09/12/12

sfiducie e fiducie.

Sembravamo un Paese normale dove tutti (quasi tutti) lavoravano per un obiettivo comune e non facevano populismo.
Ci eravamo americanizzati, un poco poco. Monti aveva restituito credibilità all'Italia e, in buona parte, alla politica. Potevamo rimontare seriamente. Potevamo mettere da parte gli ultimi venti anni e ricostruire un Paese normale.
Ma la normalità non è italiana. E forse nemmeno Mario Monti è italiano.

Bersani vince le primarie, è troppo di sinistra, c'è spazio per il centro destra di avanzare. Spazio che con Renzi non ci sarebbe stato. Alfano ha fatto perdere al PDL troppi punti percentuali. Meloni e Crosetto per pareggiarla con il PD pensano di fare le primarie. Il PDL ci sta ma non si fidano nemmeno di loro stessi e così, mentre Galliani organizza il colpo di Gennaio, Berlusconi prepara la sua discesa in campo.
La strategia deve cambiare, serve uno alla Sacchi. Ed ecco come nelle migliori soap opera il colpo di scena, lei è incinta e non sa di chi. Un grande colpo di scena che lascerebbe le casalinghe pensierose dalle 15 di oggi alle 14.30 di domani. Sfruttare i sacrifici di Monti per la campagna elettorale, andare oltre i comunisti e la magistratura. Dire da Trieste in giù che è stato Monti a tassare, a diminuire le pensioni, a creare disoccupazione. E a qualcuno avrebbero detto che loro a queste porcate di Monti e Fornero hanno sempre votato contro. Che quando c'erano loro si stava meglio.
E così gli dicono in faccia a Montecitorio, durante il voto sui tagli dei costi alla politica, che loro non se la sentono di sostenere questo governo che ha fatto solo danni. Alfano diventa influente nel PDL quanto un magazziniere con le scelte della formazione della Juventus, per intenderci. Loro volevano troppe cose per tenere Monti a galla, volevano l'election day perché nel Lazio prenderanno una sonora sconfitta e soprattutto c'è un patto con Maroni e la Lega per la Lombardia. Inoltre la legge per l'incandidabilità dei condannati non doveva passare, sulla magistratura può decidere solo il PDL, c'è il monopolio. Soprattutto vogliono votare con il Porcellum.

Ma Monti, in collaborazione con Giorgio Napolitano, smonta la strategia berlusconiana. Mario Monti si dimette e non è stato Berlusconi a mandarlo a casa. Perché Napolitano qualcuno lo rottamerebbe, ma anche stavolta forse ci ha salvato.
Quindi Mario Monti non è ricattabile. L'Election Day non ci sarà, le primarie nel centro destra non ci saranno, una parte del PDL vuole uscirne dal partito, Berlusconi si ricandida. Sembra che alla fine non è andata così male.

Invece qualcosa di storto c'è. Si vota con il Porcellum e dicono che non sarà possibile fare le primarie per i parlamentari.
Bisogna capire quando Mario Monti rassegnerà le dimissioni, se prima o dopo Natale. Se si porta la legge di stabilità sino a Gennaio (e si darebbe spazio a Berlusconi per organizzare compromessi e ricatti) si andrebbe a votare a Marzo.
Mettendo da parte lo statuto, io glielo voglio dire a Bersani che si possono fare le primarie per i parlamentari.
I segretari regionali convocano le assemblee entro 5 giorni. Ordine del giorno regolamento primarie per i parlamentari e si fanno dare il mandato dalle rispettive assemblee. E' più facile portare a Roma venti segretari anziché una Direzione intera.
Ora che il regolamento c'è, i candidati hanno sette giorni di tempo per trovare mille firme. Non è una missione impossibile.
I segretari provinciali verificano le firme in un giorno, non due, uno. Il Partito Democratico (e Sel se le vorrà fare come si spera) procede con la stampa delle schede e mette in moto la macchina organizzativa, quella da oltre centomila volontari. Non siamo nemmeno a Gennaio con i tempi e i candidati possono iniziare la campagna elettorale.

Le liste del Porcellum vanno consegnate 30 giorni prima della data delle elezioni. Male che vada le primarie si fanno il 3 Gennaio, oppure il 10 Gennaio, oppure il 10 Marzo se Monti decidesse di mangiare il panettone.
Siccome del segretario, sia a Gennaio che a Luglio, ci siamo fidati ora pretendiamo che il segretario mantenga la parola data. Si ponga il partito in una situazione straordinaria e si proceda. Male che vada ci resta una sola settimana di campagna elettorale per le primarie.

La situazione non è facile, e nessuno pensa di avere le risposte in tasca. Ma qui serve solo buona volontà e rispettare la parola data.
Perché se iniziamo da prima delle elezioni ad avere la sfiducia dei democratici, non oso immaginare cosa sarà tra qualche mese.