31/01/14

ma come è Possibile fascisti e comunisti insieme?

L'unico argomento utilizzato da Sardegna Possibile per attaccare il Partito Democratico è che a Roma fanno accordi con Forza Italia. Come se la legge elettorale fosse roba di un partito solo. Le leggi elettorali si fanno con il più ampio consenso possibile e dalle parti di Sardegna Possibile la maggior parte dei candidati fa politica da decenni, queste cose le sanno.

Anche perché Renzi ha cercato l'accordo con Forza Italia per un semplice motivo: Grillo non sa cosa vuole. Prima il M5S ha votato la mozione Giachetti per tornare al Matarellum e si è arrabbiato (giustamente!) con il PD perché quella mozione non l'ha votata, allora Renzi appena diventato segretario nazionale chiede a Grillo di fare insieme il Matarellum ma Grillo dice no dicendo che non vogliono più il maggioritario ma vogliono il proporzionale. Quindi Renzi è costretto a trovare una soluzione con Berlusconi, ma Grillo accusa Renzi di fare la legge elettorale con un condannato. Se il condannato non fosse Berlusconi sarebbe autobiografico. Anche Grillo è un condannato.

Murgia e la sua gentes non hanno mai parlato delle loro larghe intese. Sì perché in quelle liste di candidati c'è di tutto, comunisti, fascisti, democristiani, addirittura l'ex presidente dell'assemblea del PD che tenne in ostaggio il partito per più di un anno. Ex dirigenti del PD che votavano e prendevano decisioni e che hanno contribuito, nel bene e nel male, al percorso del Partito Democratico sardo. Un movimento politico pronto a implodere con la Murgia che fa da foglia di fico e che traghetterà i suoi candidati.

Ma anche le foglie hanno una loro vita e il fico non fiorisce. La Murgia continua a perdere consensi, anche a fronte della poca concretezza e della tantissima narrativa, dalla poca conoscenza della Sardegna.

Poi, si sa, chi arriva terzo non entra in consiglio regionale. E visto che non avrà nulla da fare, manderemo Michela da Letta a spiegargli come si fa a tenere insieme comunisti, fascisti e democristiani. Oppure le chiederemo di scriverci un libro: il manuale delle larghe intese.