20/03/14

IL PD SARDO AUTONOMO E SOVRANISTA, ORA.

Ieri, sia alla Camera che al Senato, ci hanno dimostrato quello che sovranisti e indipendentisti ripetono da tempo: i partiti nazionali non fanno gli interessi della Sardegna.

E penso agli studi e alle ricerche fatte in questi ultimi anni dove i sardi dichiarano di sentirsi prima europei e poi italiani, ma prima di tutto sardi.

Non avremo il collegio sardo per le europee, nonostante i senatori sardi PD hanno battagliato in aula (e a loro va il mio ringraziamento). Così come alla Camera i nostri deputati hanno battagliato per gli aiuti ai comuni alluvionati (e anche a loro va il mio ringraziamento).

Ora è arrivato il momento di aprire un dibattito su un PD autonomo e federato dal nazionale. Un PD sovranista. E quale migliore occasione il dopo elezioni? Abbiamo un laboratorio, la giunta regionale e il consiglio regionale. Abbiamo scritto un programma elettorale insieme, fatto una campagna elettorale insieme, condiviso tante battaglie. Ora tutto questo lo trasformeremo in atti concreti, ma parallelamente possiamo costruire questo nuovo PD sovranista. Con i Rossomori, La Base e il Partito dei Sardi.

È una battaglia che voglio fare, e non mi sembra di essere solo. Anzi. Anche i più scettici negli anni scorsi si sono convertiti a questa nuova idea di partito.

Abbiamo un laboratorio. Abbiamo un congresso. Quale migliore occasione?