04/04/14

ci sono referendum e referendum

Matteo Renzi non ha mai dimenticato di dire nei suoi comizi in campagna elettorale che venti anni fa gli italiani si espressero a favore dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Ho un'idea ben precisa sul finanziamento pubblico ai partiti e non sto qui a parlarne, voglio prendere per buono quel che dice Matteo e andare avanti.

Nel 2006 c'è stato un referendum costituzionale che tra i vari provvedimenti sottoposti al giudizio degli italiani ce ne stava uno molto attuale in questi giorni
Fine del bicameralismo perfetto, con suddivisione del potere legislativo tra Camera dei deputati e Senato Federale. La Camera avrebbe discusso, in linea di principio, leggi di ambito nazionale (bilancio, energia, opere pubbliche, valori fondamentali, trattati internazionali, etc), il Senato leggi che interessano materie a competenza regionale esclusiva o concorrente con lo Stato.
Il provvedimento, insieme ad altri provvedimenti tra cui l'aumento dei poteri del Primo Ministro (tema attualissimo e che dicono faccia parte dell'accordo Renzi - Berlusconi), è stato respinto dal 61,29% dei votanti.

Visto e considerato che ci appelliamo ai referendum per convenienza, il suggerimento che mi sento di dare è che si faccia subito un nuovo referendum costituzionale. O si lasci tutto come è e si eviti di usare la storiella del referendum per la diminuzione del finanziamento pubblico ai partiti. Oppure si rendano conto che stanno facendo una colossale cazzata.

Altrimenti me ne vado. (cit.)