30/04/12

La mafia è una montagna di merda, a cinque stelle.



Ricordo quando sono andato a Malta a studiare inglese (ma anche a divertirmi). Un giorno dopo la lezione sono andato in giro con i colleghi di corso, ho visto una bella camicia in vetrina e sono entrato in negozio per capire se potevo comprarla. Chiedo in inglese il prezzo e la taglia. Mi spara un prezzo altissimo e rispondo con un classico "minchia". La commessa, ma anche la padrona del negozio, ride e mi dice che anche lei è italiana, siciliana catanese per la precisione.
Così iniziamo a chiacchierare. Ovviamente abbiamo parlato del perché ha deciso di aprire un negozio a Malta. E lei mi risponde "caro mio, non so se da te in Sardegna è così, ma a Catania la mafia decide tutto. Non potevo più stare lì, ogni mese un ragazzo entra con una pistola e mi chiede il pizzo. Chi sono loro per chiedermi questo? Qui sto meglio, ogni week end con mio marito torniamo in Sicilia in catamarano, ma il resto della settimana stiamo qui a Malta. Non mi interessano i soldi, ma non posso avere una pistola puntata in testa."
Quella chiacchierata mi rimarrà impressa per sempre. Il sollievo di essere scappata dalla sua città. La serenità per non avere più una pistola puntata in testa.

Solitamente dedico una riga, massimo due, alle sparate di Beppe Grillo. Ieri l'ha detta grossa, grossissima, e non sono riuscito a trattenermi dal scrivere anche io un mio pezzo. 
"La mafia non ha mai strangolato il proprio cliente, al massimo gli chiede il 10%". Ho sperato che quest'affermazione rimanesse nascosta, che Sonia Alfano, Rita Borsellino e Giuseppe Impastato (come tanti altri famigliari di vittime innocenti della mafia) non avessero sentito queste schifose parole. 
Non capisco come un uomo del genere (per non usare la terminologia di Peppino Impastato quando descrisse la mafia) possa avere un seguito del genere. La politica, caro Beppe, ogni giorno lotta contro la mafia. I tanti amministratori che ogni giorno lottano e subiscono. Quante vittime della mafia, troppe. 
Uomini e donne che hanno dato la loro vita per questa battaglia. 

Un elenco interminabile di vittime. Falcone, Borsellino, Alfano, Impastato. Tanti, troppi. I loro corpi disintegrati, irriconoscibili. Spesso mai trovati. Vittime che attendono giustizia. 
Il male più grande del Paese difeso dall'uomo che vuole cambiare il Paese andando contro tutto e tutti. No, questo non lo accetto. 

E i fans di Beppe che dicono? 
Io non sono un suo fan ma un messaggio glielo lascio volentieri:
LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA, A CINQUE STELLE.


Mirko Solinas

29/04/12

#Dirittamente. Tutto il materiale online.


#Dirittamente è andata benissimo. Una prova superlativa verso un argomento delicatissimo che lo stesso Partito Democratico ha paura di affrontare. Dicono che hanno paura di spaccarsi su questo argomento. Però si spaccano sulle candidature, mah.
Intanto qui c'è il mio intervento.
I ringraziamenti di Alessandra Pili.
Mentre il video completo è qui. Ancora grazie a Bruno per la rapidità nel postare il video.
Poi c'è la cronotwittata divertentissima raccolta da Matteo.
Le foto di Stefano e Cristiano, quelle di Alessandra e quelle di Bruno.

#Dirittamente. Ciò che non vi ho mai detto.



Riconoscere i propri limiti e provare e riprovare a superarli. Se l'intero genere umano avesse questa mentalità sicuramente saremo un mondo migliore.Anche io ho il mio più grande limite: parlare in pubblico. Lo so, avrei dovuto seguire il corso di Antonella Casula, purtroppo vivo a sessanta chilometri da Cagliari e mi era quasi impossibile seguire questo importante corso.
Scriverò qui l'intervento che avrei voluto fare a proposito di diritti. Perché l'argomento è delicatissimo e si inciampa facilmente. 



Buonasera a tutti.
E' stato un piacere aver condiviso questo ennesimo percorso politico e umano con Alessandra, Federico e Laura. Un percorso con qualche difficoltà superato con la fiducia e l'onestà. Un'organizzazione nata qualche settimana fa mentre si tornava dal congresso nazionale dei GD a Siena. 
Grazie a Paola Concia per aver accettato il nostro invito. 
Vorrei iniziare il mio intervento citando il più grande rivoluzionario di sempre, Gesù, che disse "ama il prossimo tuo come te stesso". Questa frase, semplice e complicata, deve diventare il comandamento di una società sana.
Una società che pian piano, o forse no, sta perdendo tutti i valori. Una società vittima delle etichette. Io sono eterosessuale e non mi sento migliore di un gay, anzi. Non mi sento nemmeno normale rispetto a loro. E non capisco in questa società dove sta la normalità e dove sta la diversità. Non capisco dove è il limite. Perché è normale essere innamorati, e l'amore non è diverso tra due soggetti di sesso diverso e due soggetti dello stesso sesso. La diversità qui sta nei diritti. Una coppia eterosessuale ha più diritti di una coppia omosessuale. E una coppia sposata ha più diritti di una coppia, anche eterosessuale, non sposata.
L'ennesima classe di cittadini di serie b. Come gli immigrati, come i figli di immigrati nati e cresciuti in Italia, che conoscono perfettamente la nostra lingua, che cantano l'inno di Italia e che hanno la propria vita in Italia. Sono di serie b rispetto anche al giocatore milionario che ha il trisavolo italiano.
Questa è l'Italia. Un Paese conservatore e poco laico che non apre le porte ai mutamenti della società.
E trovo difficile capire che a decidere i diritti degli omosessuali siano gli eterosessuali. Un italiano su dieci è omosessuale, sicuramente o ovviamente sono una minoranza, ma i loro diritti non vanno a discapito di nessun eterosessuale. Trovo inacettabile che una maggioranza decida i diritti (i non diritti) di una minoranza. Ho sentito troppi luoghi comuni. Ne cito qualcuno.
"A me non disturbano. L'importante è che non mi scoccino.." 
"Guarda che io ne conosco tanti di gay, però.. "
"Se adottassero un bambino diventerebbe come loro.. " 
L'ultimo pensiero, sentito spesso e volentieri, lo trovo alquanto ridicolo. Innanzi tutto ognuno deve vivere la propria sessualità come vuole, e non è una cosa negativa essere gay, lo dico dalla prima riga in poi. Inoltre tutti gli omosessuali sono figli di altri omosessuali? No. Uno su dieci è omosessuale, e questo non dipende dai genitori. Omosessuale si nasce. E solo un figlio di omosessuali su dieci diventerà omosessuale, gli altri nove saranno eterosessuali. Ciò che serve a un bambino è una famiglia, una famiglia piena di amore, che lo sappia educare e far sorridere. E tanto altro ancora che qualsiasi famiglia omosessuale è in grado di garantire.
Io voglio che il mio partito si faccia carico di questo problema. Il problema dei diritti delle persone. Nella Sardegna che Vogliamo noi giovani vogliamo pari diritti a tutti, nessuno escluso.
Grazie.  

Volevo dire solo questo. E mi dispiace, e mi scuso con tutti voi, perché non sono riuscito a farmi capire. Nel complesso è stata un'iniziativa fantastica che abbiamo integrato con la tecnologia. E anche fare un'iniziativa 2.0 ha bisogno di tanto lavoro. E preparare un discorso ha bisogno del suo tempo.
Mirko.