29/09/12

Guspini, la Chiesa contro le Unioni Civili.


Guspini è il primo comune del Medio Campidano e uno dei primissimi in Italia e in Sardegna ad approvare il registro delle Unioni Civili. E così arriva la reazione della Chiesa, il foglietto settimanale della Parrocchia di San Nicola, il numero 40, recita così:
Ero sovrappensiero, cercavo di rincorrere i possibili argomenti  da sviluppare, quando mi hanno chiesto se avevo visto nel sito – penso del Comune di Guspini – che il Consiglio Comunale si riunisce per discutere sul registro delle unioni civili. Mi sono chiesto se questi consiglieri di minoranza o di maggioranza, se questa Giunta non abbia percepito forse la necessità di argomentare, discutere su  problemi forse più urgenti, forse più drammatici, forse più vicini al bene comune e al comune sentire: siamo tornati ai gruppetti, gruppi e gruppettari, siamo tornati ai collettivi, all'intelligenza, ai radical chic? Oppure siamo all'ottusità che discerneva ieri sul sesso degli angeli ed oggi, per risolvere i problemi, discerne per smantellare il costume generale, il comune sentire, nel nostro caso, della famiglia relegandola come grumo di relazioni in nome dei nuovi diritti. Tra i nuovi diritti c’è quello del registro delle unioni civili. Perché il Consiglio Comunale si occupa di un qualcosa che nessuno o pochissimi useranno e che scardina, lo ripeto la famiglia?Guspini vuole forse essere avanguardia? Perché non lo è nel perseguire il  bene comune? Cosa fa per diminuire la disoccupazione? Cosa fa per diminuire i suicidi? Il non lavoro,l’emigrare dei giovani, la dispersione scolastica? Cosa fa per venire incontro all’onda lunga della povertà delle famiglie, degli anziani, dei malati? Cosa fa per l’edilizia, la viabilità, l’ambiente? Cosa fa per il tessuto commerciale e di servizio per la comunità paesana? Cosa fa per favorire e incentivare gli insediamenti che danno lavoro?Si occupa di registro dell’Unioni Civili. Guspini vuole imitare la nuova sinistra quella di Vendola, del sindaco di Milano e di Cagliari?A noi interessano la giustizia sociale, il bene comune, l’onesto amministrare, la capacità di progettare il futuro, l’apertura ai valori della vita (la persona, famiglia, sicurezza, lavoro, cultura, universalità, pace). Il relativismo, l’individualismo esasperato, l’egoismo, la falsità, lo sradicamento, il non senso non fanno buona amministrazione.Per essere più semplici vorremo un Comune che si interessa di chi non ha acqua in casa o non può pagare la bolletta, di chi non ha luce e gas, di chi non ha i soldi per pagare le medicine, di chi non ha un reddito per sopravvivere di chi non può comprare i libri di testo, di chi è solo in casa e non sa autogestirsi e muore solo. Un Comune che si interessa delle buche delle strade, della loro pulizia, del decoro del verde, delle case da dare a chi non può pagare un affitto…Un Comune come Guspini che pensa al registro Unioni Civili ci sembra un arrampicarsi per avere forse un po’ più di voce in un PD che orfano di Berlusconi non ha più veri obiettivi. Con Pajetta mangia preti si stava meglio, che con questi catto-sinistri.Prima di stampare il foglietto apprendo che nel Consiglio Comunale è passata la delibera del registro delle Unioni Civili: ha votato a favore tutta la maggioranza; hanno votato contro solo tre consiglieri della minoranza.Don Angelo Pittau



La Rottamazione temporanea.

Sono uno di quelli che chiede il cambiamento da sempre. E penso che nei scorsi decenni anche i compagni più anziani di me l'hanno sempre preteso.
Sono uno di quelli che pensa che le deroghe al Parlamento andrebbero date al massimo a chi ha fatto tre mandati, non uno in più.
Sono uno di quelli che pensa che bisogna superare le logiche correntizie nel partito, ma non penso che si debba fondare un movimento su una sola persona. Per questo penso che questa Rottamazione (parola che odio) sia solo temporanea.
Matteo Renzi è uno di quelli che piace o non piace. Ma di certo c'è un dato, Renzi è uno che si candida senza regole e che solo dopo aggrega altri democratici al carrozzone, o si aggregano senza invito.
Stiamo andando a fondare l'ennesimo partito personalistico.
Sì, ho detto partito perché qua si stanno facendo le primarie senza primarie e un congresso senza congresso.
Ecco perché non voterò Renzi, perché amo la democrazia partecipativa, amo il mio partito perché è democratico e non perché e personalistico come tutti gli altri.

E il cambiamento all'interno del partito sarebbe stato possibile se le forze dei rinnovatori, degli innovatori, dei giovani, delle donne, dei riformisti si fossero unite per poi tirar fuori un leader. Ma si è preferito così, aggregarsi a quello che vuole rottamare. La via più semplice.

E non voterò Renzi perché del suo programma condivido ben poco, sia chiaro. E non lo voterò perché non sa ancora che i vitalizi ai parlamentari sono stati cancellati a inizio anno. E non lo voto perché non vuole i finanziamenti ai partiti, lui è fatto così: la democrazia interna non ci serve e del figlio dell'operaio non ce ne facciamo una minchia.

Ecco perché alcune persone che stimavo e che avrei sostenuto in qualsiasi elezione hanno perso tutta la mia stima. Persone intelligenti, che per mesi, o anni, hanno scritto nei loro blog cose intelligenti e innovative ma che nel programma di Renzi non ci sono. Anzi c'è scritto il contrario. Il sostegno per "tangente", ossia quando una retta tocca una curva in un solo punto.

C'è bisogno di democrazia, #Adesso!