennali, sia di carattere generale che settoriale, e promuove il coordinamento dell'attività programmatoria dei comuni.
2. La provincia, ferme restando le competenze dei comuni, predispone ed adotta gli atti di pianificazione territoriale di livello provinciale ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per l'uso e la tutela del territorio), e successive modificazioni.
3. Spettano alle province funzioni e compiti che riguardino vaste zone intercomunali o l'intero territorio provinciale nell'ambito delle seguenti materie:
a) difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità;
b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
c) valorizzazione dei beni culturali;
d) viabilità e trasporti;
e) protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;
f) caccia e pesca nelle acque interne;
g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale;
h) rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
i) servizi sanitari, d'igiene e profilassi pubblica;
l) compiti connessi all'istruzione secondaria di secondo grado ed artistica e alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica;
m) raccolta ed elaborazione di dati ed assistenza tecnico-amministrativa e, ove necessario, economica e finanziaria, agli enti locali.
4. Fino all'adeguamento della legislazione regionale a quanto previsto dal presente articolo, per quanto non previsto dai titoli seguenti, restano ferme le competenze attribuite dalle vigenti disposizioni.

1.a,b,c)  Un compito che può svolgere la Regione inserendo tavoli tematici con le amministrazioni comunali.
2) La tutela del territorio può essere distribuita tra i comuni sotto la supervisione della Regione tramite l'assessorato all'Ambiente.
3.a) Ancora Ambiente, ancora Regione. Dove sono le strumentazioni a disposizione delle Province per la prevenzione delle calamità? Dove è stata, per esempio, la Provincia di Cagliari durante le inondazioni di Capoterra e altri comuni dell'hiterland cagliaritano? Dov'è la tutela dell'ambiente nelle zone limitrofi al poligono di Quirra?
3.b) Dov'è la progettazione provinciale per l'energia alternativa pulita? Negli ultimi anni la Sardegna è stata invasa dalle pale eoliche ma è servita una legge regionale per regolamentare l'installazione delle pale, addirittura l'Onorevole Caterina Pes è dovuta ricorrere alla Camera presentando un ddl contro le aziende Offshore che avrebbero voluto installare pale eoliche ovunque senza criterio.
Il capitale sociale del gestore unico dell'acqua Abbanoa è per l'85,5% dei comuni sardi, e del 14.5% della Regione Sardegna. Che capitolo di voce hanno le Province?
3.d) Viabilità e Trasporti. I trasporti sono lottizzati dall'Arst (azienda regionale) e Trenitalia (azienda S.p.a. nazionale). La viabilità è gestita dall'Anas. Non ci sarebbe alcuna differenza se il tutto passasse nelle mani dei della Regione, o forse è già tutto in mano alla Regione?
3.e) Flora e Fauna devono essere tutelate, ma come? Con leggi regionali e appliccate dai Comuni che hanno strumenti fisici e umani per poter occuparsi della tutela ambientale.
3. f) La Caccia viene regolamentata da un calendario venatorio deciso dalla Regione. La regolamentazione dell'attività è dovuta alla Regione. I pagamenti delle tasse della caccia finiscono in Regione. Che potere ha la Provincia?
3.g) Raccontate ai cittadini del caso del Medio Campidano, dove la Regione vuole mettere i sigilli alla discarica villacidrese. Di chi è la decisione? Della provincia o della Regione?
3.h,i,l,m) Sono compiti svolgibili da Comuni e Regione.

L'abolizione delle Province è fattibile, ho riportato solo alcuni esempi. Ora il Pd porti in commissione e in aula la proposta alternativa all'alternativa e attendiamo gli sviluppi.
Quì l'unico che sfrutta il vento favorevole è D'Alema con la sua barca a vela.
E poi non lamentatevi se il PD perde consensi e militanti.. d'altronde in 3 anni e mezzo non è cambiato nulla: sommando i voti di Pd, Sel e Idv e sottraendoli a quelli del 2008 il risultato è zero.

Mirko Solinas.