29/01/13

Monte dei Paschi di Siena. Proviamo a capirci qualcosa in più.

Le vicende del Monte dei Paschi di Siena stanno nettamente caratterizzando la campagna elettorale per le politiche. La banca da diversi anni ha seri problemi finanziari ma come una bomba ad orologeria la questione salta fuori ad un mese e qualche giorno prima delle elezioni.
Non sono un'economista e non faccio nessuna analisi economica. Però è giusto dire la verità.

Quello che emerge chiaramente dalla stampa e dagli avversari politici del Partito Democratico è che il PD gestisce la banca e che un'eventuale fallimento della banca stessa ha un solo colpevole, il PD appunto.

La verità è un'altra. Il maggior azionista della banca dei Monte dei Paschi di Siena è la Fondazione Monte dei Paschi. La fondazione è formata da persone scelte dal Comune di Siena, dalla Provincia di Siena, dall'Università di Siena e altri poteri locali. Essendo il Partito Democratico grande forza politica di Siena spetta al PD locale scegliere le personalità da inserire nella fondazione, ma non tutte. Infatti parte delle colpe vanno attribuite anche all'università e agli altri componenti della fondazione.

Il PD commise l'errore di mettere persone sbagliate anni fa, il nuovo sindaco Ceccuzzi (sempre PD) ha deciso di cambiare sostituendo Mussari (tale Mussari è stato votato dai banchieri presidente dell'ABI e il Presidente Monti l'ha candidato nella sua lista) e questa scelta ha portato la sfiducia in consiglio comunale. Infatti si andrà a elezioni quest'anno e il sindaco rivoluzionario si è ricandidato.
Quindi se il PD ha responsabilità per una scelta fatta anni fa, oggi ha il merito di aver cambiato gestione.

A volerci vedere chiaro non è stata la magistratura, bensì la nuova gestione voluta dal sindaco Ceccuzzi. Sono stati loro a portare le carte alla magistratura.

La banca ha investito i soldi dei risparmiatori (lo fanno tutte le banche) in fondi poco sicuri e questo ha portato grosse perdite.
Un paragone. Come se il tesoriere di un partito sputtanasse i risparmi del partito al gratta e vinci. Se va bene il partito si arricchisce. Ma si può giocare d'azzardo con i soldi di altri? Normale sarebbe se li mettesse in banca.

Il Partito Democratico ha rispettato la legge e non ha dettato nessuna linea economica alla banca, anzi solitamente è la banca attraverso la sua fondazione a dettare la linea economica e politica al partito locale.

Inoltre il PD si è impegnato in parlamento affinché le banche rinunciassero a investire in fondi poco sicuri. E quando D'Alema, Presidente del Consiglio, mise fine a questa roba delle fondazioni venne contestato a Siena dal suo stesso partito. A riportare le cose come stavano prima del Governo D'Alema è stato Tremonti nel governo Berlusconi.

Paradossale è il fatto che Monti e Berlusconi attaccano il Partito Democratico sugli intrecci tra politica e banche. Monti perché viene dalla Goldman Sachs e perché ha candidato Monaci, presidente del MPS immobiliare e componente del cda presieduto da Mussari, responsabile della catastrofe della banca senese. Berlusconi perché possiede le banche e tiene rapporti privilegiati visti i numerosi investimenti come Milano 2 e Mediaset.

Chi ha sbagliato deve pagare, ma attenzione alla demagogia. Se chiude la Monte dei Paschi si perdono trenta mila posti di lavoro, oltre a tutte le conseguenze per i risparmiatori. Il Governo non darà un solo euro alla banca. Saranno prestati con un tasso del 9%.

Sarà compito del prossimo governo rivedere la questione delle fondazioni bancarie e impedire alle banche di investire in fondi a forte rischio.