22/11/12

L'Omofobia uccide.


Chissà che insulti avrà ricevuto, e per quanto tempo, per portarlo a un gesto simile. Un gesto che ha tolto una vita di una persona, di un giovane prima che omosessuale.
Era solo omosessuale, aveva capito che mai avrebbe potuto amare una donna. Lui amava gli uomini. O il fidanzato, chissà se ne ha mai avuto uno.
Amava vestirsi di rosa, come le ragazze. Eppure nella sua vita ha incontrato coetanei malati, omofobi. Loro, quelli malati, pensano di essere superiori, perfetti. Pensano, no, non pensano.
Hanno emarginato un altro ragazzo, l'hanno insultato, picchiato e violentato verbalmente. 
Oggi un ragazzo è morto di omofobia. Oggi un altro italiano senza diritti è morto. 
E ognuno di noi deve farsi un'esame di coscienza. Andare a casa del deputato che ha votato contro la legge Concia e dirglielo che è un coglione. Scrivere a quella insegnante che lo aveva ripreso perché aveva lo smalto sulle unghie e ringraziarla per averlo aiutato e difeso. Andare dai suoi compagni e spiegare a loro cosa è l'omosessualità e che cosa è l'omofobia e spiegare anche perché hanno istigato un loro coetaneo al suicidio. 
Andare anche dai loro genitori e stringere la mano e congratularsi per l'educazione che hanno dato ai figli. 
Infine, ma non per ultima, andare dai candidati alle primarie e spiegare che riconoscere i matrimoni gay e portare avanti la legge Concia è lottare contro l'omofobia e salvare qualche vita perché di omofobia non si può più morire.